Ó GENTE DA MINHA TERRA
è un *Poema de AMÁLIA RODRIGUES
*Faz parte do seu livro de Versos – Versos Amália Rodrigues
É meu e vosso este fado
Destino que nos amarra
Por mais que seja negado
Às cordas de uma guitarra
Sempre que se ouve um gemido
De uma guitarra a cantar
Fica-se logo perdido
Com vontade de chorar
Ó gente da minha terra
Agora é que eu percebi
Esta tristeza que trago
Foi de vós que a recebi
E pareceria ternura
Se eu me deixasse embalar
Era maior a amargura
Menos triste o meu cantar
Ó gente da minha terra
Agora é que eu percebi
Esta tristeza que trago
Foi de vós que a recebi
Ó gente da minha terra
Agora é que eu percebi
Esta tristeza que trago
Esta tristeza que trago
Foi de vós que recebi
Questo destino è mio e tuo
Destino che ci
quanto sia negato
Alle corde di una chitarra
Ogni volta che senti il gemito
Dalla chitarra al canto
Ti perdi presto
In vena di piangere
O popolo della mia terra
Ora ho capito …
Questa tristezza che porto
È stato da te che l’ho ricevuta.
E sembrerebbe tenerezza
Se mi lascio cullare
L’amarezza sarebbe maggiore
Meno triste il mio canto
( ripete due volte la terza strofa )
testo e traduzione da :
https://flowlez.com/it/songs/o-gente-da-minha-terra-47957/
REPUBBLICA.IT / VENERDI’, 5 NOVEMBRE 2021
Nel fado di Mariza c’è orgoglio e malinconia
di Giuseppe Videtti
L’album di Mariza Concerto em Lisboa (2006) che contiene il brano Ó gente da minha terra
Non si è mai capito quanti ce ne fossero a piangere di gioia quella sera nei giardini di fronte alla Torre de Belém, a Lisbona. Le cifre oscillano, dai 25 mila agli 80 mila – sono passati 16 anni, non lo sapremo più. Di sicuro per Mariza, 47 anni, fu una consacrazione. Nata da padre portoghese e madre del Mozambico, la cantante dai capelli ossigenatissimi pettinati all’umberta era già una vestale del fado subito dopo la morte di Amália Rodrigues, nel 1999, insieme a un drappello di devotissime (tra le altre, Dulce Pontes, Mísia, Cristina Branco, Ana Moura e Mafalda Arnauth).
Il concerto di Belém fu l’occasione che tutti gli artisti sperano di avere nella carriera, un indissolubile patto di sangue con il pubblico. Dopo sarebbero arrivate le nomination ai Latin Grammy, la partecipazione al David Letterman Show, i concerti alla Carnegie Hall, al Barbican e alla Royal Albert Hall. Ma quella sera c’erano solo lei, l’orchestra (diretta da Jaques Morelenbaum, fido collaboratore di Caetano Veloso, che per Mariza aveva già prodotto il magnifico album Trasparente), un oceano di portoghesi in cerca di emozioni forti e lo spirito di Amália. Che soffia prepotentemente sul palco quando l’erede al trono intona Ó gente da minha terra, una poesia della Rodrigues musicata da Tiago Machado.
In quel momento, in un raptus di patriottismo che non si ricordava dai tempi di Povo que lavas no rio, la folla, chiamata in causa dalla propria musa, comincia a esultare: standing ovation mentre l’esecuzione è ancora in corso; Mariza interrompe, scoppia in lacrime, mentre la chitarra portoghese ricama note che sono un distillato di malinconia e d’orgoglio. Infine, con grande maestria, riacchiappa al volo il microfono (e la canzone) e termina l’esecuzione tra l’indescrivibile delirio (l’intera esecuzione su YouTube). Da quel momento la corona è sul suo capo
TEATRO DIOGOS FERNADES — PONTE DE LIMA, PORTUGAL
FOTO RADIO ALTO MINHO
FOTO RADIO GEICE
FOTO : PONTE DE LIMA CULTURAL
PONTE ROMANO
PONTE DE LIMA
FOTO SOPRA DA:
https://www.allaboutportugal.pt/pt/ponte-de-lima/monumentos/ponte-romana-de-ponte-de-lima
Spero che il fado sia stato dichiarato patrimonio dell’umanità.