RUBRICA SETTIMANALE ” VERITA’ NASCOSTE ” – di SARANTIS THANOPULOS – con GINEVRA BOMPIANI: La DAD e il mondo bambinesco –IL MANIFESTO DEL 27 MARZO 2021 — Sul profilo del Ministro Bianchi che abbiamo abbozzato, consiglio di andare al VIDEO al fondo, ch.

 

 

IL MANIFESTO DEL 27 MARZO 2021 

https://ilmanifesto.it/la-dad-e-il-mondo-bambinesco/

 

RUBRICHE

La DAD e il mondo bambinesco

 

Verità nascoste . La rubrica settimanale a cura d Sarantis Thanopulos

Illustrazione Illustrazione

© Costanza Fraia

 

 

 

Ginevra Bompiani, Sarantis Thanopulos

EDIZIONE DEL  27.03.2021

PUBBLICATO26.3.2021, 23:59

 

Ginevra Bompiani: Ho ascoltato, domenica scorsa, nella trasmissione di Fabio Fazio, il nostro Ministro dell’Istruzione parlare della scuola. Ero curiosa di sentire che cosa ne diceva, dopo aver affermato che non sarebbe mai più tornata com’era prima del Covid. E mi sono appuntata alcune sue dichiarazioni.  Perché, chiede Fazio, in un anno la DAD non ha cercato di migliorare un po’? Premesse alla risposta: “Nel nostro paese la cura dei bambini è ancora affidata essenzialmente alle donne!” “La scuola in presenza è importante perché dopo anni di individualismo, nella scuola si imparano i legami con gli altri.” “Non dimentichiamo che nel nostro paese c’è una grande differenza fra Nord e Sud… Bisognerà combattere il fatto che i ragazzi del Sud non hanno tutti i servizi di quelli del Nord!” Poi ammonisce: “Recovery Plan, vuol dire ‘costruzione’, una parola importante, non buttiamola via!” E finalmente la risposta: “La DAD è molto cambiata perché ora gli insegnanti hanno imparato a usare gli strumenti!”. Nuova domanda di Fazio (che lui insiste a chiamare Fabio): Gli esami saranno in presenza o a distanza? Un’avvertenza: “Noi abbiamo gli scrutini e gli esami, che non sono la stessa cosa! verranno dati 150 milioni per permettere alle scuole di organizzare in giugno un consiglio per giudicare se gli studenti sono preparati” (gli scrutini appunto).

“Per gli esami di quest’anno, medie e maturità, gli insegnanti concorderanno un tema su cui i ragazzi avranno un mese per preparare un elaborato, che discuteranno in presenza degli insegnanti” (non dei compagni dunque).

Conclusione: “La scuola è la Scuola della Costituzione, si parte dai più fragili. Ci vogliono gli insegnanti di sostegno. Il paese è diviso. È il momento di ricucire il paese: scuola e lavoro, scuola e Università!”

Così, sistemata la Scuola, l’Italia e il Mezzogiorno, finisce l’intervista. Fazio osserva che prima ha sbagliato la data: è il 21 marzo e non il 19.

Risposta: “È perché sono molto preso dalla giornata del papà, essendo io un papà”. Confesso che per un momento ho pensato che al suo posto si fosse infilato di straforo Crozza. Comunque volevo offrire qualche spunto di meditazione, per chi ancora credesse che usciremo dalla pandemia con una scuola, una cultura e una vita politica e sociale.

Sarantis Thanopulos: Cara Ginevra, il ministro Bianchi è una persona colta, altamente istruita. Perché parla in questo modo quasi caricaturale che appiattisce il suo pensiero o ne rivela i punti più pigri e banali? La sua affermazione di essere preso dal suo essere un “papà”, può aiutarci a capire. In questo momento c’è un’adesione diffusa al paternalismo che non riguarda solo il ministro, ma tutti noi.

Credimi, dove si diffonde il paternalismo non ci sono padri e figli, ma solo infantilismo. Il legame tra governanti e cittadini e tra le generazioni salta. Ne deriva l’eclissi del pensiero complesso, critico e l’emergere di un pensiero fatto di stereotipi e di luoghi comuni che non è quello dei bambini. C’è un evidente effetto regressivo del lockdown, a cui nessuno è immune, che non ci riporta allo sguardo vergine, aperto alla vita, dell’infanzia, ma ci imprigiona nella condizione di adulti bambineschi.

Un mondo bambinesco è l’anticamera dell’assolutismo. I tiranni sono bambini deprivati sul piano affettivo, che sono diventati adulti solo sul piano delle abilità cognitive e operative. Calcolatori e spregiudicati come possono essere gli adulti, crudeli come possono essere i bambini frustrati nel loro desiderio. Per tutti i democratici nel nostro paese e nel mondo (inclusi coloro che sono al governo della Polis) è arrivato il momento di capire che la gestione della pandemia deve tenere conto del fatto che si stanno producendo danni potenzialmente irreparabili nella psiche dei bambini e degli adolescenti, nelle relazioni affettive, erotiche, di lavoro e nella nostra capacità di pensare.

 

 

 

 

 

 MINISTRO DELL’ISTRUZIONE PATRIZIO BIANCHI

 

Patrizio Bianchi 2018.jpg

2018

Francesco Pierantoni

 

 

PATRIZIO BIANCHI (Copparo – Ferrara, 28 maggio 1952) è un economista e professore universitario italiano. Dal 13 febbraio 2021 è Ministro dell’istruzione nel governo Draghi.

Dopo aver conseguito, nel maggio 1976, la laurea in scienze politiche con lode all’Università di Bologna sotto la guida di Romano Prodi, si è specializzato in economia e politica industriale alla London School of Economics and Political Science con il professor Basil Yamey. 

Nel 1997 si trasferisce all’Università di Ferrara in cui ricopre il ruolo di professore ordinario di Economia e Politica industriale. All’Università di Ferrara è anche titolare della cattedra UNESCO in “Education, Growth and Equality”. Dal gennaio 2020 è inoltre direttore scientifico della Fondazione Internazionale Big Data e Intelligenza Artificiale per lo Sviluppo Umano (IFAB).

È eletto rettore dell’Università di Ferrara nel 2004, vedendosi riconfermare nell’incarico fino al 2010.

È stato assessore alle politiche europee per lo sviluppo, scuola, formazione, ricerca, università e lavoro della regione Emilia-Romagna dal 2010, per due mandati, sotto la guida dei presidenti Vasco Errani e Stefano Bonaccini, fino al febbraio del 2020. Dal 2010 al 2012 ha progettato e realizzato la riforma della formazione professionale regionale. Dal 2012 al 2014 ha gestito il riavvio delle attività didattiche e la ricostruzione delle scuole dell’area colpita dal sisma del 20-29 maggio 2012. Dal 2015 ha coordinato il Patto per il lavoro per lo sviluppo della regione Emilia Romagna, e dal 2017 ha diretto anche le attività per la progettazione e attivazione del Big Data Technopole di Bologna, sede del Centro Europeo per le Previsioni Meteorologiche (ECMWF) e del Centro Europeo di Supercalcolo Scientifico. Dal giugno 2018 è anche vicepresidente della Commissione Intermediterranea (CIM) della Conferenza delle Regioni periferiche e marittime.

Nell’aprile 2020 ha coordinato la task force ministeriale, formata dall’allora Ministro dell’istruzione Lucia Azzolina, per coordinare e gestire la ripartenza dell’anno scolastico 2020-2021 durante la pandemia di COVID-19. In seguito ha rivelato il suo disappunto in merito alle decisioni prese dal dicastero, non del tutto conformi al documento stilato dalla commissione da lui presieduta

 

TESTO COMPLETO NEL LINK DOVE SI TROVANO ANCHE LE OPERE PUBBLICATE:

https://it.wikipedia.org/wiki/Patrizio_Bianchi

 

 

 

 

CORRRIERE DEL 13 FEBBRAIO 2021

https://www.corriere.it/scuola/medie/21_febbraio_13/governo-draghi-chi-patrizio-bianchi-neo-ministro-all-istruzione-2fed828a-6dc6-11eb-a923-8177dd174962.shtml

 

IL RITRATTO

Chi è Patrizio Bianchi, ministro all’Istruzione del governo Draghi

Tecnico e politico: ex rettore, professore universitario, studi a Londra e riconoscimenti dai Lincei, ma anche due mandati da assessore all’Istruzione in Emilia Romagna. Bonaccini: «La sua nomina alla Scuola è il riconoscimento del grande lavoro fatto negli anni, anche qui»

di Valentina Santarpia

Chi è Patrizio Bianchi, ministro all'Istruzione del governo Draghi

Una sorta di rivincita, la sua. Perché Patrizio Bianchi, neo ministro dell’Istruzione, non è uno sconosciuto al mondo della scuola, anzi: era stato scelto dall’ex ministra Lucia Azzolina a coordinare la task force ministeriale sulla ripartenza nei mesi della pandemia. Lui ci aveva lavorato a lungo, ascoltando tutti i protagonisti, prendendo appunti, incrociando esigenze e aspettative. E poi aveva messo su un testo, che doveva diventare il «testo sacro» per far riprendere la scuola a settembre. Peccato che quel documento, pronto a maggio, non sia stato praticamente mai preso in considerazione. «Forse sarebbe stato utile aprire un dibattito», commentò amaro lui. E riversò le sue osservazioni in un libro, «Nello specchio della scuola», una magra consolazione. A cui però segue una ben più ampio riconoscimento. Perché evidentemente i suoi spunti non sono passati del tutto inosservati: adesso potrà metterli in atto disponendo della autorità e dei mezzi per farlo.

Tecnico e politico

L’ex rettore dell’Università di Ferrara, la sua città, ha 68 anni, e non è un tecnico puro: si è laureato in Scienze politiche con lode, a 24 anni, all’Università di Bologna, dov’è stato allievo di Romano Prodi e di Alberto Quadrio Curzio. E prodiano è rimasto, pur allargando i suoi orizzonti professionali: dopo aver studiato alla London School of Economics, nel 1980 è diventato ricercatore alla facoltà di Economia a Trento, prima del trasferimento a Udine e poi a Bologna. All’Alma Mater, nel 1986, è stato nominato professore associato e, otto anni dopo, ordinario di Politica economica. Nel 1997 il trasferimento all’Università di Ferrara, di cui è diventato rettore nel 2004 e riconfermato fino al 2010. Ma la sua anima politica è riemersa quando è diventato assessore all’Istruzione in Emilia-Romagna per due mandati, prima con Vasco Errani e poi con Stefano Bonaccini, due governatori di centrosinistra, appunto. Incarico che gli ha permesso di «sporcarsi le mani», occupandosi della non facile ricostruzione delle scuole dopo il sisma. E infatti dopo la nomina sono arrivati gli auguri del governatore emiliano: «Mi permetto di inviare un particolare in bocca al lupo a Patrizio Bianchi, che è stato assessore della mia Giunta nella passata legislatura e che fu artefice del primo Patto per il Lavoro dell’Emilia-Romagna – il post del presidente Stefano Bonaccini – La sua nomina alla Scuola è il riconoscimento del grande lavoro fatto negli anni, anche qui».

I riconoscimenti

Pratica e teoria, profilo alto e consapevolezza della realtà si sposano in Bianchi, che è stato anche presidente della Fondazione della Crui, la Conferenza dei rettori delle università italiane. Commendatore al merito della Repubblica italiana dal 2010, è stato premiato nel 2015 dall’Accademia nazionale dei Lincei per la sua attività nelle scienze sociali e politiche. Sposato con Laura Tabarini- due figli, Lorenzo ed Antonio- ha «all’attivo» circa 250 articoli scientifici e 40 libri pubblicati in italiano, inglese e spagnolo. Per sbarcare al ministero di viale Trastevere lascerà il posto di professore ordinario di Economia applicata all’Università di Ferrara e la cattedra Unesco «Educazione, crescita ed eguaglianza».

 

Scuola e lavoro

«Sono molto contento ed emozionato per questo incarico. Sono sicuro che avrò l’aiuto di tutti. Dobbiamo fare una scuola nuova, ce la faremo», ha detto ieri sera alla rivista specializzata Orizzontescuola. Il suo programma? Si può intuire nel suo libro, che immagina una scuola proiettata verso il mondo del lavoro: «È tempo di investire in educazione, non solo per superare l’emergenza Covid, ma per guardare oltre, per ritrovare quel cammino di sviluppo che sembra essersi perduto nei lunghi anni in cui hanno prevalso individualismo e populismo e che deve fondarsi sui valori definiti nella nostra Costituzione. Il nuovo secolo della connessione continua ha bisogno di cittadini portatori, oltre che di contenuti, di creatività, lavoro di squadra, capacità di astrazione e di sperimentazione, senso di orientamento per poter navigare in mari aperti. La scuola deve rispondere a queste esigenze e muoversi, insieme al Paese, nel senso di marcia di uno sviluppo inclusivo e sostenibile».

 

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  • Bianchi: le decisioni sulla scuola ci dicono che Paese siamo e che futuro vogliamo

 

IL LIBRO

Nel libro pubblicato dal Mulino le proposte del professore per riformare il sistema scolastico. Superiori di quattro anni, crescita degli Its, investimento nelle competenze digitali

di Patrizio Bianchi

Bianchi: le decisioni sulla scuola ci dicono che Paese siamo e che futuro vogliamo
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Pubblichiamo un estratto delle conclusioni del libro di Patrizio Bianchi «Nello specchio della scuola», il Mulino in libreria dal 22 ottobre. Patrizio Bianchi, economista e professore universitario, ex assesssore in Emilia Romagna, ha presieduto la commissione istituita dal ministero dell’Istruzione per la riapertura delle scuole la scorsa primavera.

Bianchi: le decisioni sulla scuola ci dicono che Paese siamo e che futuro vogliamo

(…) Per troppo tempo ci siamo illusi – come paese – di disporre di risorse umane di alta qualità, potendo contare su innate doti di intuizione, sulla pregressa esperienza e su una diffusa alfabetizzazione di base. Certamente grazie a queste caratteristiche abbiamo affrontato la ricostruzione del dopoguerra e dato vita a un primo boom economico, ma quanto più accelerano i cambiamenti tecnologici mutando il contesto in cui viviamo, tanto più quelle caratteristiche divengono insufficienti. Oggi tutte le statistiche dicono che la nostra dotazione di risorse umane non è adeguata alla globalizzazione e alla digitalizzazione che si sono imposte dall’inizio del nuovo secolo. Il tasso attuale di dispersione scolastica, sia esplicita (coloro che abbandonano in via definitiva la scuola senza raggiungere un titolo di studio) sia implicita (coloro che pur concludendo il ciclo di studi non dispongono delle competenze minime richieste), insieme al numero di quanti non studiano e non lavorano e di quanti se ne vanno altrove per trovare uno sbocco soddisfacente al loro percorso di studi, sono oggi un limite alla crescita economica e minano anche le fondamenta della nostra democrazia, introducendo nel paese il virus dell’iniquità sociale. (…).

https://www.corriere.it/scuola/secondaria/20_ottobre_29/bianchi-decisioni-scuola-ci-dicono-che-paese-siamo-che-futuro-vogliamo-8cb2b048-19ee-11eb-bdd5-3ce4cb03ccdf.shtml

 

 

 

Incontro con Patrizio Bianchi, autore del libro ‘Nello specchio della scuola’, intervistato da Monica Albertoni.

 

VIDEO, 50 minuti 

–del libro si inizia a parlare al minuto 3-50 ca — Prima c’è la presentazione della figura del Ministro

 

Edizioni del Mulino

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1 risposta a RUBRICA SETTIMANALE ” VERITA’ NASCOSTE ” – di SARANTIS THANOPULOS – con GINEVRA BOMPIANI: La DAD e il mondo bambinesco –IL MANIFESTO DEL 27 MARZO 2021 — Sul profilo del Ministro Bianchi che abbiamo abbozzato, consiglio di andare al VIDEO al fondo, ch.

  1. i. scrive:

    Non saprei proprio cosa dire: io affiancherei a queste personalità, sicuramente valide, maestri e insegnanti che hanno un’esperienza concreta del mondo della scuola.

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