IL FATTO QUOTIDIANO 14 LUGLIO 2021— VIDEO, 4.25 Ddl Zan, Cirinnà in Aula legge lettera di Porpora Marcasciano: “Persone trans mai ascoltate, non si blocchi. Dare a noi non vuol dire levare ad altri” ++ PASQUALE QUARANTE, REP. 2015- PORPORA MARCASCIANO

 

 

VIDEO, 4.25

 

Ddl Zan, Cirinnà in Aula legge lettera di Porpora Marcasciano: “Persone trans mai ascoltate, non si blocchi. Dare a noi non vuol dire levare ad altri”

 

IL FATTO QUOTIDIANO 14 LUGLIO 2021

https://www.ilfattoquotidiano.it/2021/07/14/ddl-zan-cirinna-in-aula-legge-lettera-di-porpora-marcasciano-persone-trans-mai-ascoltate-non-si-blocchi-dare-a-noi-non-vuol-dire-levare-ad-altri/6261877/

 

 

Porpora Marcasciano: generazione transgender – Varcare la frontiera

 

Il sogno e l'utopia, il racconto divergente" di Porpora Marcasciano" - Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna

Porpora Marcasciano madrina del Roma Pride: "Rivolta contro i nemici di ieri e di oggi"

 

 

 

Porpora Marcasciano (15 settembre 1957) è un’attivista e scrittrice italiana.

Storica attivista trans, è stata una figura importante del movimento italiano dai suoi esordi all’interno dei collettivi degli anni ’70 ad oggi, attuale presidente del MIT. E’ autrice di diversi saggi di storia del movimento LGBT italiano e, tra le altre cose, è stata curatrice degli Elementi di critica trans (Manifestolibri, 2010).

Porpora prende il suo nome da Porporino, celebre personaggio raccontato da Dominique Fernandez

 

SEGUE NEL LINK:

https://it.wikipedia.org/wiki/Porpora_Marcasciano

 

 

 

REPUBBLICA DEL 30 MARZO 2015

https://www.repubblica.it/solidarieta/2015/03/30/news/porpora_marcasciano_una_rivoluzione_favolosa-110868916/

 

 

 

Porpora Marcasciano, una rivoluzione favolosa: “I miei anni Settanta e le lotte per i diritti civili”

di PASQUALE QUARANTA

 

“Il movimento gay – spiega la presidente del MIT (Movimento identità transessuale) – non ha riflettuto abbastanza sulla propria storia. È ora di rivendicare il nostro contributo con orgoglio”. Sul matrimonio egualitario non ha dubbi: “Abbiamo delegato troppo ma dal Palazzo non sono arrivate risposte”

 

30 MARZO 2015

 

ROMA – La sua rivoluzione? “Favolosa”. La battaglia per i diritti civili? “Una cotta continua”. Porpora Marcasciano, presidente del Movimento identità transessuale (MIT), ripubblica la suaAntoloGaia (edizioni Alegre), un’autobiografia in cui racconta i suoi anni Settanta e le battaglie del movimento gay, lesbico e trans. Un libro-trip che racconta con leggerezza e poesia un percorso personale negli anni di piombo, gli anni delle Brigate rosse e del rapimento Moro, per ricostruire la storia dei primi collettivi omosessuali e delle prime manifestazioni gay.

Una rivoluzione sessuale testimoniata in prima persona, dal coming out di un giovane liceale al riconoscimento della propria omosessualità fino alla scoperta della dimensione trans. Allora Porpora era Porporino perché a molti ricordava il protagonista dell’omonimo romanzo di Dominique Fernandez.

Il racconto inizia con l’esodo dal paese d’origine in provincia di Benevento per approdare a Napoli, Roma e Bologna. “Nel ’73 smisi di vergognarmi – ricorda Porpora – e compresi che quanto mi avevano insegnato non era vero: gli indiani non erano cattivi, i comunisti non erano cannibali, gli anarchici non erano assassini e gli omosessuali non erano mostri, mentre gli stronzi che vorrebbero fartelo credere sono invece autentici: stronzi, veramente stronzi”.

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Sesso, droga, concerti e un mondo da riscrivere. Con i compagni delle assemblee studentesche e con personaggi mitici di quegli anni, come la Zanza, che rivela a Porpora la ricetta della felicità: “Amichessa, questo è il paradiso: si mangia, si beve, si scopa, ci si droga, senza bisogno di soldi! E poi mare, sole e nudismo. Questo è il comunismo”.

Il linguaggio, luogo di rappresentazione e di liberazione, in AntoloGaia è queer e parla di omosessualità e transessualità quando di omosessualità e transessualità non si poteva parlare. Porpora si racconta al maschile, al femminile, o utilizza asterischi per mostrarsi in qualche modo imparziale nei confronti dei lettori.  Con la morte di Aldo Moro, nel ’78, l’aria cambia. “Capimmo chiaramente che da quel momento nulla sarebbe rimasto come prima. Roma era presidiata, ti sentivi accerchiato, controllato, sotto assedio. Una sera tornando a casa con Carol, Lilli e Nocciolina, fummo fermati dalla polizia. Mi infilarono la canna della pistola in bocca, dicendomi che per noi era finita. Non si riferivano solo a noi quattro, era finita per noi in senso ampio, un noi allargato, un noi comunisti di merda, un noi froci e femministe, un noi capelloni fancazzisti”.

Ma Porpora resiste. Nel ’79 fonda il primo collettivo gay romano, “Il Narciso”, partecipa al primo campeggio gay di Isola Capo Rizzuto e alla prima manifestazione gay a Pisa. A Bologna è protagonista della “presa del Cassero” dell’82: per la prima volta un’amministrazione comunale assegna una sede alle persone omosessuali.

Con l’inizio del nuovo decennio, però, l’atmosfera si fa cupa. Il virus dell’Hiv, che la stampa dell’epoca definiva la “peste gay”, sembra bloccare ogni tentativo di emancipazione e azzerare la memoria storica, a cominciare dal gergo e dalla cultura omosessuale di quegli anni. La sessualità finisce sul banco degli imputati e ci si guarda con sospetto: la malattia è usata in modo strumentale per far riemergere i peggiori oscurantismi.

La testimonianza di Porpora termina con una data simbolo, il 1983, l’anno del suicidio di Mario Mieli, intellettuale di spicco del nascente movimento di liberazione gay. “Da allora tutto è cambiato – denuncia a Repubblica.it la presidente del MIT – Oggi siamo stati normalizzati dalle leggi del mercato”.

“Il movimento gay – spiega Porpora – non ha riflettuto abbastanza sulla propria storia, non ha avuto la capacità di storicizzarla, di dare letture proprie della Storia, e di rivendicare il nostro contributo con orgoglio. La nostra storia invece è importante per non farci neutralizzare”.

Secondo Porpora Marcasciano il movimento LGBT ha rinunciato a contribuire al cambiamento in Italia per un’evoluzione sociale, culturale e politica. “Abbiamo delegato troppo ai politici gay ma dal Palazzo non sono arrivate risposte. Eppure i diritti delle persone gay non riguardano esclusivamente i gay ma una questione più generale di democrazia”. La battaglia di Porpora continua. In questi giorni, tra una presentazione e l’altra di questa sua visione inedita degli anni Settanta, con grande fatica, sta organizzando a Bologna l’ottava edizione di “Divergenti”, il festival internazionale di cinema trans.

“È un festival unico nel suo genere in Europa – afferma fiera – ma i finanziamenti sono ormai ridotti al lumicino e non consentono grosse possibilità”. Il festival “Divergenti” è in programma al Cinema Lumière di Bologna il 22 e 23 maggio.

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1 risposta a IL FATTO QUOTIDIANO 14 LUGLIO 2021— VIDEO, 4.25 Ddl Zan, Cirinnà in Aula legge lettera di Porpora Marcasciano: “Persone trans mai ascoltate, non si blocchi. Dare a noi non vuol dire levare ad altri” ++ PASQUALE QUARANTE, REP. 2015- PORPORA MARCASCIANO

  1. ueue scrive:

    Se pensassimo alle discriminazioni e alle sofferenze di queste persone, non ci sarebbero tanti problemi intorno alla legge Zan.

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