Questo affresco del palazzo Ducale di Mantova rappresenta Roma nel Medioevo
Foto: Scala, Firenze
I pellegrini arrivano a Roma. Illustrazione del manoscritto “Croniche” di Giovanni Sercambi. XIV secolo. Archivio di Stato, Lucca
Foto: White Images / Scala, Firenze
Questo acquerello del XVII secolo riproduce l’affresco della basilica lateranense in cui Bonifacio VIII benedice la folla dopo aver aperto il giubileo
Foto: Scala, Firenze
Dietro i mercati di Traiano sorge la Torre delle Milizie, costruita agli inizi del XIII secolo e poi acquisita dalla potente famiglia Caetani, cui apparteneva papa Bonifacio VIII
Foto: Anna Serrano / Fototeca 9×12
FOTO SOPRA DA :
+++ La città santa del primo giubileo
Nel 1300 pellegrini da tutta Europa accorsero a Roma per approfittare dell’indulgenza plenaria concessa dal pontefice Bonifacio VIII
Giorgio Pirazzini
27 aprile 2020
NATIONAL GEOGRAPHIC — STORICA
https://www.storicang.it/a/citta-santa-primo-giubileo_14781
Roma medievale
André Vauchez
Nascosta come è tra i fasti delle rovine antiche e lo splendore dei palazzi rinascimentali e delle piazze e chiese barocche, la Roma medievale pare volersi sottrarre allo sguardo dell’osservatore. Eppure nei secoli che vanno da Gregorio Magno al cosiddetto esilio di Avignone dei papi, Roma conosce vicende di enorme importanza sia in campo politico-istituzionale sia a livello economico e urbanistico. Questo libro, che vede tra i suoi autori i migliori medievisti italiani e stranieri, illustra l’alternarsi di momenti di crisi e momenti di espansione: lo sviluppo delle grandi famiglie romane che si impossesseranno del papato e lo sforzo di contenerle ad opera, per esempio, di Cola di Rienzo, la crescita demografica e urbanistica, la celebrazione del primo giubileo della storia della cristianità nel 1300 e la decadenza culminata nel trasferimento della sede pontificia ad Avignone, fino al ritorno del papato sulla sponda del Tevere e alla rinascita della città.
André Vauchez (Thionville, 24 luglio 1938) è un medievista francese specializzato in storia della spiritualità cristiana.
Ha studiato all’École normale supérieure e all’École française de Rome. La sua tesi, sostenuta nel 1978, fu pubblicata nel 1987 in inglese con il titolo Sainthood in the Later Middle Ages ed è divenuta un classico di riferimento per lo studio di questo argomento.
Vauchez fu nominato direttore degli studi medievali dell’ École française de Rome (1972–1979), ricercatore presso il Centre national de la recherche scientifique e professore di storia medievale presso l’Università di Rouen (1980–1982) e l’Università di Parigi X Nanterre (1983–1995). Ha ricevuto il Premio Balzan di storia medievale nel 2013.
IL CANTO DEI PELLEGRINI — VIDEO: 6.54 — inizia il canto al primo minuto circa
Affascinante questa Roma medioevale, che sta nel mezzo tra la caduta dell’Impero Romano e il Rinascimento. Commoventi le schiere dei pellegrini che arrivano da ogni parte dell’Europa e anche dell’Oriente per vedere le tombe dei Santi.
“L’afflusso dei devoti anglosassoni divenne tanto consistente che agli inizi dell’VIII secolo si insediò presso San Pietro una loro colonia permanente, che costruì un proprio borgo con case di legno, all’uso patrio, per fornire assistenza ai connazionali in visita a Roma. Ad essi si unirono presto pellegrini di altre provenienze: religiosi franchi, che talvolta si stabilivano nella regione romana a fare vita monastica; longobardi, devoti alla Chiesa romana dopo la pace con l’impero del 680 e nonostante i conflitti dei re; perfino frisoni, una popolazione convertita solo agli inizi dell’VIII secolo, specializzata nei traffici di materie prime e prodotti artigianali fra i paesi rivieraschi del Mare del Nord, che si spingevano fino alla sorgente della loro nuova fede. Anche questi gruppi nazionali costruirono nel corso del secolo VIII colonie permanenti presso San Pietro, che divenne così il polo
d’attrazione di un altro insediamento internazionale, oltre a quello greco, che intanto si ampliava con la costituzione di una colonia, non monastica, sulla riva del Tevere sotto l’Aventino”.
da “Roma medioevale” a cura di André Vauchez, Laterza editore 2001, pag.26-27 dell’articolo di P:Delogu, “Il passaggio dall’Antichità al Medioevo”.
Mi piace questa immagine di una Roma, molto ridotta di dimensioni ma dove si sentono lingue diverse, provenienti da posti molto lontani. E poi le case di legno alla maniera del Nord, in mezzo ai ruderi di marmo!