FONDAZIONE VILLA BERTELLI
FORTE DEI MARMI
Tour virtuale della mostra “Contro la guerra. Infanzia negata” di Pino Bertelli
Tour virtuale della mostra “Contro la guerra. Infanzia negata” di Pino Bertelli
Villa Bertelli presenta la sua prima esposizione virtuale. La mostra di Pino Bertelli, noto fotografo, scrittore e cineasta toscano, Contro la guerra. Infanzia negata – a cura di Fidapa BPW Versilia – sarà accessibile a tutti anche in questo periodo di chiusura dei musei. Villa Bertelli si è affidata allo stesso team di professionisti, che hanno realizzato le […]
a cura di Fidapa BPW Versilia – sarà accessibile a tutti anche in questo periodo di chiusura dei musei. Villa Bertelli si è affidata allo stesso team di professionisti, che hanno realizzato le sale del ‘500 delle gallerie degli Uffizi (Reiview & AudioGuide) ad opera dell’architetto Marco Francesconi.
La mostra propone 60 foto e racconta, attraverso gli intensi sguardi di bambini, africani, mediorientali e dell’allora Unione Sovietica, le devastazioni della guerra. Non ci sono soldati e baionette, ma solo ritratti ravvicinati di piccoli volti, consapevoli e accusatori. Una denuncia forte e precisa, lanciata attraverso la sofferenza, la bellezza e la grazia di chi si è visto negare il diritto all’infanzia, in nome della violenza e della sopraffazione. La mostra, grazie alla tecnologia di acquisizione digitale, può essere visitata attraverso qualsiasi dispositivo collegato ad internet: smartphone, tablet e computer. È possibile “entrare” negli spazi della Villa Bertelli e visitate in modo autonomo ed indipendente ed apprezzare tutte le foto con una risoluzione 4K.
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Tour virtuale della mostra “Contro la guerra. Infanzia negata” di Pino Bertelli
DA ALTRI SITI :
L’autore espone opere scattate in tutto il mondo, dall’Iraq all’Amazzonia, dal Burkina Faso fino a Chernobyl.
L’AUTORE
PINO BERTELLI
(Piombino, 23 aprile 1943) è un anarchico, fotografo, scrittore e cineasta italiano.
Dal 1960 al 1986, Bertelli lavorò come operaio siderurgico in una fabbrica nella sua città natale. Ispirato da Pier Paolo Pasolini, iniziò a fotografare il cambiamento strutturale a Piombino diventando un fotografo di strada. Dall’inizio degli anni ’80, diventò conosciuto come un autore sulla storia del cinema. Altre sue pubblicazioni sono invece il risultato dei suoi viaggi nel Mediterraneo e in Africa.
Nel 2002 venne incaricato dall’amministrazione regionale toscana di fotografare le persone nei loro luoghi di lavoro, opera dal titolo La Toscana del lavoro, documentando così, tra le altre cose, i cambiamenti strutturali nella regione. Il fondo “Pino Bertelli”, contenente circa 5000 libri, si può consultare nell’Archivio Famiglia Berneri-Aurelio Chessa e una parte del suo archivio fotografico è stato depositato presso l’Università di Parma
FILM SU PINO BERTELLI
Jürgen Czwienk : Pino Bertelli. Fotografare con i piedi (1993).
Cortometraggio di Bruno Tramontano : Adoro solo l’oscurità e le ombre,
tratto dal suo libro, Cinema della diversità 1895-1987: storie di svantaggio sul telo bianco. Mascheramento, mercificazione, autenticità.
Il pittore Fiormario Cilvini, ha illustrato lo stesso testo in una cartella di 18 disegni a colori e una scultura.
I suoi scritti sono tradotti in diverse lingue.
Premi e riconoscimenti
- Premio Castiglioncello per la fotografia (1999)
- Premio Internazionale Orvieto per il miglior libro di reportage: Chernobyl. Ritratti dall’infanzia contaminata (2004).
SITO UFFICIALE DELL’ARTISTA
Pino Bertelli ( dal suo sito )
Nato in una città-fabbrica della Toscana, tra ‘Il mio corpo ti scalderà’ e ‘Roma città aperta’. Dottore in niente, fotografo di strada, film-maker, critico di cinema e fotografia. I suoi lavori sono affabulati su tematiche della diversità, dell’emarginazione, dell’accoglienza, della migrazione, della libertà, dell’amore dell’uomo per l’uomo come utopia possibile. È uno dei punti centrali della critica radicale situazionista italiana.
la biografia segue nel link:
altre notizie sul fotografo in:
ANARCOPEDIA.ORG
https://www.anarcopedia.org/index.php/Pino_Bertelli
Il curatore della mostra, Alessandro Schiavetti, ha sottolineato: “Gli scatti di Pino Bertelli in mostra colpiscono per il forte impatto che hanno, ma testimoniano con estrema delicatezza e dolcezza gli sguardi smarriti dei bambini ritratti in una silenziosa contemplazione carica di rispetto; gridano una vera e propria incriminazione alla guerra, un’accusa vera e propria contro la follia depravata e colpevole che ha inquinato in profondità ogni centimetro dell’uomo stesso.
Più di 350 milioni di bambini attualmente, vivono in aree colpite da conflitti. E allora è bene ricordare che il silenzio uccide in questo caso, che l’immobilismo deteriora le possibilità, che il paradosso dell’io pensante e capace di agire è il suo stesso fermarsi indeciso e riluttante, e che in ogni secondo che passa i nostri sforzi devono aumentare costanti e mai stanchi, mai domi e uniti nel nome della pace e della bellezza pura della pace stessa”. “Rumori di bombe, urla di bambini, pianti di genitori disperati sono descritti e riportati nel lavoro del reporter.
Il “fotografo” di guerra – ha concluso il presidente di Aruspicina Marzio Porri – ha la possibilità e la capacità di dar voce a una qualsiasi persona che sta vivendo la lotta, l’ostilità, la fatica. Vive tra i soldati, tra la gente nelle trincee, il campo di battaglia diventa la sua redazione. Questo è quel che ha fatto il fotografo Pino Bertelli a cui vanno i miei complimenti sentendomi orgoglioso di “averlo portato” a Cecina con i suoi scatti che regalano emozioni e soprattutto riflessioni in questo momento così particolare”.
DA:
https://www.materainternationalphotography.com/pino_bertelli_contro_la_guerra-g3943?_mob=1
Lo sguardo di quei bambini è più efficace di qualsiasi invettiva contro la guerra.