Massimo Recalcati: Destra e sinistra sotto il peso di Edipo
“””… < … il problema dell’ eredità già oggi sta attraversando e attraverserà fatalmente il movimento dei grillini. Il padre di questo movimento non rappresenta per nulla il vecchio, la provenienza, la radice, la memoria, l’ istituzione. Questo nuovo padre si propone come senza storia, senza memoria, senza provenienza, senza un volto politicamente riconoscibile, mascherato, radicalmente post-ideologico. Non ha mai voluto entrare sulla scena edipica della politica, ma si è sempre mantenuto fuori ( Lacan gli direbbe: ma ‘ fuori ‘ da cosa ? Tu pensi davvero che esista un ‘ fuori ‘ ? ). Il rifiuto del confronto con gli altri è una cifra essenziale di questa posizione che si propone come sorretta da un ideale di incontaminazione. La dialettica democratica lascia allora il posto all’ insulto dell’ Altro che si mescola, come spesso accade in ogni fondamentalismo, con un fantasma di purezza : da una parte i puri, i redentori, dall’ altra gli impuri, gli indegni. Di qui la sua forza anarchica e sovversiva e il potere straordinario di aggregazione di fronte a un mondo politico drammaticamente corrotto e incapace di rinnovarsi dall’ interno. […] Ma che padre è quello che si manifesta attraverso l’ insulto ? Si tratta di un padre che non ricalca più in alcun modo il modello edipico del Padre come simbolo della Legge. Si tratta di un padre-adolescente, di un padre-ragazzo, che parla, si esprime e si veste come fanno i suoi figli. Si tratta di un padre che rivela sintomaticamente quella alterazione profonda della differenza generazionale che è un grande tema, anche psicopatologico, del nostro tempo. Nondimeno questo padre che si maschera con gli abiti dei figli è un padre che non vuole rinunciare a esercitare il suo diritto assoluto di proprietà sui suoi figli. Si provi a mettere questo padre di fronte alla critica o al dissenso e si vedrà in che cosa consiste la sua pasta. Dietro ogni leader totalitario che reclama la democrazia si cela una insofferenza congenita verso il tempo lungo della mediazione che la pratica della democrazia impone. Il problema dell’ eredità sembra allora rovesciarsi rispetto a quello che è accaduto alla sinistra : non è il padre come simbolo del vecchio che non vuole abbandonare il suo posto di fronte alla minaccia edipica della rottamazione, ma saranno probabilmente i figli che dovranno assumersi la responsabilità di non essere più ‘ fuori ‘ dalle istituzioni essendone diventati invece dei diretti rappresentanti. Saranno allora i figli a esigere il dialogo politico – rifiutato dal loro padre come segno d’ indegnità – come unica condizione per assicurare a un paese in gravi difficoltà un governo possibile. A questi nuovi figli dal viso pulito e dagli ideali forti dobbiamo affidare il compito di far ragionare un padre che sembra – almeno sino a questo momento – rifiutare la responsabilità che sempre comporta la sua funzione e a mascherarsi da ‘ anima bella ‘ che per Hegel era quella figura della Fenomenologia dello spirito che pretendeva di giudicare la storia dall’ alto della sua beata innocenza senza considerare che nessuno mai può giudicare la storia senza considerare di farne parte >. …”””
( da Le idee di Massimo Recalcati, in la Repubblica di Mercoledì 6 Marzo 2013 )