IL FATTO QUOTIDIANO DEL 15 GENNAIO 2021
Conte, operazione Costruttori: ora anche Mattarella ha detto sì
Il premier sale al Quirinale e prende l’interim dell’Agricoltura, lunedì e martedì alle Camere per la fiducia
di Luca De Carolis e Fabrizio d’Esposito | 15 GENNAIO 2021
L’avversario che voleva abbatterlo ha sbagliato l’ultima mano, da pokerista ingordo. E ora Giuseppe Conte sembra poter superare la seconda crisi di governo in tre anni, facendo leva proprio su quei Responsabili che mercoledì sembravano eresia per Pd e Quirinale, e a cui adesso i dem lavorano “alla luce del sole” (Dario Franceschini dixit) e che anche il Colle è pronto ad accettare.
Tra lunedì e martedì il presidente del Consiglio sarà alle Camere (prima a Montecitorio, martedì in Senato) per le “comunicazioni sulla crisi” e quindi sottoporsi a un voto che di fatto sarà di fiducia. Con la convinzione di avere i numeri.
Lo ha confermato ieri a Sergio Mattarella, da cui ha avuto il via libera per andare in Parlamento, e che nell’attesa ha concesso di prendere ad interim la delega della ministra all’Agricoltura appena dimessasi, la renzianissima Teresa Bellanova. Niente dimissioni insomma.
E se la prossima settimana supererà i passaggi in Parlamento, compresa la votazione sullo scostamento di bilancio, il premier potrà uscirne perfino più forte. Ergo, si è rovesciato tutto in poche ore, dopo la conferenza stampa di mercoledì sera di Matteo Renzi, che invece di incassare la retromarcia di poche ore prima del premier (“Il governo può andare avanti solo col sostegno di tutte le forze della maggioranza”) ha strappato ugualmente, facendo dimettere le sue due ministre e dicendo di tutto contro il presidente del Consiglio.
Ma così ha bruciato il lavorio del Pd e del Quirinale per un Conte-ter, costretti a prendere atto dell’inaffidabilità del fu rottamatore. E ha cementato come non avveniva da un’era geologica i 5Stelle, tutti compatti sul premier. “E dire che mercoledì Conte era pronto a fargli concessioni importanti…”, sussurra un grillino.
Ora invece da Palazzo Chigi parlano di “clima molto buono”. E salutano come “un ottimo segnale” l’uscita allo scoperto dei socialisti Maraio e Nencini, che al Senato ospitano sotto le loro insegne Italia Viva. “Siamo costruttori” fanno sapere. Tradotto, sono pronti ad accogliere i Responsabili pro-Conte nel loro gruppo (e si parla di una dicitura “per Conte”).
Mentre diversi di Iv sono dati come in rientro nel Pd. Dove Franceschini giustifica così l’operazione: “Siamo in un sistema parlamentare in cui le maggioranze di governo si cercano in Parlamento, senza vergognarsene”. Del resto “i numeri ci sono ampiamente” celebrano i grillini.
Anche perché Conte ieri ha passato buona parte della mattina a fare telefonate per blindare l’operazione. Finora aveva delegato solo a emissari, del Movimento. Ieri si è mosso per chiedere e rassicurare. “Non ha promesso posti” giurano. Qualcosa, anzi di più, dovrà dare, è ovvio. Ma il più è fatto, secondo Conte. Ed è per questo che ieri è tornato con un altro spirito al Colle, dicendo a Mattarella di voler “parlamentarizzare la crisi”. E il presidente gli ha concesso la prova in Parlamento. D’altronde al Colle avevano già ampiamente registrato la frattura tra Renzi e il Pd.
Ma qualcosa potrebbe aver spostato anche il M5S, che nel corso di varie riunioni ribadisce il sostegno al premier e l’addio definitivo a Iv. “A un nuovo governo con i renziani non darò la mia fiducia” chiarisce su Facebook la senatrice Barbara Lezzi, vicina ad Alessandro Di Battista.
Ed è la conferma che tutte le anime del Movimento sono pronte a deglutire i Responsabili, pur di liberarsi del fu rottamatore e di ripartire con Conte.
Lo ha constatato anche il reggente Vito Crimi, che ha consultato tutti i big del Movimento (compreso Di Battista), E che ieri lo ha detto nella riunione con i 5Stelle di governo: “Dobbiamo accettare i Responsabili, perché senza di loro la situazione potrebbe solo peggiorare”. Ma con determinati paletti, spiegano fonti del M5S: “Serve un gruppo di ispirazione liberale, lontano dai sovranisti”.
Per questo la mossa di Nencini fa gioco, mentre la Lega come azione di disturbo fa sapere che presto toglierà qualche senatore ai grillini. Dove qualcuno invoca ancora un rimpasto di governo. Ma Conte punta a sostituire solo le due ministre e il sottosegretario renziano. Sui sostituti discuterà presto con i partiti, e con i Responsabili.