CLAUDE DEBUSSY
Claude Debussy scrisse e musicò il Noël des enfants qui n’ont plus de maisons nel dicembre 1915. Prostrato da un male incurabile, atterrito dagli orrori di una guerra della quale non avrebbe visto la fine, egli si sentiva vicino ai piccoli profughi dei paesi belligeranti.
OTTO DIX, SUICIDIO IN TRINCEA, 1924,. acquaforte, Coll.Van de Velde, Anversa.
I titoli dei disegni fanno spesso riferimento a luoghi e date precise. Questo può portare a credere che Dix tenesse un diario di guerra e la sua raccolta sia una cronaca esatta della sua esperienza nell’esercito. Tuttavia l’artista tedesco si basò solo sui suoi ricordi e su fotografie, molte delle quali erano state oggetto di censura durante la guerra. Realizzare queste stampe fu per lui come una sorta di esorcismo contro quegli atroci avvenimenti che continuavano a perseguitarlo nel mondo dei sogni.
Otto Dix, La guerra durante un attacco di gas.
Il gas incupisce l’atmosfera di questa scena. La distorsione fisica delle maschere indossate dai soldati infondono un senso di terrore. ACQUAFORTE, 1924, DALLA RACCOLTA DI ACQUEFORTI INTITOLATA ” DER KRIEG ” ( LA GUERRA , conservate oggi nella Collezione Ronny e Jessy Van de Velde ad Anversa.
Der Krieg mostra, in cinquanta sconvolgenti immagini, la macabra visione dell’Apocalisse che sconvolse l’Europa un secolo fa: la trincea, i morti, i feriti, i paesaggi devastati dalle bombe. La tecnica utilizzata è quella dell’acquaforte. In questo modo Dix riesce a conferire alle sue scene una feroce espressività, suscitando in chi le guarda un senso di orrore misto a ribrezzo. L’agghiacciante bianco delle ossa degli scheletri, ottenuto con ripetuti bagni acidi, rimarca l’inumanità e l’efferatezza di un conflitto che è riuscito a portare solo lutti e distruzione.
OTTO DIX, IL PASTO IN TRINCEA, ACQUAFORTE, 1924
Un soldato consuma velocemente il suo pasto nella trincea. A fargli compagnia, in questo paesaggio desolato, c’è solo uno scheletro intrappolato nel ghiaccio.
TRINCEE CROLLATE
Nonostante tutte le sue scomodità, la trincea veniva considerata dai soldati come la propria casa. In questo caso il nemico è riuscito a distruggerne una parte e sono chiare le conseguenze dell’attacco: morte e devastazione. Sopra il soldato si trovano i resti di due vesti stracciate. Una assomiglia a una falce, l’altra a un avvoltoio.
TESCHIO
IMMAGINI E TESTO DAL BLOG :
http://artlandscapesfp.blogspot.com/2015/07/le-barbarie-della-guerra-otto-dix.html
Westlake Girls’ High School
Conductor Fiona Wilson,
Accompanist Cathy Bennett
The Big Sing 2015 Gala Concert
NUOVA ZELANDA
QUESTA VERSIONE MI SEMBRA MIGLIORE ( ch. )
Noël des enfants qui n’ont plus de maison
Claude Debussy
Nous n’avons plus de maisons!
Les ennemis ont tout pris,
Tout pris, tout pris,
Jusqu’à notre petit lit!
Ils ont brûlé l’école et notre maître aussi.
Ils ont brûlé l’église et monsieur Jésus-Christ
Et le vieux pauvre qui n’a pas pu s’en aller!
Nous n’avons plus de maisons!
Les ennemis ont tout pris,
Tout pris, tout pris,
Jusqu’à notre petit lit!
Bien sûr! papa est à la guerre,
Pauvre maman est morte!
Avant d’avoir vu tout ça.
Qu’est-ce que l’on va faire?
Noël! petit Noël! n’allez pas chez eux,
N’allez plus jamais chez eux,
Punissez-les!
Vengez les enfants de France!
Les petits Belges, les petits Serbes,
Et les petits Polonais aussi!
Si nous en oublions, pardonnez-nous.
Noël! Noël! surtout, pas de joujoux,
Tâchez de nous redonner le pain quotidien.
Nous n’avons plus de maisons!
Les ennemis ont tout pris,
Tout pris, tout pris,
Jusqu’à notre petit lit!
Ils ont brûlé l’école et notre maître aussi.
Ils ont brûlé l’église et monsieur Jésus-Christ
Et le vieux pauvre qui n’a pas pu s’en aller!
Noël! écoutez-nous, nous n’avons plus de petits sabots:
Mais donnez la victoire aux enfants de France!
PETITS CHANTEURS DE PARIS
https://youtu.be/iCVO7Pv6T5M
Versione italiana di Riccardo Venturi
25 dicembre 2006
NATALE DEI BAMBINI CHE NON HANNO PIU’ CASA
Noi non abbiamo più casa!
I nemici hanno preso tutto, tutto, tutto, anche il nostro lettino!
Ci hanno bruciato la scuola e anche il maestro.
Hanno bruciato la chiesa e il signor Gesù Cristo
e il povero vecchio che non ce l’ha fatta a scappare!
Non abbiamo più casa!
I nemici hanno preso tutto, tutto, tutto, anche il nostro lettino!
Certo, papà è andato in guerra,
e la povera mamma è morta
prima d’aver visto tutto questo.
Che cosa faremo?
Natale! Bel Natale! Non andare da loro,
non andare mai più da loro,
puniscili!
Vendica i bambini francesi!
I bambini begli, i bambini serbi e anche i bambini polacchi!
Se ce ne scordiamo, perdonaci.
Natale! Natale! E, soprattutto, niente giocattoli,
fa’ in modo di ridarci il pane quotidiano.
Non abbiamo più casa!
I nemici hanno preso tutto, tutto, tutto, anche il nostro lettino!
Ci hanno bruciato la scuola e anche il maestro.
Hanno bruciato la chiesa e il signor Gesù Cristo
e il povero vecchio che non ce l’ha fatta a scappare!
Natale! Ascoltaci, noi non abbiamo più gli zoccoli:
Ma dona la vittoria ai bambini francesi!
Dicembre 1915.
DA ::
CANZONI CONTRO LA GUERRA
https://www.antiwarsongs.org/canzone.php?lang=it&id=5079