LUDWIG VAN BEETHOVEN — SINFONIA n. 7 in la maggiore op. 92 ( 1811-12 ) — Guida all’ascolto di Marino Mora, Flaminio online– Prima esecuzione del 1813 nell sala grande dell’Università di Vienna

 

 4 Tempi

  1. Poco sostenuto – Vivace

  2. Allegretto (la minore)

  3. Presto (fa maggiore)

  4. Allegro con brio

Con la Settima Sinfonia in la maggiore è l’idea di armonia, di «gioia», che conquista Beethoven. Dopo gli impeti bellicosi della Quinta l’uomo pare raggiungere una nuova compiuta consapevolezza nei riguardi dell’universo, quasi una presa di coscienza nel senso di una rinnovata e ideale sintonia di fronte alle sue leggi eterne.

Terminata nel 1812, cinque anni dopo la Sesta, la Settima venne eseguita sotto la direzione del compositore all’Universitätssaal di Vienna durante un concerto benefico a vantaggio dei soldati austriaci e bavaresi feriti nella battaglia napoleonica di Hanau. Il concerto fu accolto in modo entusiastico dal pubblico e l’esecuzione fu giudicata eccellente, anche in virtù del fatto che vi avevano collaborato i maggiori strumentisti residenti a Vienna nel periodo.

Richard Wagner, colpito dall’elemento ritmico che, incessante, pervade l’intera partitura, cosi la definì: «Questa sinfonia è l’apoteosi della danza. È la dama nella sua massima essenza, l’azione del corpo tradotta in suoni per così dire ideali».

Che la danza ed il ritmo penetrino in ogni settore della composizione è del tutto vero; il ritmo ne diviene categoria generatrice: dà forma ad incisi ed idee, innerva e vivifica la melodia, trasforma plasticamente i temi. Ma anche accelera i cambi armonici, concentra o disperde i motivi tra le varie fasce timbriche, sostiene e sospinge vigorosamente le dinamiche in espansione.

I.

Come si era verificato per la Prima, la Seconda e la Quarta Sinfonia, un’Introduzione lenta precede ed avvia l’Esposizione. Si tratta di una pagina di ampio respiro (tempo Poco sostenuto), la più estesa mai scritta da Beethoven.
La poetica del gioco è un altro elemento costante e ricorrente

II.

L’Allegretto è in forma di canzone ternaria. Un tema fioco e sommesso è esposto nel registro grave dagli archi. Passa ai violini secondi, mentre gli si sovrappone un tenue controcanto di viole e di violoncelli. Quando sale ai violini primi e secondi è una linea ancora triste, ma limpida e trasparente. Infine si estende al tutti compatto in un vibrante fortissimo. Da misterioso qual era, il tema è ora divenuto un solenne canto di preghiera.

 

III

L’irruzione del Presto rinnova il vitalismo del primo movimento. Beethoven ricorre qui ad un uso massiccio della ripetizione.

IV.

Il Finale della Settima, l’Allegro con brio fu cosi definito da Wagner: «Con una danza agreste ungherese [Beethovenj invitò al ballo la natura; chi mai potesse vederla danzare crederebbe di vedere materializzarsi di fronte ai suoi occhi un nuovo pianeta in un immenso movimento a vortice»

 

Marino Mora

ORCHESTRA VIRTUALE DEL FLAMINIO

https://www.flaminioonline.it/Guide/Beethoven/Beethoven-Sinfonia7.html

 

 

 

 

 

https://www.youtube.com/watch?v=i3wcIGA9Tww

ORCHESTRA FILARMONICA DI VIENNA DIRETTA DA LEONARD BERNSTEIN

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