Monastero di Santa Chiara è un film italiano del 1949, diretto da Mario Sequi, tratto dalla canzone napoletana Munasterio ‘e Santa Chiara.
È conosciuto anche con il titolo Napoli ha fatto un sogno.
Regia Mario Sequi
Soggetto Michele Galdieri
Sceneggiatura Fulvio Palmieri, Mario Sequi, Michele Galdieri, Vinicio Marinucci
Fotografia Marco Scarpelli (operatore), Piero Portalupi
Musiche Roman Vlad
Scenografia Angelo Zagame
Interpreti e personaggi
- Massimo Serato: Rudolf, l’ufficiale delle SS
- Edda Albertini: Ester di Veroli – doppiata da Andreina Pagnani
- Nyta Dover: Greta
- Lamberto Picasso: Il tedesco condannato
- Nino Manfredi: Enrico
- Italia Marchesini: Donna Filomena
- Paolo Reale: Ciccillo
- John Kitzmiller: Il negro
- Mario Corte: Il prete
- Fausto Guerzoni: Un pensionante
- Eduardo Passarelli: Il prestigiatore
- Bianca Doria: La sorella del prete
- Saro Urzì: Il direttore del teatro
- Bruno Von Barens: L’ufficiale tedesco
- Amalia Pellegrini: La zia Ines
- Felice Minotti: Il prigioniero
- Alberto Moravia: sé stesso
- Piero Sadun: sé stesso
- Gianfranco Magalotti: sé stesso
- Lora Silvani: sé stessa
https://www.youtube.com/watch?v=3y7w4yXgR1M
Trama
La cantante ebrea Ester di Veroli, ha due ammiratori: Rudolf, l’ufficiale delle SS ed il napoletano Enrico. La fidanzata precedente di Rudolf, la tedesca Greta, gelosa di Ester, fa in modo che quest’ultima, che ha trovato rifugio presso un prete, venga arrestata.
Ma Rudolf, invece di condurla in prigione, l’affida alle suore del Monastero di Santa Chiara, che viene però distrutto da un bombardamento, così Ester va in cerca di Rudolf, ma cade in mano alla rivale e finisce in un campo di concentramento, dove fortunatamente è liberata grazie all’arrivo degli alleati. Viene così ospitata dal direttore del teatro che l’accompagnava al pianoforte e ritrova Enrico, che diventa ricco trattando loschi affari.
Ester viene però attirata in un tranello dalla rivale ed entrambe muoiono, uccise da colpi di armi da fuoco.
Critica
Ennio Flaiano su Il Mondo del 12 marzo 1949 “Il film che Alberto Moravia ha voluto avallare con la sua presenza avrà certamente il successo di altri simili film di appendice. Viene dopo Monaca santa, dopo Nennella, dopo Io t’ho incontrata a Napoli. Non gli manca, di questi film, il faticoso respiro e la generosa grossolanità. Della commozione si fa un’arma che adopera senza ritegno. Espone un dissidio tra Amore e Dovere e lo risolve con un suicidio.
- Le canzoni sono cantate da Ebe De Paulis.
EBE DE PAULIS (Sant’Angelo dei Lombardi – Avellino, 16 maggio 1915 – Milano, 10 ottobre 1971) è stata una cantante e attrice italiana.
- È il secondo film diretto da Mario Sequi dopo L’isola di Montecristo (1948) ed il secondo interpretato da Nino Manfredi, qui doppiato da Stefano Sibaldi, dopo Torna a Napoli di Domenico Gambino (1949).
nino manfredi, foto dal suo facebook : https://www.facebook.com/photo/?fbid=341867897503742&set=a.341867874170411
Alberto Moravia, qui nel 1931
da : https://sanfilibypietroperri.blogspot.com/2019/02/san-fili-e-alberto-moravia.html
E’ il 2°film di Nino Manfredi, vi compare Alberto Moravia nella parte di se stesso e si fa raccontare la vicenda.
foto da : https://mubi.com/it/cast/piero-portalupi
Piero Portalupi (Arquata Scrivia – Alessandria, 19 ottobre 1913 – Genova, 28 giugno 1971) è stato un direttore della fotografia italiano.
Nato in provincia di Alessandria ma genovese di adozione, dopo essersi laureato in ingegneria iniziò a lavorare intensamente nel cinema dapprima italiano e poi a livello internazionale, grazie a Claudio Gora, come direttore della fotografia dal 1940, dopo una prima esperienza come operatore di ripresa per un film di Mario Baffico. Vinse il Nastro d’argento alla migliore fotografia del 1948 con Preludio d’amore di Giovanni Paolucci. Lavorò con grandi registi come Antonioni, De Santis, Risi ed Olmi. Grazie alla sua perfetta conoscenza dell’inglese nel 1953 venne chiamato come consulente alla fotografia nel film di William Wyler Vacanze romane. Diresse la seconda unità di kolossal come Ben Hur sempre di Wyler (1959) – con la celebre scena della corsa delle bighe – quindi Cleopatra di Mankiewicz (1963), Il cardinale di Preminger (1963) e Il tormento e l’estasi di Carol Reed con Charlton Heston (1965), spesso accreditato come Pietro Portalupi. La morte lo colse nel pieno della sua attività a soli 57 anni. Grande appassionato di fotografia, la figlia Candida, nell’ottobre 2013, in occasione del centenario della nascita, ha raccolto centinaia di scatti del padre effettuati sui set dei film in tutto il mondo
Il direttore della fotografia è Piero Portalupi, il grande maestro della fotografia, formatosi a Genova negli anni ’30 che in questo film si sbizzarrisce in virtuosismi e angolazioni ricercate, immagini particolari in bianco e nero.
La storia è ambientata nella Napoli del 1943, prima sotto i nazisti, poi occupata dagli americani.
annotazioni da :
Repubblica di lunedì 15 novembre 2021, ultima pagina della Cronaca di Genova, Visti per voi, a cura di Renato Venturelli.
L’occupazione di Napoli da parte dell’esercito tedesco, la città bombardata e poi l’occupazione alleata sono state lo sfondo di molti film e storie.