La vecchia Stazione Centrale di Milano intorno al 1865.
Stazione Centrale di Milano (1864), foto aerea
Veduta del fabbricato viaggiatori fra il 1864 e il 1880
Pompeo Pozzi (1817-1880). – Scansione personale
Si tratta del primo edificio a portare questo nome, inaugurato nel 1864 sul luogo dove è ora Piazza della Repubblica. Il progetto era dell’architetto francese Louis-Jules Bouchot (1817-1907).
La vecchia stazione di Milano Centrale all’inizio del XX secolo. L’ingresso del fabbricato viaggiatori
Sconosciuto –
I binari della vecchia Stazione Centrale di Milano
Sconosciuto –
Il Fabbricato Viaggiatori e la tettoria della stazione. Riproduzione da “Giornale dell’Ingegnere e Architetto”, gennaio 1865, vol. 13, Allegato
Silvio Gallio – Giornale dell’ingegnere, architetto ed agronomo, gen. 1865 Vol. 13, Allegato
Prodromi
La stazione di Milano Centrale era la prima stazione centrale della città di Milano, sita nell’attuale piazza della Repubblica. Iniziata nel 1857 durante il Regno Lombardo-Veneto di Francesco Giuseppe, fu scoperta il 2 febbraio 1864, inaugurata l’11 febbraio 1864 dal Re d’Italia Vittorio Emanuele II, che vi scese proveniente in treno da Torino, e divenne operativa il 5 maggio 1864 allorquando «tutto il servizio ferroviario viaggiatori, bagagli e merci a grande, diviso fra le stazioni di Porta Nuova e di Porta Vittoria viene concentrato nella nuova Stazione Centrale».
Fu realizzata per sostituire le vecchie stazioni di testa di Porta Nuova e Porta Tosa e con la sua messa in attività fu possibile collegare fra loro tutte le linee gravitanti sul capoluogo lombardo. La stazione fu chiusa nel 1931 a seguito dell’entrata in servizio dell’attuale stazione di Milano Centrale e venne successivamente demolita.
Il primo accenno ufficiale della necessità della costruzione di quella che sarebbe stata chiamata Stazione di Milano Centrale lo si trova nella “Convenzione concernente l’assunzione, la costruzione e l’esercizio delle ferrovie nel Regno Lombardo-Veneto”. Questa convenzione all’art. 27 recita:
«Art. 27 – Si concede pure alli detti Signori[5] il permesso di costruire intorno a Milano una Strada ferrata di congiunzione e di fabbricare ivi una stazione centrale.»
(Convenzione concernente l’assunzione, la costruzione e l’esercizio delle ferrovie nel regno Lombardo-Veneto, Vienna, 14 marzo 1856.)
Mappa del nodo ferroviario di Milano in seguito alle modifiche attuate fra il 1914 e il 1931
Per le precarie condizioni economiche dell’Impero Austriaco, il governo di Francesco Giuseppe si trovò nella necessità di “privatizzare” le ferrovie appartenenti allo Stato, e le ferrovie afferenti Milano lo erano. Gran parte delle linee venne così ceduta a una società guidata dai banchieri Rothschild.
La situazione ferroviaria della città di Milano era, in breve, la seguente: nel 1840 si era costruita la prima stazione di Porta Nuova che serviva la linea per Monza; nel 1850 tale edificio era stato sostituito da una seconda stazione di Porta Nuova a causa dell’aumentato traffico, generato dall’allungamento della linea fino a Como.
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https://it.wikipedia.org/wiki/Stazione_di_Milano_Centrale_(1864)