LA RIVOLUZIONE SILENZIOSA DELL’ARTE IN VENETO, 1910-1940. IL CONTRIBUTO ALLO SVILUPPO DELL’ARTE ITALIANA – MOSTRA, GIA’ SPOSTATA, E SOSPESA A DATA DA DESTINARSI PER EPIDEMIA. SI SVOLGERA’ A VILLA ANCILLOTTO, A CROCETTA DEL MONTELLO, IN PROVINCIA DI TREVISO

 

 

A Villa Ancilotto la mostra-trittico “La rivoluzione silenziosa dell'arte in Veneto” Eventi a Treviso

 

 

 

Inizia a Crocetta la prima “Rivoluzione silenziosa dell'arte” - Valdo Tv

 

 

 

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VILLA PONTELLO A CROCETTA DEL MONTELLO, PROVINCIA DI TREVISO

Diego R. – scattata personalmente

 

Villa Pontello è un edificio storico sito a Crocetta del Montello, in provincia di Treviso. La costruzione del palazzo iniziò nel 1924, come esecuzione testamentaria di Luigi Pontello, abile e competente artigiano locale. Durante la sua esistenza, assieme alla seconda moglie Lucia Boschieri, condusse una vita semplice e votata al risparmio poiché i due coniugi avevano deciso di lasciare, alla loro morte, tutto il patrimonio per la costruzione di un istituto per orfane.

Il 23 maggio 1928, l’Istituto od Orfanotrofio Pontello venne inaugurato, accogliendo da subito 4 bambine, che presto divennero 40, sotto la guida delle suore Canossiane.

Già nell’anno dell’inaugurazione vennero adottati i programmi statali di insegnamento elementare e vennero inoltre introdotti insegnamenti pomeridiani di cucito, sartoria, stiratura, igiene domestica, cucina ed economia domestica, per fare in modo che le bambine ricevessero non solo un’istruzione, ma anche esperienze e conoscenze utili per la vita.

Nel 1959, alle suore Canossiane subentrarono le suore di Carità, dette di Maria Bambina, che continuarono a gestire l’Istituto Pontello fino al 1976. In quell’anno furono sostituite dalle suore del Sacro Cuore, ma il 1979 vide la chiusura dell’Istituto Pontello per mancanza di bambine orfane da ospitare.

Dopo quasi trent’anni di chiusura e degrado, nel marzo 2008, per opera dell’associazione “Gruppo Bisnent” e dell’amministrazione comunale di Crocetta del Montello, l’Istituto Pontello è stato riaperto al pubblico come sede del Museo del ‘900 e della Grande Guerra, con un percorso coperto di oltre 1500 m² di spazi espositivi. La denominazione di “Villa Pontello” gli deriva dal parco di circa 2 ettari che lo circonda.

Il Museo conserva, recupera e valorizza le memorie materiali della Prima guerra mondiale e del ‘900 contadino della zona non solo con l’esposizione tradizionale dei reperti e dell’oggettistica dell’epoca, ma soprattutto con numerose ricostruzioni tridimensionali (comprese le cartine) e diorami che illustrano con metodologie interattive le due sezioni in cui è articolato, dando al visitatore la sensazione di una partecipazione. All’interno del Museo è stata anche ricostruita un’antica osteria, dove la cultura popolare (fisarmonica e filò, ad esempio) si sposa con una cucina altrettanto popolare (formaggi e salumi con pane cotto a legna e polente fumanti).

Dopo la chiusura del museo e della villa, nell’estate del 2019 è stata riaperta e ora ospita mostre temporanee e altri eventi.

 

 

Museo del 900 a Crocetta | MT METROTOURIST is a TOURIST GUIDE with INTERACTIVE GPS: who is looking for You can FIND YOU IMMEDIATELY | Metro Tourist

 

 

MOSTRA SOSPESA FINO AL 03 DICEMBRE IN OTTEMPERANA AL DPCM DEL 03 NOVEMBRE

Comunicato stampa

Dal 12 settembre 2020 al 27 dicembre 2020 si terrà a Villa Ancilotto di Crocetta del Montello (TV) la mostra “1910-1940: la rivoluzione silenziosa dell’arte in Veneto, da Gino Rossi, a Guidi e de Pisis”, organizzata da Art Dolomites, particolarmente attiva in Veneto nella creazione di manifestazioni culturali. La Mostra è a cura di Antonella Alban e Giovanni Granzotto con la collaborazione di Stefano Cecchetto

Crocetta: programmate tre importanti mostre / Montebellunese / Paesi&Città / Home - La Vita del Popolo di Treviso

VILLA ANCILLOTTO A CROCETTA DEL MONTELLO

 

 

Parte della villa esisteva già verso la metà del XVII secolo come albergo per dare ospitalità ai viandanti. Dopo essere appartenuta ai Sandi, passò ai Marcato, che nel 1870 vi costruirono di fianco la filanda, prima attività industriale di Crocetta, per poi diventare proprietà degli Ancilotto. Oggi la villa è sede della biblioteca e di un importante Museo Civico di Storia Naturale, fondato nel 1970. Nella sezione dedicata all’evoluzione dell’uomo e ai grandi mammiferi dell’ultima glaciazione è esposto parte dello scheletro di un Mammuth primigenius, i cui resti sono stati portati alla luce a Colbertaldo di Vidor.

 

IL COMPLESSO FILANDA E VILLA MARCATO-LANCILLOTTO

 

TUTTA LA STORIA NEL LINK:https://www.somscrocetta.it/ancilotto/storia.htm

 

 

L’esposizione è la prima tappa di un più ampio percorso espositivo promosso dal Comune di Crocetta del Montello che, nel corso del triennio 2020-2022, vuole raccontare l’importanza della pittura veneta nell’evoluzione dell’arte italiana, partendo dagli albori del secolo scorso fino al Duemila. Questo contributo infatti, è stato determinante nel secolo scorso, nel secolo breve, perché sviluppatosi attraverso il continuo confronto fra una roccaforte della tradizione artistica e pittorica quale era l’Accademia di Venezia, una delle più importanti Accademie del mondo, e la Biennale delle Arti; questa, invece, il punto di incontro e allo stesso tempo il palcoscenico per tutte le nuove avventure artistiche.Questa prima mostra pone l’attenzione sul contributo dato al progredire dell’arte veneta e italiana da Gino Rossi, dagli artisti della Scuola di Burano e da altri Maestri, fra cui principalmente Virgilio Guidi e Filippo De Pisis.Negli spazi della prestigiosa Villa Ancilotto, già sede dell’odierna Biblioteca civica e del Museo di Storia Naturale, il percorso espositivo si articolerà intorno a un nucleo centrale di dipinti degli anni dieci e venti, con gli artisti legati all’esperienza della Scuola di Burano, in particolar modo Gino Rossi, Umberto Moggioli e Pio Semeghini; pittori che trasportarono in questo solitario e protetto lembo della laguna, le atmosfere un po’ magiche dei Nabis e le accese tavolozze dei Fauves, ma sempre mitigate e addolcite dalla luce veneziana. Quindi si aggiungerà un consistente corpus di opere, eseguite negli anni venti e trenta, di Filippo de Pisis e Virgilio Guidi e una selezione di lavori di un altro genio della felice stagione a Burano, Arturo Martini. A completare una stupenda cavalcata nell’arte fra le 2 guerre, ecco le opere di Cagnaccio di San Pietro, Guido Cadorin, Teodoro Wolf-Ferrari, Felice Carena, Fiorenzo Tomea, Nino Springolo ed altri ancora, in un costante confronto fra la grande tradizione della pittura veneta e i gli stimoli e gli annunci più avanzati della modernità, sospinti dai venti della Secessione viennese, dell’Espressionismo, del Futurismo e della Metafisica,A completare l’esposizione, una selezione di opere di fine Ottocento di esponenti di spicco della pittura veneta Guglielmo Ciardi (il vero fondatore della pittura moderna di paesaggio), Pietro Fragiacomo, Luigi Nono, Giacomo Favretto, Etda Atore Tito, Luigi Cima) che racconterà il contesto in cui si sono sviluppate le istanze pittoriche di Gino Rossi e degli altri Maestri

Il ciclo di mostre “La rivoluzione silenziosa dell’arte in Veneto” proseguirà poi nel 2021 con la seconda esposizione “1940-1970: da Music a Deluigi e Tancredi” per concludersi nel 2022 con “1970-2000: da Alberto Biasi a Vedova e Santomaso”.

 

TESTO DA : https://www.artribune.com/mostre-evento-arte/1910-1940-la-rivoluzione-silenziosa-dellarte-in-veneto/

 

 

Nessuna descrizione della foto disponibile.

 

 

Il nucleo centrale della Mostra sarà rappresentato dalle opere di Gino Rossi, chiave di volta del cambiamento interpretativo nei confronti del paesaggio, a cui verranno messi in relazione Filippo De Pisis, Virgilio Guidi, Umberto Moggioli, Pio Semeghini, Tullio Garbari, Arturo Martini, Theodoro Wolf Ferrari e molti altri.

 

 

Gino Rossi, Guidi, de Pisis: la rivoluzione silenziosa dell'arte in Veneto - ArtsLife

VIRGILIO GUIDI, BACINO DI SAN MARCO, 1931

 

 

 

 

 

 

 

La rivoluzione silenziosa dell'arte in veneto: 1910-1940 da Gino Rossi a Guidi e De Pisis – ART DOLOMITES

GINO ROSSI, LO SCOGLIO DEL GRAND BE, 1910-12

 

 

 

 

 

La rivoluzione silenziosa dell'arte in veneto: 1910-1940 da Gino Rossi a Guidi e De Pisis – ART DOLOMITES

FILIPPO DE PISIS, LONDON, A SPING DAY, 1935

 

 

 

 

 

 

Mostra La rivoluzione silenziosa dell'arte in Veneto. 1910-1940: da Gino Rossi a Guidi e de Pisis a Crocetta del Montello

GINO ROSSI, IL MUTO

 

 

 

 

 

 

GINO ROSSI, PAESAGGIO ASOLANO, 1912

 

 

 

 

 

 

La rivoluzione silenziosa dell'arte in veneto: 1910-1940 da Gino Rossi a Guidi e De Pisis – ART DOLOMITES

VIRGILIO GUIDI, PASSEGGIATA

 

 

 

 

 

 

Il Veneto dal vero

PIO SEMEGHINI, LA GIUDECCA CON IL REDENTORE

 

 

 

 

 

 

La rivoluzione silenziosa dell'arte in veneto: 1910-1940 da Gino Rossi a Guidi e De Pisis – ART DOLOMITES

PIO SEMGHINI, BURANELLA CHE LEGGE

 

 

 

 

 

 

 

 

Vaso di fiori con pappagallo by Filippo de Pisis on artnet

DE PISIS, VASO DI FIORI CON PAPPAGALLO, 1928

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