ALESSIO GEMMA : Comunali Napoli, lo stop dei consiglieri M5s: “No al patto col Pd e alla candidatura di Fico a sindaco” –NAPOLI.REPUBBLICA DEL 9 DICEMBRE 2020

 

NAPOLI.REPUBBLICA DEL 9 DICEMBRE 2020

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Comunali Napoli, lo stop dei consiglieri M5s: “No al patto col Pd e alla candidatura di Fico a sindaco”

di Alessio Gemma

 

IL PRESIDENTE DELLA CAMERA ROBERTO FICO

Duro documento degli attivisti contro l’ipotesi di un accordo della coalizione di centrosinistra sul presidente della Camera

09 DICEMBRE 2020

Un messaggio al Pd pronto ad allearsi alle Comunali con i Cinque stelle: “Siamo incompatibili con coloro che hanno amministrato Napoli negli ultimi 30 anni”. E uno schiaffo a uno dei loro leader, Roberto Fico, che arriva dal meet Up che lui per primo ha fondato: “Un portavoce eletto a qualsiasi carica non può candidarsi ad altre elezioni durante il mandato”. Si apre una frana all’interno del Movimento Cinque stelle napoletano in vista delle Comunali. Un gruppo di attivisti firma un documento che sconvolge i piani alla vigilia di una possibile alleanza tra dem e M5s, orchestrata in primis da Roma dopo gli esperimenti di Giugliano, Caivano e Pomigliano. Sono 74 le firme di chi non vuol sentire parlare di intese coi “partiti tradizionali” all’ombra del Vesuvio.

E avanza una resa dei conti interna impallinando l’eventuale candidatura a sindaco di un big come Fico. Senza però mai nominarlo. Colpisce il numero dei firmatari: già un’ottantina a fronte di 200-300 attivisti che partecipano alla vita del Movimento.

Con nomi di peso: oltre ali iscritti della prima ora, i consiglieri comunali Matteo Brambilla e Marta Matano, la consigliera regionale Marì Muscarà e nove consiglieri municipali che rilanciano un secondo documento con gli stessi contenuti.”Da giorni – scrivono gli eletti M5s – assistiamo sulla stampa al toto nomi per il prossimo sindaco e a fantasiosi accostamenti con altre forze politiche. Intendiamo chiarire che il nostro percorso sarà in linea con i principi del Movimento e con la storia dell’attivismo napoletano. Innanzi tutto ribadiamo che restiamo fedeli alla regola dei due mandati e che i portavoce eletti a qualsiasi carica, devono completare il proprio mandato ricevuto, senza candidarsi ad altre competizioni elettorali durante il proprio mandato”i

Se non è un avvertimento a Fico, poco ci manca. Sopratutto dopo che nell’intervista di domenica a Repubblica il segretario del Pd Marco Sarracino e il presidente Paolo Mancuso avevano espresso il loro gradimento per il presidente della Camera. Tant’è che è costretta a intervenire la deputata Gilda Sportiello, legata all’area di Fico: “Il presidente Fico – spiega Sportiello – ha sicuramente un legame profondo, viscerale, radicale con Napoli, questa è una certezza. In questo momento, ricordo, riveste un ruolo di fondamentale importanza. Ora comunque bisogna ragionare sui temi e sui progetti e non sui nomi”.

L’uscita di attivisti e consiglieri M5s potrebbe essere il riflesso della guerra interna al Movimento: lo scontro aperto tra governisti – come Fico e Luigi Di Maio – e i puristi che vorrebbero tornare ai valori originari dei 5s, refrattari all’alleanza coi dem, molti spinti dall’ex deputato Alessandro Di Battista. Non sfugge che tra alcuni dei firmatari ci siano sostenitori di Di Battista come la consigliera Muscarà. “Noi – continua il documento – siamo alternativi agli altri partiti e movimenti, e siamo quindi incompatibili con coloro che hanno amministrato Napoli negli ultimi trent’anni, lasciando in eredità una città in ginocchio. Per questo riteniamo che non ci siano le condizioni per possibili alleanze con i partiti tradizionali, mentre siamo aperti a un confronto su temi e programmi con liste civiche reali e non costituite ai soli fini elettorali“.

Sportiello prova a condurre alla ragione attivisti e consiglieri riottosi: “Stiamo al governo con il Pd – spiega la deputata – e c’è uno sguardo sulle elezioni nelle città. Su Napoli al momento non sono stati ancora aperti dei tavoli, ma sono convinta che laddove ci fossero possibilità, parlando di temi e non di persone, si possa avviare un percorso. Gli iscritti – spiega la deputata – hanno deciso in tutta Italia votando sulla piattaforma che le alleanze si valutano e si fanno. Parlare di alleanza, quindi, non è un provocazione nel Movimento, è una possibilità che abbiamo scelto di darci e se ci fossero le condizioni per realizzarla non capisco dove sia l’ostacolo”.

Ma i dissidenti napoletani si smarcano e lanciano un percorso in solitaria: “Continueremo a scrivere il programma e a indire tra gli attivisti riconosciuti le Comunali e le municiparie dal basso, democratiche e partecipate, per comporre insieme le liste del Movimento 5 stelle per il Comune e le municipalità, pronti a dare battaglia a tutti coloro che hanno male amministrato Napoli”.

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