SEBASTIANO CANETTA, BERLINO :: Pedofilia, l’arcivescovo di Monaco dice basta. — IL MANIFESTO DEL 5 GIUGNO 2021 + FRANCESCO GRANA, IL FATTO QUOTIDIANO 4 GIUGNO 2021 + MARCO POLITI, IL FATTO QUOTIDIANO, 5 GIUGNO 2021

 

 

IL MANIFESTO DEL 5 GIUGNO 2021 

https://ilmanifesto.it/pedofilia-larcivescovo-di-monaco-dice-basta/?utm_medium=Social&utm_source=Twitter#Echobox=1622885287-1

 

Pedofilia, l’arcivescovo di Monaco dice basta

 

Germania, il cardinale Reinhard Marx si dimette per gli scandali sugli abusi sessuali. La lettera inviata al papa è considerata dal Vaticano al pari di uno scisma

 

Il cardinale Reinhard Marx, arcivescovo di Monaco e FrisingaIl cardinale Reinhard Marx, arcivescovo di Monaco e Frisinga

© Ap

 

 

Sebastiano Canetta    BERLINO

EDIZIONE DEL  05.06.2021

PUBBLICATO 4.6.2021, 23:59

 

«Mi dimetto. Mi assumo la corresponsabilità della catastrofe degli abusi sessuali perpetrati dai rappresentanti della Chiesa negli ultimi decenni. La Chiesa è arrivata a un punto morto e anche io ho fallito». Ci pensava da oltre un anno e il 12 maggio lo aveva anche comunicato per iscritto a papa Francesco, eppure il passo indietro annunciato ieri alle 14 in conferenza stampa dal cardinale Reinhard Marx, arcivescovo di Monaco e Frisinga, storico presidente della Conferenza episcopale nazionale, è clamoroso quanto basta a scioccare i 22 milioni e mezzo di cattolici tedeschi che si ritrovano con la Chiesa decapitata.

 

La goccia che ha fatto traboccare il vaso di Marx è stato lo studio congiunto degli istituti di ricerca di Mannheim, Heidelberg e Giessen presentato ai vescovi nel 2018.

 

Dopo avere esaminato oltre 38.000 casi dal 1946 al 2014 sono giunti alla conclusione che almeno 3.677 minori sono stati abusati da 1.670 religiosi. Un numero al di là di ogni immaginazione, inaccettabile per Marx, tanto più se «soltanto dopo il 2002 e in modo più deciso nel 2010 sono emersi i responsabili degli abusi sessuali» a causa «anche di miei errori personali».

Per questo l’arcivescovo si assume la croce della «trascuratezza e del disinteresse per le vittime che è stata certamente la nostra più grave colpa nel passato», come spiegava tre settimane fa a Bergoglio.

 

A sentire Marx dopo l’esplosione dello scandalo-pedofilia sono stati fatti «molti passi in avanti ma non siamo ancora arrivati alla fine. Non è sufficiente reagire solamente quando si riesce a individuare, sulla base degli atti, i singoli responsabili e le loro omissioni».

E tanto meno «si può semplicemente relegare le rimostranze al passato e ai funzionari di allora, in modo da seppellirle».

 

Frasi durissime, sintomatiche dell’impotenza come del rimorso di Marx «perché nella Chiesa le persone non hanno sperimentato la salvezza ma il disastro».

Parole di «un prete da 42 anni e vescovo da quasi 25, venti dei quali passati come ordinario di una grande Diocesi» che si rende conto «con dolore quanto sia scemata la stima nei confronti dei vescovi», anzi, «probabilmente ha raggiunto il suo punto più basso».

Il porporato non salva niente del passato e ben poco del presente, anche se indica il modo per chiudere il capitolo più buio del cattolicesimo non solo tedesco: «Il punto di svolta per uscire da questa crisi può essere unicamente la “via sinodale” che permette il discernimento degli spiriti, come il Santo Padre non ha mancato di sottolineare nella sua Lettera alla Chiesa in Germania».

 

Non sono bastati dunque gli emissari inviati oltralpe dal papa per verificare gli ultimi abusi né il recente inasprimento del Diritto penale vaticano sulla disciplina obbligatoria per i religiosi.

Infatti Bergoglio la settimana scorsa ha dovuto concedere il via libera alla pubblicazione della lettera di dimissioni che Marx aveva cominciato a scrivere contestualmente alla richiesta di essere ricevuto in Vaticano. Alla missiva, secondo la Süddeutsche Zeitung, Francesco aveva risposto che ci doveva pensare.

 

Ma le improvvise dimissioni di Marx sono solo la punta dell’iceberg dell’insanabile frattura tra la Chiesa tedesca e il Vaticano, con la prima che si ostina a chiedere riforme vitali per i fedeli in Germania e il secondo che le considera al pari di uno scisma.

 

E la «risposta personale» di Marx, come la definisce il presidente della Conferenza episcopale, Georg Bätzing, non chiude certo il capitolo degli abusi sui minori ma si limita a certificare, anche a ragione, il capro della Chiesa obbligato all’espiazione. Ovvero a colpire «l’uomo sbagliato, che ha fatto conquiste rivoluzionarie in Germania», per dirla con il presidente del Comitato centrale dei cattolici tedeschi, Thomas Sternberg, «profondamente scioccato per le dimissioni che, se verranno accettate dal papa, priveranno i cattolici tedeschi della loro personalità più importante».

50 anni Soffiamo sul fuoco

 

 

 

 

 

 

IL FATTO QUOTIDIANO DEL 4 GIUGNO 2021

https://www.ilfattoquotidiano.it/2021/06/04/la-chiesa-ha-fallito-sulla-catastrofe-degli-abusi-sessuali-il-capo-dei-vescovi-tedeschi-si-dimette-e-accusa-errori-sistemici-e-istituzionali-siamo-a-un-punto-morto/6220127/

 

 

“La Chiesa ha fallito sulla catastrofe degli abusi sessuali”. Il capo dei vescovi tedeschi si dimette e accusa: “Siamo a un punto morto”

“La Chiesa ha fallito sulla catastrofe degli abusi sessuali”. Il capo dei vescovi tedeschi si dimette e accusa: “Siamo a un punto morto”

LA LETTERA DEL CARDINALE MARX A FRANCESCO –

“Credo che una possibilità per esprimere la mia disponibilità ad assumermi delle responsabilità sia quella delle mie dimissioni. In tal modo probabilmente potrò porre un segnale personale per nuovi inizi, per una nuova ripartenza della Chiesa. Personalmente avverto la mia colpa e la corresponsabilità anche attraverso il silenzio, le omissioni e al troppo peso dato al prestigio dell’istituzione”

 

 

 

di Francesco Antonio Grana 

 

La pedofilia del clero travolge la Chiesa tedesca. Il cardinale arcivescovo di Monaco e Frisinga, Reinhard Marx, ha consegnato a Papa Francesco la lettera con le sue dimissioni. “A seguito del progetto scientifico sull’abuso sessuale sui minori commissionato dalla Conferenza episcopale tedesca, – si legge nella missiva indirizzata a Bergoglio – nel duomo di Monaco ho affermato che abbiamo fallito, ma chi è questo noi? Certamente vi faccio parte anch’io. E questo significa che devo trarre delle conseguenze personali. Questo mi è sempre più chiaro. Credo che una possibilità per esprimere la mia disponibilità ad assumermi delle responsabilità sia quella delle mie dimissioni. In tal modo probabilmente potrò porre un segnale personale per nuovi inizi, per una nuova ripartenza della Chiesa e non soltanto in Germania. Voglio dimostrare che non è l’incarico ad essere in primo piano, ma la missione del Vangelo. Anche questo fa parte della cura pastorale. Pertanto, la prego vivamente di accettare le mie dimissioni”.

 

Il porporato, sulla soglia dei 68 anni, dal 2007 è a capo dell’arcidiocesi che fu guidata, dal 1977 al 1981, dall’allora cardinale Joseph Ratzinger. Marx, da sempre noto per le sue posizioni progressiste, nel 2014 è stato eletto presidente della Conferenza episcopale tedesca. Incarico al quale, nel 2020, ha deciso di non ricandidarsi sottolineando così la sua delusione per quelle che, a suo giudizio, sono state le mancante aperture di Bergoglio, in particolare nei confronti dei preti sposati dopo il Sinodo dei vescovi sull’Amazzonia che aveva affrontato questo delicato tema non solo in relazione a quella vasta area geografica del pianeta.

 

 

Sinodo sull’Amazzonia, arriva il sì ai preti sposati. Resta il no alle donne diacono. “Ma il celibato rimane dono di Dio”

LEGGI ANCHE

Sinodo sull’Amazzonia, arriva il sì ai preti sposati. Resta il no alle donne diacono. “Ma il celibato rimane dono di Dio”
https://www.ilfattoquotidiano.it/2019/10/26/sinodo-sullamazzonia-arriva-il-si-ai-preti-sposati-no-alle-donne-diacono-ma-il-celibato-resta-dono-di-dio/5534909/

 

 

Il cardinale Marx, però, non può certo essere annoverato tra gli antagonisti di Francesco. Tutt’altro. Il Papa latinoamericano, appena un mese dopo la sua elezione alla quale il porporato ha decisamente contribuito, lo ha scelto tra i cardinali del consiglio che in questi otto anni di pontificato lo ha aiutato a redigere la nuova costituzione della Curia romana. Ma non solo. Bergoglio gli ha affidato anche il ruolo di coordinatore del Consiglio per l’economia, completamente riformato dal Papa nel 2014, e al quale è stato affidato il compito di sorvegliare la gestione economica e di vigilare sulle strutture e sulle attività amministrative e finanziarie dei dicasteri della Curia romana, delle istituzioni collegate con la Santa Sede e dello Stato della Città del Vaticano.

 

La decisione di Marx arriva pochi giorni dopo la visita apostolica all’arcidiocesi di Colonia, guidata dal cardinale Rainer Maria Woelki, ordinata da Francesco proprio per indagare sullo scandalo degli abusi sessuali del clero e sul loro insabbiamento.

L’incarico è stato affidato al cardinale vescovo di StoccolmaAndres Arborelius, e al presidente della Conferenza episcopale olandese e vescovo di RotterdamJohannes van der Hende. In una nota, l’arcidiocesi di Colonia spiega che “nella prima metà di giugno gli inviati della Santa Sede avranno un quadro completo della complessa situazione pastorale nell’arcidiocesi e al tempo stesso di eventuali errori commessi” dai responsabili della Chiesa locale.

 

Quella del cardinale Marx è una lettera dai toni a tratti drammatici per uno scandalo le cui proporzioni all’interno della Chiesa sono devastanti. “Indubbiamente – scrive il porporato – la Chiesa in Germania sta attraversando dei momenti di crisi. Certamente vi sono molti motivi, anche oltre la Germania in tutto il mondo, che qui non ritengo dover elencare dettagliatamente. Tuttavia, la crisi viene causata anche dal nostro personale fallimento, per colpa nostra. Questo mi appare sempre più nitidamente rivolgendo lo sguardo sulla Chiesa cattolica in generale e ciò non soltanto oggi, ma anche in riferimento ai decenni passati. Mi pare, e questa è la mia impressione, di essere giunti ad un punto morto che, però, potrebbe diventare anche un punto di svolta secondo la mia speranza pasquale”.

 

 

 

Preti sposati, la bocciatura di Papa Francesco nell’esortazione ‘Querida Amazonia’: chiusura netta anche alla clericalizzazione delle donne

LEGGI ANCHE

Preti sposati, la bocciatura di Papa Francesco nell’esortazione ‘Querida Amazonia’: chiusura netta anche alla clericalizzazione delle donne
https://www.ilfattoquotidiano.it/2020/02/12/preti-sposati-la-bocciatura-di-papa-francesco-nellesortazione-querida-amazonia-chiusura-netta-anche-alla-clericalizzazione-delle-donne/5703989/

 

 

 

Per questo motivo, il porporato confida al Papa che “sin dallo scorso anno sto riflettendo sul suo significato per me personalmente e, incoraggiato dal periodo pasquale, sono giunto alla conclusione di pregarla di accettare la mia rinuncia all’ufficio di arcivescovo di Monaco e Frisinga. Sostanzialmente per me si tratta di assumermi la corresponsabilità relativa alla catastrofe dell’abuso sessuale perpetrato dai rappresentanti della Chiesa negli ultimi decenni. Le indagini e le perizie degli ultimi dieci anni mi dimostrano costantemente che ci sono stati sia dei fallimenti a livello personale che errori amministrativi, ma anche un fallimento istituzionale e sistematico. Le polemiche e discussioni più recenti hanno dimostrato che alcuni rappresentanti della Chiesa non vogliono accettare questa corresponsabilità e pertanto anche la colpa dell’istituzione. Di conseguenza rifiutano qualsiasi tipo di riforma e innovazione per quanto riguarda la crisi legata all’abuso sessuale. Io la vedo decisamente in modo diverso”.

 

 

Per il porporato “due sono gli elementi che non si possono perdere di vista: errori personali e fallimento istituzionale che richiedono cambiamenti e una riforma della Chiesa. Un punto di svolta per uscire da questa crisi può essere, secondo me, unicamente quello della via sinodale, una via che davvero permette il discernimento degli spiriti, così come lei ha sempre sottolineato e scritto nella sua lettera alla Chiesa in Germania.

Sono un prete da quarantadue anni e vescovo da quasi venticinque anni, venti dei quali sono stato ordinario di una grande diocesi. Avverto con dolore quanto sia scemata la stima nei confronti dei vescovi nella percezione ecclesiastica e secolare, anzi probabilmente essa ha raggiunto il suo punto più basso. Per assumersi delle responsabilità, secondo il mio punto di vista, non è sufficiente reagire soltanto nel momento in cui si riesce ad individuare, sulla base degli atti, chi sono i singoli responsabili e quali i loro errori ed omissioni. Si tratta, invece, di chiarire che noi in quanto vescovi vediamo la Chiesa come un suo insieme.

 

 

Inoltre non è possibile relegare le rimostranze semplicemente al passato e ai funzionari di allora e in tal modo seppellirle. Personalmente – aggiunge il cardinale – avverto la mia colpa e la corresponsabilità anche attraverso il silenzio, le omissioni e al troppo peso dato al prestigio dell’istituzione. Soltanto dopo il 2002 e, successivamente, in modo più intenso dal 2010 sono emersi i responsabili degli abusi sessuali. Tuttavia, questo cambiamento di prospettiva non è ancora giunto al suo compimento. La trascuratezza e il disinteresse per le vittime è stata certamente la nostra più grande colpa in passato”.

 

@FrancescoGrana

 

 

 

 

IL FATTO QUOTIDIANO DEL 5 GIUGNO 2021 

 

Marco Politi

Marco Politi

Scrittore e giornalista

 

SOCIETÀ- 5 GIUGNO 2021

Vaticano, il cardinale Marx lascia il tavolo: troppo poco parlare di ‘fulmine a ciel sereno’

Vaticano, il cardinale Marx lascia il tavolo: troppo poco parlare di ‘fulmine a ciel sereno’

 

NEL LINK :

 

https://www.ilfattoquotidiano.it/2021/06/05/vaticano-il-cardinale-marx-lascia-il-tavolo-troppo-poco-parlare-di-fulmine-a-ciel-sereno/6220706/

Condividi
Questa voce è stata pubblicata in GENERALE. Contrassegna il permalink.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *