+++ FRANCESCO GUERRERA, Dietro la sfida di Modi –REPUBBLICA DEL 2 NOVEMBRE 2021 

 

REPUBBLICA DEL 2 NOVEMBRE 2021 

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Dietro la sfida di Modi

 

di Francesco Guerrera

L’annuncio a sorpresa del premier indiano a Cop26: “L’India raggiungerà l’obiettivo delle emissioni zero nel 2070”

 

Il colpo di scena di Narendra Modi a Cop26 è un grido di libertà per i Paesi emergenti e uno schiaffo all’Occidente. L’annuncio a sorpresa del primo ministro indiano che il suo Paese, il terzo peggiore inquinatore al mondo, andrà a zero carbonio ma solo dal 2070 ha dominato il primo giorno di lavori del difficilissimo summit di Glasgow.

Sarebbe facile liquidarlo come l’esternazione di un leader nazionalista che vuole guadagnare voti con la sua base bistrattando l’Europa e l’America, e c’è sicuramente del vero in quell’interpretazione. Ma le parole di Modi sono anche il frutto di una strategia radicata in secoli di tensioni sanguinose, violente e mai risolte tra le nuove potenze economiche dell’Oriente e i loro ex-colonizzatori.

 

Con l’annuncio di Glasgow, il premier di un Paese-continente con 1,3 miliardi di abitanti si è candidato a diventare il leader del blocco emergente in una battaglia, quella sul clima, in cui i Paesi in via di sviluppo considerano l’Occidente ipocrita, ambiguo e malintenzionato.

Ascoltiamo, con attenzione, Modi. “L’India si aspetta che le nazioni sviluppate del mondo mettano a disposizione al più presto un trilione di dollari come finanziamento per il clima”, ha detto alla platea di leader mondiali. “La giustizia esigerebbe che le nazioni che non hanno mantenuto i loro impegni sul clima siano messe sotto pressione”.

“L’India si aspetta…”, “La giustizia esigerebbe…”. Parole fortissime che provengono dalla convinzione che, sul clima, Paesi come l’India e la Cina non possono essere giudicati con lo stesso metro degli Usa o dell’Italia. Perché la loro storia è distinta dalla nostra, perché sono in una fase diversa del loro sviluppo, ma soprattutto

perché l’Occidente ha responsabilità enormi sulla situazione attuale.

 

Il fatto che Modi abbia rivendicato l’unicità dell’esperienza dei Paesi emergenti proprio nel Regno Unito conferisce al suo intervento un simbolismo importante. Mai più l’India si farà dettare legge da un Paese occidentale. Non sul clima, non sulla politica interna e non certo su come dirigere la propria economia.

In questo, Modi è in sintonia con Xi Jinping e la sua strategia di creare un capitalismo con caratteristiche cinesi che non sia né appiattito sul modello anglosassone né si presti solamente a produrre beni a poco prezzo per i consumatori ricchi.

Più di ogni altra cosa, i proponenti di questa linea dura odiano l’insistenza dell’Occidente ad applicare regole uniformi a nazioni che provengono da tradizioni, culture e strutture economiche completamente diverse dalle nostre.

Se i Paesi occidentali sono stati liberi di ignorare l’effetto deleterio della sfrenata crescita economica sin dai tempi della rivoluzione industriale, come possono chiedere agli esponenti della nuova rivoluzione industriale di tagliare tutto in dieci anni?

Città come Glasgow divennero ricche grazie al fumo delle ciminiere delle fabbriche britanniche del 19esimo secolo ma i potenti del mondo vogliono negare a Shenzhen o Chennai la possibilità di fare lo stesso.

 

È un punto di vista che potrebbe portare alla catastrofe planetaria. Ma se i leader occidentali accettano la diversità di opinioni – e il divergente arco storico dei Paesi emergenti – c’è ancora tempo di trovare un compromesso.

 

Non c’è nemmeno bisogno di leggere tra le righe. Il primo ministro indiano lo ha detto chiaramente:

se volete che riduciamo l’inquinamento dovete pagarci.

 

Non un trilione di dollari, come ha chiesto Modi, ma circa 100 miliardi di dollari. È questo il montante che i Paesi ricchi promisero di donare alle nazioni in via di sviluppo più di dieci anni fa – a Cop15 di Copenaghen, poi ribadito a Parigi nel 2015 – e che ancora non sono arrivati.

 

Il più grande colpevole sono gli Stati Uniti, il Paperone del mondo che finora ha donato una parte minuscola della sua quota. Joe Biden ha detto che gli aiuti aumenteranno nei prossimi anni ma il Congresso non ha ancora approvato gli stanziamenti.

Il Vecchio Continente, da parte sua, non è senza colpe. Solo le “solite” Germania, Svezia e Norvegia hanno fatto la loro parte, secondo uno studio dell’Overseas Development Institute. Vista la condizione disperata del pianeta, gli Usa e l’Europa dovranno fare molto di più per convincere Modi e i suoi a spegnere le fabbriche inquinanti.

Questa settimana, centinaia di milioni di Indù festeggeranno Diwali, “il festival della luce”, una celebrazione della vittoria della luce sulle tenebre. Speriamo che l’attacco di Modi a Glasgow porti i Paesi sviluppati e quelli in via di sviluppo a vedere la luce e a trovare un accordo sulla questione più importante del mondo

 

 

 

Happy Diwali 2021

DAL 2 AL 6 NOVEMBRE 2021

 

 

Deepawali-festival.jpg

Diwali festival (celebrated by Hindus all over the world). Shown here is the arrangement of diyas on Diwali night.

Ashish Kanitkar

 

 

 

Celebrazioni al tempio d’oro Sikh di Amritsar.

UrbanUrban_ru – Flickr: DIWALI INDIA 2

 

 

Diwali Diya.jpg

 

 

 

Diwali offerings to god in Tamil Nadu JEG2437.jpg

offerte

Diwali offerings to god in Tamil Nadu_Diwali Sweets

PJeganathan – Opera propria

 

 

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Diwali as seen from Chennai’s Adyar bridge November 2013

Sriram Jagannathan – Flickr: Chennai diwali

 

 

Madikai madam Lakhadeepam 03.jpg

Lakshadeepam at Madikai Madam in Kasaragod district

Vijayanrajapuram – Opera propria

 

La più popolare leggenda associata alla festa è quella che tratta del ritorno del re Rāma della città di Ayodhya dopo 14 anni di esilio in una foresta. Il popolo della città, al ritorno del re, accese file (avali) di lampade (dipa) in suo onore. Da qui il nome Dipawali o più semplicemente Diwali.

I festeggiamenti per Diwali si protraggono per cinque giorni nel mese indù di ashwayuja che solitamente cade tra ottobre e novembre. Per induisti e giainisti è la celebrazione della vita e l’occasione per rinsaldare i legami con familiari e amici. Per i giainisti, inoltre, rappresenta l’inizio dell’anno.

 

segue:

https://it.wikipedia.org/wiki/Diwali

 

 

La festa delle luci: Divali - India Nepal Viaggi

 

 

Diwali: il sentiero di luci | Arda2300

 

 

CITTA' E CULTURE: FESTE RELIGIOSE DAL MONDO - DIWALI Festa indiana delle luci - YouTube

 

 

se vuoi, video, 3 minuti ca:

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1 risposta a +++ FRANCESCO GUERRERA, Dietro la sfida di Modi –REPUBBLICA DEL 2 NOVEMBRE 2021 

  1. ueue scrive:

    Siamo d’accordo con tutte le malefatte ( per usare dei sinonimi benevoli) che i Paesi più ricchi hanno fatto a quelli poveri. Però è anche vero che il pianeta è unico e proseguendo di questo passo si va tutti alla rovina, ricchi e poveri. Capisco l’affermazione di Modi, magari per alzare la posta, ma l’unica risposta sensata mi sembra un compromesso ragionevole, con delle azioni graduali e soprattutto sotto un controllo internazionale.

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