20 DICEMBRE 2021, ANSA.IT+ ELENA BASSO, REPUBBLICA.IT : Storica vittoria di Boric, il Cile volta pagina. Il leader della sinistra, 36 anni, sarà il più giovane presidente

 

 

ANSA.IT — 20 DICEMBRE 2021 –8.08

https://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/americalatina/2021/12/19/cile-presidenziali-kast-riconosce-la-vittoria-di-boric_d3136a0c-d225-41da-b40e-b4cff6a1895b.html

 

Storica vittoria di Boric, il Cile volta pagina.

Il leader della sinistra, 36 anni, sarà il più giovane presidente

 

GABRIEL BORIC

 

 

 

 

Con una vittoria che equivale ad un ko pugilistico, il leader della sinistra cilena Gabriel Boric si è aggiudicato con un amplissimo margine il ballottaggio presidenziale che lo ha opposto in Cile all’ultraconservatore José Antonio Kast.

Quando lo scrutinio aveva raggiunto il 92,12%, Boric aveva ottenuto oltre il 55% contro il 44% di Kast, con un vantaggio schiacciante di oltre undici punti che nessun sondaggio o analista aveva potuto prevedere.

Secondo i dati ufficiali, l’affluenza è stata record per il Cile, superiore al 50%, equivalente ad oltre otto milioni di voti. E’ stata quindi grazie alla maggiore affluenza alle urne che si è imposto il progetto di cambiamento proposto dal giovane leader della coalizione Apruebo Dignidad, che a 36 anni sarà il prossimo 11 marzo 2022 il più giovane presidente della storia del Cile. Il sindaco comunista del distretto di Recoleta a Santiago del Cile, e rivale di Boric nelle primarie vinte da quest’ultimo, ha dichiarato che con “questa vittoria consideriamo chiuso il capitolo della dittatura” di Augusto Pinochet.

 

 

 

 

REPUBBLICA DEL 20 DICEMBRE 2021

https://www.repubblica.it/esteri/2021/12/19/news/cile_risultati_ballottaggio_presidenziali_boric_kast-330883086/

Voto in Cile, il ritorno della sinistra: l’ex leader della protesta Boric eletto nuovo presidente a 35 anni

di Elena Basso

 

(afp)

Superato il candidato dell’ultra-destra che al primo turno aveva ottenuto la maggioranza. Boric, con 4,6 milioni di preferenze, è il presidente più votato della storia del Paese e queste elezioni, con 8 milioni di votanti, sono state in assoluto le più partecipate

 

SANTIAGO DEL CILE –  Santiago del Cile è in festa: il socialdemocratico Gabriel Boric è il nuovo presidente del Paese. Il 35enne, emerso come figura politica durante le rivolte studentesche del 2011, è stato eletto deputato nel 2014 ed è il più giovane presidente della storia del Paese.

Con lo spoglio dei voti quasi completo, Boric ha conquistato il 55,86%, superando il 44,14% di preferenze per José Antonio Kast, il candidato dell’ultra-destra che al primo turno aveva ottenuto la maggioranza. Ma non solo: Boric, con 4,6 milioni di preferenze, è il presidente più votato della storia del Paese e queste elezioni, con 8 milioni di votanti, sono state in assoluto le più partecipate.

 

Due record infranti per un governo che promette di essere di rottura con il passato. Sono state settimane intense per il Cile, con tutta la sinistra – dalle ali più radicali a quelle più centriste – compatte nel sostenere Boric.

La sfida era importante: se avesse vinto Kast – ammiratore di Pinochet, contrario all’aborto, ai migranti e a politiche sociale inclusive – il nuovo governo cileno sarebbe stato paragonabile solo al Brasile guidato da Jair Bolsonaro.

 

Il governo di Boric promette invece un cambio radicale rispetto alle politiche socio-economiche neoliberali messe in atto durante la dittatura di Pinochet e che, di fatto, non sono state mutate dai governi di centro-destra e di centro-sinistra che hanno mantenuto il potere dalla caduta del regime.

 

VEDI NEL LINK DEL GIORNALE ALL’INIZIO

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La vittoria del 35enne socialdemocratico rappresenta un importante svolta per un Paese che, fino alle proteste nate nell’ottobre del 2019 per l’aumento del biglietto della metro e sfociate in una rivolta contro le disuguaglianze della società cilena, è stato fortemente conservatore.

 

La corsa però è stata serratissima e, al quartier generale di Boric – che si trova al centro di Santiago – il risultato è stato accolto con urla e cori da stadio. Appena Kast ha annunciato la sua sconfitta centinaia di migliaia di persone si sono riversate per le strade della capitale dirigendosi verso Plaza Dignidad, epicentro delle proteste massive che da due anni scuotono il Paese.

Fuochi d’artificio, migliaia di bandiere Mapuche (il popolo originario di Cile e Argentina) e canti hanno accompagnante la folla verso il palco da cui ha parlato Gabriel Boric, che ha affermato: “Il mio impegno come presidente sarà di prendermi cura della democrazia. Voglio un governo che renda protagonisti i quartieri e le comunità, perché senza la partecipazione delle persone la democrazia non esiste”.

 

 

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Mentre i cittadini festeggiano, camminando sicuri nelle stesse strade dove per due anni le forze dell’ordine hanno represso con brutalità le proteste – sono oltre 8mila i cittadini che fino ad oggi hanno denunciato di essere stati abusati dagli agenti – si alza un coro: “No estamos todos, faltan los presos – Non siamo tutti, mancano i prigionieri”, facendo riferimento alle centinaia di manifestanti che sono stati incarcerati e dal 2019 si trovano in prigione preventiva in attesa di giudizio.

 

Ma non sono gli unici a mancare. Non ci sono Mario Acuña – 44enne a cui è stata diagnosticata la morte cerebrale dopo un pestaggio di gruppo da parte dei Carabineros -, Patricio Pardo Muñoz – 26enne accecato durante le proteste, si è suicidato dieci giorni fa -, Mario Acuña, il primo manifestante ucciso, aveva 29 anni -, Julía – che ha denunciato di essere stata violentata in una caserma e, da allora, non esce più di casa.

 

Il Cile oggi sta vivendo un cambiamento storico, ma tutto questo non sarebbe certamente stato possibile senza chi, sacrificando tutto, ha dato inizio alla rivolta sociale che ha cambiato il Paese.

 

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1 risposta a 20 DICEMBRE 2021, ANSA.IT+ ELENA BASSO, REPUBBLICA.IT : Storica vittoria di Boric, il Cile volta pagina. Il leader della sinistra, 36 anni, sarà il più giovane presidente

  1. ueue scrive:

    Evviva, finalmente una buona notizia! Che bello se anche da noi le persone avessero un sussulto di dignità e, alle prossime elezioni, forse molto vicine, si rendessero conto dei propri interessi.

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