PAOLO MIELI, LA STORIA SIAMO NOI, PRESENTA :: LEV TOLSTOJ — NE PARLA ALESSANDRO BARBERO CON ALTRI — 39 minuti ca + OPERE CONSIGLIATE

 

 

https://www.youtube.com/watch?v=UNSrdXl6Isg

 

 

LIBRI CONSIGLIATI :

I.

 

Tatiana Tolstoj

Anni con mio padre

  • Editore: Jouvence
  • Collana: Fuori orario
  • Data di Pubblicazione: 2019

 19,00€

 

Il diario semplice, fervido, colmo di appassionati propositi, che Tatiana, secondogenita di Tolstoj, tenne dal 1878 al 1919 è soprattutto una cronaca quotidiana dei suoi rapporti col padre. L’adolescente ingenua e vivace dei primi anni poco a poco cede la penna a una ragazzina intelligente e impulsiva, ma sempre candida, che, se condivide molte posizioni religiose e sociali del padre, del quale sovente è segretaria, non per questo dimostra di essere un discepolo cieco e fanatico. Vi scopriamo un Tolstoj familiare, bonario, senza “tolstoismi”, lontano tanto dal Mosè ispirato, quanto dal mostro di orgoglio e ipocrisia dipinto dai suoi detrattori.

Né icone né caricature, ma un album di famiglia. Un album che, come si vede dai testi contenuti in questo volume apparentemente diversi tra loro, forma un tutto unico, una sorta di taccuino di appunti intimisti su Lev Tolstoj. Il libro si può scorrere come una vita illustrata dello scrittore che il lettore vede animarsi davanti a sé, pagina dopo pagina. Prefazione di Daniel Gillès.

 

 

II.

 

Tolstoj

 Pietro Citati

Articolo acquistabile con 18App e Carta del Docente
Editore: Adelphi
Collana: Gli Adelphi
Anno edizione: 1996
Formato: Tascabile
In commercio dal: 15 maggio 1996
Pagine: 325 p., Brossura
 13 EURO, PREZZO PIENO

 

 

Vincitore Premio Strega 1984

La vita intrecciata all’opera – l’una e l’altra smisurate come il cielo – di Tolstoj. «La sensazione più seducente, leggendo il libro, è quella di assistere al lavoro di un orafo, di un maestro orologiaio, che nel suo laboratorio silenzioso smonta e rimonta, per la nostra gioia, meccanismi complicati, ingranaggi delicatissimi, senza mai smarrirsi fra le mille rotelle e senza mai disperdere l’incanto immenso che da quelle macchine promana. Un miracolo» (Federico Fellini).

 

 

III.

 

 

La fuga di Tolstoj

 Alberto Cavallari

Editore: Skira
Collana: Art stories
Anno edizione: 2010
In commercio dal: 26 maggio 2010
Pagine: 128 p., Brossura
 8.90 EURO

La notte tra il 27 e il 28 ottobre del 1910 Lev Nikolàevic Tolstoj è risvegliato da un fruscio nel suo studio: la moglie Sofia sta curiosando ancora una volta tra le sue carte. Stanco di una vita coniugale reciprocamente tormentata e di una famiglia inquinata da sospetti, gelosie e rivalità, all’età di ottantadue anni, decide di fuggire nottetempo, accompagnato dalla figlia Sasa e dal medico Makovickij. Alberto Cavallari ha ricostruito in questo racconto di straordinaria intensità i giorni della fuga di uno dei massimi scrittori occidentali (“una fuga dalla morte, una fuga – rivolta, una fuga – libertà”) dalla tenuta di Jasnaja Poljana alla sperduta stazione di Astàpovo, dove Tolstoj morì il 7 novembre, sotto i riflettori del mondo intero.

 

 

NOTA SU ALBERTO CAVALLARI

 

 

Alberto Cavallari (Piacenza, 1º settembre 1927 – Levanto, 20 luglio 1998) è stato un giornalista, scrittore e docente italiano.

 

Iniziò la carriera giovanissimo, fondando e dirigendo la rivista Numero, (1945-1946) su cui Ennio Morlotti, Emilio Vedova ed altri pubblicarono il Manifesto del Realismo (detto “Oltre Guernica”), e collaborando L’Italia libera (1945), organo del Partito d’Azione, al Corriere Lombardo (1947) e alla Libertà di Piacenza.

I suoi incarichi furono molteplici: redattore di Epoca (1950-1953); inviato speciale del Corriere della Sera (1954-1969); direttore del Gazzettino di Venezia (1969-1970); commentatore politico del TG2 (1971); direttore dell’ufficio romano dell’Europeo (1972-1973); corrispondente da Parigi per La Stampa (1973-1975) e per il Corriere della Sera (1977-1981); direttore del Corriere della Sera (1981-1984) dopo le dimissioni di Franco Di Bella, coinvolto nelle inchieste sulla loggia massonica P2, con grave discredito per la testata. Cavallari viene da molti considerato “colui che ripulì il Corriere dalla P2

Come scrivono Giuseppe Gallizzi e Vincenzo Sardelli nel libro Eravamo in via Solferino (pag. 149): “Alberto Cavallari, uno dei migliori giornalisti italiani degli ultimi sessant’anni, soprattutto per versatilità, è stato uno dei rari casi di far coesistere il cronista e lo scrittore. Inviato speciale, corrispondente cosmopolita dall’estero, ma anche prezioso uomo di macchina, toccò a lui il compito di ricostruire l’immagine del Corriere della Sera dopo la parentesi della loggia P2“.

Dopo aver lasciato il Corriere fu opinionista per La Repubblica dal 1984 sino alla morte, avvenuta nel 1998.

Fu anche denunciato da Bettino Craxi per un articolo, critico nei confronti delle ruberie di Stato di Tangentopoli e della politica del “Così fan tutti”…

 

NEL LINK, OLTRE A DATI TRALASCIATI, UNA SERIE DI OPERE DI CAVALLARI, OLTRE A QUELLA SU TOLSTOJ, MOLTO INTERESSANTI

https://it.wikipedia.org/wiki/Alberto_Cavallari

 

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2 risposte a PAOLO MIELI, LA STORIA SIAMO NOI, PRESENTA :: LEV TOLSTOJ — NE PARLA ALESSANDRO BARBERO CON ALTRI — 39 minuti ca + OPERE CONSIGLIATE

  1. i. scrive:

    Interessantissima la figura di questo giornalista e scrittore.

  2. i. scrive:

    Ovviamente parlavo di Alberto Cavallari, non di Tolstoj!

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