ANSA.IT — 5 AGOSTO 2021 –11.04
Gimbe, rallenta incremento settimanale nuovi casi,+20%.
Ma aumentano di oltre il 36% ricoveri e terapie intensive
Rallenta, attestandosi al 20%, la crescita settimanale dei nuovi casi di infezione da virus Sars-Cov-2. Ma continuano a salire i ricoverati in area medica e in terapia intensiva con un incremento settimanale rispettivamente del + 36,3% e 36,5%.
Lo evidenzia il monitoraggio indipendente della Fondazione Gimbe relativo al periodo 28 luglio-3 agosto. In particolare, rispetto alla settimana precedente ,
si nota
un incremento di nuovi casi (38.328 rispetto a 31.963, pari a +19,9%)
ma una sostanziale stabilità dei decessi (120 rispetto a 111, + 8,1%).
Aumentano anche
le persone in isolamento domiciliare (91.762 rispetto a 68.510, +33,9%),
i ricoveri con sintomi (2.196 rispetto a 1.611, +36,3%)
e le terapie intensive (258 rispetto a 189, +36,5%%).
Inoltre, in tutte le Regioni, ad eccezione della Provincia Autonoma di Trento e del Lazio, si rileva un incremento percentuale dei nuovi casi mentre
in 4 Province si registrano oltre 150 casi per 100.000 abitanti:
Cagliari (303), Ragusa (236), Caltanissetta (197) e Lucca (172).
“I nuovi casi settimanali – dichiara Nino Cartabellotta, presidente Gimbe – continuano a salire, seppur a un ritmo meno sostenuto rispetto alla settimana precedente, ma rimangono indubbiamente sottostimati dall’insufficiente attività di testing e dalla mancata ripresa del tracciamento dei contatti”. L’aumento di contagi si riflette, con qualche settimana di ritardo, sui casi gravi.
“Dopo i primi segnali di risalita – afferma Renata Gili, responsabile Ricerca sui Servizi Sanitari Gimbe – si conferma un netto incremento percentuale dei ricoveri e terapie intensive”.
In termini assoluti, “il numero di posti letto occupati da parte di pazienti Covid
in area medica è passato
dal minimo di 1.088 del 16 luglio ai 2.196 del 3 agosto,
mentre quello delle intensive
dal minimo di 151 del 14 luglio ai 258 del 3 agosto”.
Al momento, però, le percentuali di occupazione a livello nazionale rimangono molto basse (4% in area medica e 3% nelle terapie intensive) anche se con notevoli differenze regionali.
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