VIDEO, 2.02
LA STAMPA – 27 OTTOBRE 2021
Gerusalemme, si costruisce un parco su un cimitero palestinese: i parenti si aggrappano alle tombe
Momenti di forte tensione drammatica, quando sono arrivate le scavatrici della municipalità di Gerusalemme per preparare un terreno sotto le mura orientali della Città Vecchia che sarà adibito a parco cittadino. Nell’area è presente il cimitero islamico di Al-Yusufiyah e i palestinesi sono insorti, sostenendo che è un luogo di sepoltura secolare. I parenti delle vittime hanno animatamente discusso con la ditta escavatrice e si sono sdraiati sulle tombe. Nel video una donna, Ola Nababteh si è aggrappa alla tomba del figlio, prima di essere trascinata via. Le autorità assicurano che le tombe autorizzate resteranno nell’area. Il ritrovamento di ossa umane quando la costruzione è iniziata aveva suscitato il panico tra famiglie che hanno fatto seppellire i propri cari ad Al-Yusufiyah, ma il vicesindaco di Gerusalemme Arieh King ha affermato “I resti trovati non erano in una tomba autorizzata ed erano stati sepolti illecitamente nel terreno molti anni fa”. “Il parco, la cui apertura è prevista per la metà del 2022, includerà – afferma ancora il vicesindaco – “una passeggiata e consentirà ai palestinesi di Gerusalemme est un accesso più facile alla Città Vecchia”.
27/10/2021 00:02:02
LA STAMPA DEL 28 OTTOBRE 2021
FOTO DAL VIDEO LA STAMPA
Israele, oltraggio ai palestinesi: le ruspe in un cimitero islamico. “Vogliono portaci via persino i nostri morti”
I lavori per costruire un parco. A Gerusalemme e Cisgiordania altre 3mila nuove case
GIORDANO STABILE
ALL’INVIATO A BEIRUT. Una madre, vestita di nero, con il fazzoletto in testa, il volto pallido, accasciata sulla tomba del figlio, piange e si aggrappa al marmo, soldati e agenti israeliani cercano di portarla via, la tirano e sollevano di peso. La figlia cerca di convincerla, ma la mano attaccata alla lapide attinge a una forza disperata, non si vuole separare.
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https://www.lastampa.it/esteri/2021/10/28/news/israele_oltraggio_ai_palestinesi_le_ruspe_in_un_cimitero_islamico_vogliono_portaci_via_persino_i_nostri_morti_-306347/
http://www.bocchescucite.org/bulldozer-israeliani-radono-al-suolo-lo-storico-cimitero-palestinese-di-gerusalemme-scoppiano-le-proteste/
Articolo pubblicato originariamente su The New Arab e tradotto in italiano da Bocche Scucite
Nuove tensioni a Gerusalemme occupata dopo che nella tarda serata di domenica le autorità israeliane hanno spianato con i bulldozer un cimitero storico appena fuori dalla città vecchia.
Il cimitero di Yousefiyah, fuori dalle mura della città vecchia, è stato preso di mira dai bulldozer israeliani negli ultimi anni. [AFP]
Il cimitero Yousefiyah – un cimitero storico, probabilmente risalente al 12° secolo – si trova vicino alle mura storiche di Gerusalemme vecchia. Era sottoposto a lavori da parte della municipalità israeliana di Gerusalemme e dell’Autorità Israeliana per la Natura, quando i bulldozer hanno investito vecchie tombe, dissotterrando cadaveri.
I palestinesi si sono radunati sul posto dopo la comparsa dei primi corpi, cercando di fermare i bulldozer con proteste e preghiere sul posto. La polizia israeliana ha poi chiuso l’area e costretto i palestinesi a uscire.
Il cimitero di Yousefiyah è stato un obiettivo chiave degli sforzi di insediamento israeliani negli ultimi anni.
L’Autorità naturale israeliana ha incluso il cimitero in un piano più ampio per il parco a tema Toratic.
Nel 2014, le autorità israeliane hanno vietato ai palestinesi di utilizzare la parte settentrionale del cimitero, rimuovendo circa 20 tombe di soldati giordani uccisi nella guerra del 1967.
Nel dicembre 2020, un tribunale israeliano ha emesso un ordine di sospensione di tutti i lavori del comune nel cimitero.
L’avvocato Hamza Qatina, che agisce per conto del comitato locale palestinese del cimitero davanti al tribunale israeliano, ha riferito a The New Arab che “il comune israeliano e l’Autorità della Natura hanno mentito al tribunale per ottenere l’autorizzazione a riprendere i bulldozer. Hanno sostenuto che non c’era nessun cimitero nella zona e che i loro lavori erano solo superficiali. Ora le ossa sono venute fuori e hanno parlato da sole”.
Qatina ha aggiunto: “E’ da dieci mesi che li abbiamo avvertiti che i lavori sarebbero ripresi e che le tombe sarebbero state profanate. Torneremo in tribunale, non perché ci fidiamo del sistema giudiziario israeliano, ma perché è l’unico modo a disposizione per respingere e fermare questi crimini contro i morti”.
‘Tentativo di cancellare il passato’
Il giornalista di Gerusalemme, Ayman Qawariq, ha spiegato a The New Arab che da molti anni il cimitero Yousefiyah è un obiettivo della municipalità israeliana . “L’obiettivo della municipalità è di cancellare ogni traccia del passato arabo e islamico nella città”
“Le tensioni in città si erano calmate dallo scorso maggio, dopo il rinvio degli sfratti delle famiglie palestinesi a Sheikh Jarrah. Ma sono aumentate di nuovo nelle ultime settimane, specialmente dopo la decisione del tribunale israeliano di permettere ai coloni ebrei di pregare in silenzio nel complesso di Al-Aqsa”.
Mercoledì, un tribunale israeliano ha emesso una decisione per permettere ai coloni israeliani di eseguire preghiere silenziose nei dintorni della Moschea di Al-Aqsa, provocando manifestazioni di rabbia da parte dei palestinesi, così come le critiche internazionali. Venerdì la decisione è stata revocata dal tribunale israeliano di Gerusalemme.
I coloni israeliani hanno ripetutamente preso d’assalto la moschea di Al-Aqsa e i suoi dintorni nelle ultime settimane. Almeno un palestinese è stato ucciso dalla polizia israeliana alle porte del complesso.
“In effetti, la polizia israeliana conduce quotidianamente perquisizioni e arresti di giovani palestinesi nella Città Vecchia e alla Porta di Damasco”, ha confermato Qawariq.
Gerusalemme Est è stata occupata da Israele nella guerra arabo-israeliana del 1967. Israele ha poi annesso Gerusalemme Est nel 1981. Rimane, secondo il diritto internazionale, un territorio occupato.
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E’ incredibile la stupidità di queste azioni di forza ( o di debolezza) degli israeliani.