FLAVIA CARLORECCHIO : Yemen, il TAR del Lazio conferma la decisione: basta con le bombe italiane nel conflitto, respinto il ricorso di RMW Italia. REPUBBLICA DEL 4 MAGGIO 2021

 

 

REPUBBLICA DEL 4 MAGGIO 2021

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Yemen - Wikipedia

YEMEN

 

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Yemen, il TAR del Lazio conferma la decisione: basta con le bombe italiane nel conflitto, respinto il ricorso di RMW Italia.

di Flavia Carlorecchio

 

La sentenza pone fine al caso degli esplosivi di fabbricazione italiana esportati nel Paese in guerra. L’Italia non venderà più armi alla coalizione saudita. Respinto il ricorso dell’azienda produttrice. Soddisfazione della Rete Italiana Pace e Disarmo

04 MAGGIO 2021 

 

 

ROMA – C’è dunque un fermo definitivo all’esportazione di armi italiane nello Yemen.

Il TAR del Lazio conferma la decisione del Governo italiano di fermare l’invio di missili e bombe da aereo destinate ad Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti, impegnati nel sanguinoso conflitto in Yemen. La sentenza respinge il ricorso dell’azienda produttrice di ordigni RMW Italia, che si era opposta alla decisione.

Amnesty InternationalComitato Riconversione RWM per la pace ed il lavoro sostenibileFondazione Finanza EticaMovimento dei Focolari, Oxfam Italia, Rete Italiana Pace e Disarmo (RIPD), Save the Children Italia esprimono soddisfazione per la sentenza.

 

Dalla sospensione alla revoca. Una decisione storica, quella della revoca delle esportazioni: è il primo caso del genere da quando è in vigore la legge sull’export di armi 185/1990, che vieta la vendita di armi a Paesi in guerra.

Il percorso per arrivare allo stop definitivo è iniziato nel luglio 2019, con una sospensione della licenza all’esportazione di 18 mesi. Poi, nel dicembre 2020 una Risoluzione parlamentare, votata con ampia maggioranza, ha chiesto al governo di trasformare la sospensione in revoca. E nel gennaio 2021 la revoca arriva: gli accordi bellici presi nel 2016, sotto il governo Renzi, sono cancellati. Con questa mossa l’Italia ritira la fornitura di oltre 12.700 ordigni alla coalizione guidata dall’Arabia Saudita. Se per le ONG la decisione è storica, l’azienda RMW Italia produttrice di armi ha subito presentato un ricorso. Si tratta, secondo l’amministratore delegato, di “un provvedimento ad aziendam”.

 

La decisione del TAR. Il ricorso è stato respinto velocemente dal TAR del Lazio. I giudici, riporta RIPD, hanno riconosciuto il rischio di uso delle bombe contro i civili e hanno affermato che la salvaguardia della popolazione è più importante dei ritorni economici. Secondo quanto già riportato dalla RIPD, lo stop riguarda sei diverse autorizzazioni tra cui la numero 45560, approvata nel 2016 e relativa a quasi 20.000 bombe aeree della serie MK, dal valore di oltre 411 milioni di euro.

Una guerra europea. 

Quarantadue miliardi di euro: le vendite di armi alla coalizione saudita da parte dei governi europei tra 2015 e 2018.

Secondo un Rapporto Onu del 2017, i bombardamenti della coalizione saudita “possono costituire crimini di guerra” perché colpiscono indiscriminatamente obiettivi militari e civili. Scuole, ospedali, moschee: nulla viene risparmiato. Amnesty International ha documentato almeno 36 attacchi aerei che hanno violato il diritto internazionale e che hanno provocato 513 morti e 397 feriti civili, tra cui centinaia di minori. Tra gli ordigni ritrovati, c’erano anche bombe a marchio RMW Italia.

 

Dirigenti RMW Italia indagati. L’azienda RMW Italia ha sede legale a Gedi (Brescia) e stabilimento di produzione a Domusnovas (Sardegna), ed è controllata dal gruppo Rheinmetall, una delle maggiori industrie tedesche nel campo degli armamenti.

Al momento, i dirigenti di RMW sono indagati penalmente, assieme agli alti funzionari dell’Autorità nazionale per l’esportazione armamenti (UAMA) per il loro ruolo in un attacco aereo mortale a Deir Al-hajari, nel Nord-Ovest dello Yemen, risalente al 2016.

 

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1 risposta a FLAVIA CARLORECCHIO : Yemen, il TAR del Lazio conferma la decisione: basta con le bombe italiane nel conflitto, respinto il ricorso di RMW Italia. REPUBBLICA DEL 4 MAGGIO 2021

  1. i. scrive:

    Che bella notizia!

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