+++ LA STAMPA DEL 2 GENNAIO 2021 :: Il Tribunale condanna Deliveroo: l’algoritmo che valuta i rider è discriminatorio. La Cgil plaude alla sentenza bolognese: «Una svolta epocale nella lotta per i diritti di questi lavoratori»

 

RANKING COMPUTAZIONALE misura l’affidabilità delle persone che lavorano, viene rappresentato nella forma A-A-A-100-100 (corrispondente al punteggio migliore) dove lettere e numeri esprimono la valutazione sintetica sui temi «penale», «fiscale», «civile», «studi e formazione», «lavoro e impegno civile».

Il Rating Reputazionale digitalizzato, documentato e tracciabile

 

LA STAMPA DEL 2 GENNAIO 2021

https://www.lastampa.it/economia/lavoro/2021/01/02/news/l-algoritmo-che-valuta-i-rider-di-deliveroo-e-discriminatorio-la-cgil-applaude-1.39723585

 

Il Tribunale condanna Deliveroo: l’algoritmo che valuta i rider è discriminatorio.

La Cgil plaude alla sentenza bolognese: «Una svolta epocale nella lotta per i diritti di questi lavoratori»

Il Tribunale condanna Deliveroo: l’algoritmo che valuta i rider è discriminatorio

 

PUBBLICATO IL02 Gennaio 2021 ULTIMA MODIFICA02 Gennaio 2021 11:01

Un passo in avanti è arrivato in questi giorni nella tutela del lavoro della nuova economia digitale. Riguarda una importante società di consegne di pranzi e cene a domicilio e i rider, vale a dire i «collaboratori» in bicicletta che effettuano il recapito. «L’algoritmo “Frank” utilizzato da Deliveroo per valutare i rider è discriminatorio. Si tratta di una svolta epocale nella conquista dei diritti e delle libertà sindacali nel mondo digitale, stabilita dal Tribunale di Bologna accettando il ricorso promosso congiuntamente da NIdiL Cgil, Filcams Cgil e Filt Cgil, e dalle rispettive strutture territoriali bolognesi». Ad affermarlo, in una nota, è la segretaria confederale della Cgil, Tania Scacchetti.

Si tratta di una novità importante in cui l’Italia arriva per prima. «Per la prima volta in Europa – sottolinea la dirigente sindacale – un giudice stabilisce che “Frank” è cieco e pertanto indifferente alle esigenze dei rider che non sono macchine, ma lavoratrici e lavoratori con diritti». «Il ranking reputazionale – spiega Scacchetti – declassa alla stesso modo, senza alcuna distinzione, sia chi si assenta per futili motivi, sia chi si astiene dalla consegna per malattia o per esercitare il diritto di sciopero. Il Giudice ha ritenuto quindi che il modello di valutazione adottato dalla piattaforma di food delivery era il frutto della “scelta consapevole” dell’azienda di privilegiare la disponibilità del rider, senza mai considerare le ragioni del suo possibile mancato collegamento alla piattaforma poiché come afferma il Tribunale: “quando vuole, la piattaforma può togliersi la benda che la rende ‘cieca’ o ‘incosciente’ rispetto ai motivi della mancata prestazione lavorativa da parte del rider e, se non lo fa, è perché lo ha deliberatamente scelto”».

«Il provvedimento costituisce – conclude la segretaria confederale – un fondamentale passo avanti nel percorso che ci vede da sempre impegnati nella tutela del lavoro, dei lavoratori dalla nuova economica digitale».

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