FILM COMPLETO IN ITALIANO : ” IL VIOLINISTA DEL DIAVOLO ” DI BERNARD ROSE DEL 2013 — durata : 2 H ca + recensione di Aureliano Verità, IL FATTO QUOTIDIANO, 24-02-2014 + TRAILER AL FONDO

 

Il Violinista del Diavolo: locandina italiana del film su Niccolò Paganini - Cineblog

 

 

Il violinista del diavolo è un film del 2013 diretto da Bernard Rose avente come interprete il violinista David Garrett nella parte del famoso compositore e violinista genovese Niccolò Paganini.

Fotografia Bernard Rose

Musiche David Garrett, Nicole Scherzinger, Franck van der Heijden

 

 

Poster 1 - Il violinista del diavolo

 

 

Interpreti e personaggi

  • David Garrett: Niccolò Paganini
  • Jared Harris: Urbani
  • Andrea Deck: Charlotte Watson
  • Joely Richardson: Ethel Langham
  • Veronica Ferres: Elisabeth Watson
  • Helmut Berger: Lord Burghersh
  • Olivia d’Abo: Primrose Blackstone
  • Christian McKay: John Watson
  • Peter R. Bishop: Il giornalista
  • Peter Bosch: L’ufficiale
  • Ben Cura: Il marito di Charlotte
  • Stephen Hastings: Il capobanda
  • Franziska Huber: La cameriera
  • Michael Reardon: Rogers
  • Jordan Long: Ufficiale giudiziario
  • Enzo Brasolin: Prete

 

https://www.youtube.com/watch?v=76AH4hmLnRE&t=4s

 

Il violinista del Diavolo Foto

 

 

Trama

Il giovane virtuoso del violino e amante delle donne Niccolò Paganini, dissipa le sue energie tra gioco d’azzardo e stupefacenti, riducendosi a suonare per un pubblico che non capisce né apprezza il suo talento. Un giorno incontra il misterioso impresario e agente Urbani che, a seguito di un contratto “ambiguo”, gli assicura la fama e il successo che agogna. Questi non si fanno attendere e ben presto Paganini si trova all’apice della carriera ed è acclamato in tutta Europa. Il suo nome è sinonimo di amori e scandali, esattamente ciò che il suo manager Urbani sta facendo del suo meglio per alimentare.

Anche il debutto a Londra, universalmente riconosciuta come nuova capitale del mondo, non tarda ad arrivare grazie all’interessamento dell’impresario e maestro d’orchestra inglese John Watson. A seguito di una macchinazione di Urbani, Paganini viene convinto (ed in qualche modo costretto) a raggiungere Londra. Qui incontra Watson, la sua amante Elisabeth Wells e la giovane Charlotte, figlia di Watson, con cui (dopo un inizio burrascoso) si instaura una complicità.

Le critiche dei giornali londinesi, in particolare da parte della giornalista Ethel Langham, unite alle manifestazioni di chi vuole mandare via Paganini apostrofandolo come “seguace del Demonio” rendono impossibile la permanenza in hotel e quindi Paganini e Urbani sono costretti a rifugiarsi a casa di Watson.

Durante il soggiorno il rapporto tra Paganini e la giovane Charlotte si fa sempre più stretto, anche grazie al talento nel canto di quest’ultima. Paganini si innamorerà perdutamente della giovane ragazza, contrariando Urbani che teme di perdere l’influenza che ha su di lui. Con l’avvicinarsi della data del concerto Urbani comincia a tessere le sue tele, fino a portare dalla loro parte anche la giornalista Ethel Langham.

Il concerto è un grande successo, ma la splendida esibizione in coppia di Paganini con Charlotte rende lampante il legame nascente tra i due che rischia di intralciare i progetti di Urbani, inizia così a elaborare un piano diabolico che vedrà Paganini vittima di un crudele inganno. Dopo un concerto, Urbani droga Paganini e lo convince che una prostituta sia in realtà l’amata Charlotte. La mattina seguente la giovane riceve una lettera che la indirizza alla camera d’albergo dove alloggiava il violinista e, trovandolo con un’altra, fugge via. Nel rincorrerla Paganini affronta la folla, che lo crede “figlio del diavolo” e stupratore di bambine, e entrambi vengono portati in prigione.

Dopo la scarcerazione (ad opera di Urbani) il violinista torna in Europa, a Vienna, dove riabbraccia il figlioletto Achille e cerca di cacciare via Urbani per partire infine per una serie di concerti dal quale però farà ritorno gravemente e irrimediabilmente malato. Nonostante l’amore che Paganini prova per Charlotte, lei si rifiuta di raggiungerlo, e diventa, grazie al concerto fatto con il maestro, una grande cantante lirica. La giovane intraprenderà una tournée negli Stati Uniti, si sposerà e avrà dei figli ma continuerà comunque la corrispondenza con Paganini.

Il violinista gravemente ammalato immagina di eseguire un’ultima volta la sua opera assieme all’amata Charlotte ormai lontana, vedendo infine, tra la nebbia, avvicinarsi la figura ammantata di Urbani.

 

 

Il Violinista del Diavolo | film 2013 | Movietele.it

 

 

 

 

IL FATTO QUOTIDIANO DEL 24 FEBBRAIO 2014

https://www.ilfattoquotidiano.it/2014/02/24/il-violinista-del-diavolo-david-garrett-e-paganini-tra-mito-e-realta-il-trailer/888675/

CINEMA

Il violinista del diavolo, David Garrett è Paganini tra mito e realtà – il trailer

Violinista del diavolo

A interpretare il genio italiano un artista tedesco-statunitense classe 1980 che è una superstar di livello internazionale con un vasto repertorio di musica rock adattato all’orchestra e più di 2 milioni e mezzo di dischi venduti. Quando il regista Bernard Rose lo incontrò rimase folgorato, oltre che dal talento, anche dall’energia che il compositore metteva in scena in ogni sua esibizione

 

 

di Aureliano Verità | 24 FEBBRAIO 2014

 

David Garrett, violinista tedesco-statunitense classe 1980, è una superstar di livello internazionale con un vasto repertorio di musica rock adattato all’orchestra e più di 2 milioni e mezzo di dischi venduti. Quando il regista Bernard Rose lo incontrò rimase folgorato, oltre che dal talento, anche dall’energia che il compositore metteva in scena in ogni sua esibizione, a tal punto da volerlo a tutti i costi come protagonista della sua pellicola Il violinista del diavolo.

L’idea, dopo diversi anni di ricerca sul personaggio di Niccolò Paganini, era quella di raccontare uno spaccato della vita del musicista genovese divenuto leggenda. Così, alternando il mito a fatti realmente accaduti, Rose inizia a narrare partendo dal 1830, periodo in cui Paganini era all’apice della carriera, acclamato in tutta Europa e accompagnato da un alone di mistero che in gran parte contribuì a rendere così celebrata la sua vita privata. Il nome del violinista era sinonimo di amori promiscui, di scandali e depravazione, aspetto che, legato al suo virtuosismo anticonvenzionale e ineguagliabile, aveva spinto le malelingue dell’epoca a pensare che per arrivare a un tale livello di perfezione avesse stretto un patto con il diavolo in persona.

Gran parte della sceneggiatura è incentrata su questo aspetto e sulla controversa figura di Urbani, il manager dell’artista, tanto abile quanto diabolico, interpretato da un impeccabile Jared Harris, ottima controparte attoriale del protagonista al suo debutto cinematografico. Per Rose non deve essere stato difficile romanzare la breve esistenza del musicista che già di per sé rimane in bilico tra realtà e finzione. Una figura che si spinse talmente oltre ogni eccesso tanto da vedersi negata la sepoltura in terra consacrata, il 27 maggio del 1840, al momento della morte, per via delle voci sul suo conto e della sua cattiva reputazione. Certo, per interpretare un talento del genere non sarebbe stato possibile scegliere un attore che vestisse i panni del musicista, al contrario, bisognava trovare un violinista all’altezza del personaggio storico.

Per quanto giovane, Garrett è da molti anni una personalità di spicco all’interno del mondo della musica. Il più giovane violinista a firmare un contratto esclusivo con la Deutsche Grammophon, all’età di soli 13 anni e dal 2008 nel Guinness dei primati per aver eseguito il volo del calabrone, in un minuto e sei secondi. Un violinista acclamato come una rockstar, grande vantaggio per il regista che si è ritrovato tra le mani un attore che la vita da tournée la conosce bene, vivendo ogni giorno secondo i ritmi incalzanti dei palchi di mezzo mondo e che quindi ha potuto contribuire anche allo sviluppo della sceneggiatura. E non solo, perché Garrett oltre a debuttare davanti alla macchina da presa, ha coscritto la colonna sonora del film insieme a Franck van der Heijden.

“Paganini fu la prima rockstar, un genio eccentrico, un Jimi Hendrix della sua epoca” ha detto Garrett a Roma in conferenza stampa e in effetti il film rispecchia il suo pensiero, dipingendo il violinista come un innovatore, un precursore tutto perdizione e sregolatezza che a vederlo oggi accosteremmo più facilmente a Keith Richards piuttosto che a Vivaldi. Un uomo custode di un talento raro che fu allo stesso tempo la sua fortuna e la sua rovina, sapiente artefice della propria immagine secondo i canoni del “purché se ne parli” di Wilde. Rose e Garrett mettono in scena la storia di Paganini da questa prospettiva, raccontando la vita di uno dei più grandi compositori di sempre che prese le redini della propria carriera costruendo il mito attorno a sé, scendendo più di una volta a compromessi fino ad arrivare a perdere tutto.

 

 

 

Il trailer

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