CITTA’ PASOLINI — link sotto — PIER PAOLO PASOLINI — DA : “Appunto per una poesia in lappone” in “La meglio gioventù” (1974)

 

 

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A Roma la mostra “Tutto è santo” su Pier Paolo Pasolini | Artribune

Pasolini con la madre
Foto da Artribune

 

“Perché se la civiltà dei consumi ha posto il problema della mancanza del verde o della solitudine della vecchiaia, un sindaco comunista si sente tenuto a risolverlo?. Di che si tratta? Della accettazione di una realtà fatale? E, visto che le cose stanno così, il dovere storico è quello di cercar di migliorarle attraverso l’entusiasmo comunista? Il “modello di sviluppo” è quello voluto dalla società capitalistica che sta per giungere alla massima maturità. Proporre altri modelli di sviluppo, significa accettare tale primo modello di sviluppo. Significa voler migliorarlo, modificarlo, correggerlo. No: non bisogna accettare tale “modello di sviluppo”. E non basta neanche rifiutare tale “modello di sviluppo”. Bisogna rifiutare lo “sviluppo”. Questo ”sviluppo”: perché è uno sviluppo capitalista. Esso parte da principi non solo sbagliati ( anzi, essi non sono affatto sbagliati: in sé sono perfetti, sono i migliori dei principi possibili), bensì maledetti. Essi presuppongono trionfanti una società migliore e quindi tutta borghese. I comunisti che accettano questo “sviluppo”, considerando il fatto che l’industrializzazione totale e la forma di vita che ne consegue, è irreversibile, sarebbero indubbiamente realisti a collaborarvi, se la diagnosi fosse assolutamente giusta e sicura. E invece non è detto – e ci sono ormai le prove – che tale “sviluppo” debba continuare com’è cominciato. C’è anzi la possibilità di una “recessione”. Cinque anni di “sviluppo” hanno reso gli italiani un popolo di nevrotici idioti, cinque anni di miseria possono ricondurli alla loro sia pur misera umanità. E allora- almeno i comunisti- potranno far tesoro dell’esperienza vissuta: e, poiché si dovrà ricominciare daccapo con uno “sviluppo”, questo “sviluppo” dovrà essere totalmente diverso da quello che è stato. Altro che proporre nuovi “modelli” allo “sviluppo” quale esso è ora!

Pier Paolo #Pasolini

 Da “Appunto per una poesia in lappone” in “La meglio gioventù” (1974)

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