ANSA.IT / SCIENZA E TECNICA / — 15 GENNAIO 2021 — 12.03 ::: Scoperta la superterra più antica, ha 10 miliardi di anni. Grande una volta e mezza la Terra, è distante 280 anni luce dal Sole.

 

 

ANSA.IT — 15 GENNAIO 2021 — 12.03 

https://www.ansa.it/canale_scienza_tecnica/notizie/spazio_astronomia/2021/01/15/scoperta-la-superterra-piu-antica-ha-10-miliardi-di-anni-_830e775f-2300-4f32-ba83-1540878bed19.html

 

 

Scoperta la superterra più antica, ha 10 miliardi di anni.

Grande una volta e mezza la Terra, è distante 280 anni luce dal Sole.

 

 

Rappresentazione artistica della superterra più antica (fonte: W. M. Keck Observatory/Adam Makarenko)

 

 

Scoperta la superterra più antica: con i suoi dieci miliardi di anni, contro i 4,5 della Terra, è vecchia quasi quanto l’universo che di anni ne ha 13,7 miliardi. È un pianeta roccioso grande una volta e mezza la Terra e distante 280 anni luce dal Sole. La scoperta del nuovo mondo, presentata al 237/o convegno della Società astronomica americana, è pubblicata sull’archivio on line arXiv, che raccoglie gli studi ancora in corso di revisione, ed è in via di pubblicazione sull’Astronomical Journal.

La superterra è stata scoperta grazie al telescopio spaziale della Nasa, Tess (Transiting Exoplanet Survey Satellite), studiando il calo di luminosità della sua stella madre, denominata TOI-561, provocato dal transito del pianeta. Questo mondo anziano si trova molto vicino alla sua stella. Compie, infatti, un’orbita completa molto rapidamente, in appena dieci ore e mezza. La sua temperatura superficiale è, quindi, proibitiva, superando i 2.200 gradi centigradi.

Chiamata TOI-561 b, la superterra fa parte di un sistema planetario con altri due mondi. “L’esistenza di questo pianeta dimostra che l’universo ha formato pianeti rocciosi fin quasi dal suo inizio, circa 14 miliardi di anni fa”, osserva Lauren Weiss, dell’Università americana delle Hawaii, tra le autrici della scoperta. Anche se questo pianeta, per la sua vicinanza alla stella madre, è probabilmente disabitato, conclude l’esperta, “potrebbe rappresentare il precursore di molti mondi rocciosi ancora da scoprire intorno alle stelle più antiche della nostra galassia”.

 

 

 

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