Cronaca di un amore è un film del 1950 diretto dal regista Michelangelo Antonioni. È stato il primo lungometraggio diretto dal regista ferrarese.
Genere drammatico
Regia Michelangelo Antonioni
Soggetto Michelangelo Antonioni
Sceneggiatura Piero Tellini, Michelangelo Antonioni, Daniele D’Anza, Silvio Giovannetti, Francesco Maselli
Produttore Stefano Caretta, Franco Villani
Fotografia Enzo Serafin
Montaggio Eraldo Da Roma, Michelangelo Antonioni (non accreditato)
Musiche Giovanni Fusco
Scenografia Piero Filippone
Interpreti e personaggi
- Massimo Girotti: Guido Garroni
- Lucia Bosè: Paola Molon Fontana
- Ferdinando Sarmi: Enrico Fontana
- Gino Rossi: l’investigatore Carloni
- Vittoria Mondello: Matilde Galvani
- Rubi Dalma: amica snob di Paola
- Franco Fabrizi: presentatore sfilata di moda
- Marika Rowsky: Joy, la mannequin
- Rosi Mirafiore: cameriera del bar
- Anita Farra: amica di Paola
trailer, 1.53
27 minuti
0.39 minuti
3.28 minuti
Trama
Milano. Paola Molon, ferrarese, è sposata con Enrico Fontana, un facoltoso uomo d’affari di Milano. L’uomo assume un investigatore privato per ottenere delle informazioni sul passato di sua moglie, e scopre che Paola, ancora a Ferrara, qualche mese prima di sposarlo aveva avuto una relazione con un certo Guido, allora ufficialmente fidanzato con un’amica di Paola. La relazione si era bruscamente interrotta quando la fidanzata di Guido era morta in uno strano incidente in ascensore.
A distanza di diversi anni, Paola e Guido si incontrano nuovamente a Milano, di nascosto da Enrico. Entrambi sono ancora spaventati per l’inchiesta sulla tragica morte della ragazza. La passione tra i due, sopita per molto tempo, riesplode però all’improvviso. I due progettano il loro futuro insieme, ma Guido non ha denaro e Paola è ormai abituata a vivere nel lusso che Enrico le ha assicurato per anni. I due decidono quindi di uccidere il marito di Paola per poi fuggire insieme.
Riconoscimenti
Il film è stato selezionato tra i 100 film italiani da salvare
DA :
https://it.wikipedia.org/wiki/Cronaca_di_un_amore
Film d’esordio di Michelangelo Antonioni, è uno dei primi segnali di svolta dopo l’esaurirsi del “neorealismo” nel cinema italiano che qui prende la strada a metà tra noir e dramma sentimentale, consapevole della lezione di Ossessione di Visconti, ma subito di forte originalità e precursone dell’intera visione poetica di Antonioni (che Roland Barthes identificò con i termini di vigilanza, saggezza e fragilità, ma anche utopia). Pieno di novità stilistiche, tra cui l’uso allora poco frequente del piano-sequenza e l’isolamento e la mancata comunicazione dei personaggi, resi attraverso una scelta compositiva maggiormente orientata alle cose e agli ambienti. Il commento musicale di Giovanni Fusco, esordiente anche lui nel lungometraggio, è basato su un pianoforte e due sassofoni, con poche linee melodiche e tematiche impiegate con sapienti ritorni. Al film vennero dati due nastri d’argento, appunto per la musica e per la regia
DA :
Attenzione a sposare ricchi industriali milanesi, meglio sposarsi con oscuri impiegati, preferibilmente poveri e di origine meridionale.