Mardin (in arabo: ماردين; in siriaco ܡܶܪܕܺܝܢ, Merdīn, Mārdīn; in curdo: Mêrdîn) è una città del sud-est della Turchia, capitale dell’omonima provincia.
È nota per la sua architettura araba e per la sua posizione strategica. La sua altitudine, infatti (1083 metri s.l.m.), le consente di dominare la sottostante regione dai suoi contrafforti rocciosi. A meridione della provincia di Mardin si apre il territorio siriano.
La sua popolazione, di 86.948 persone, è assai eterogenea, contando arabi, assiri e curdi. Circa metà della popolazione è di etnia araba.
Mardin è un vocabolo aramaico che significa “fortezza”.
Dal 2014 la città è guidata dal sindaco Februniye Akyol, la prima ed unica donna sindaco di religione cristiana della Turchia.
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MARDIN DENTRO LA TURCHIA
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CARTINA DELLA TURCHIA :: MARDIN E’ QUASI AL CONFINE CON LA SIRIA
IN QUESTA CARTINA DELLA SIRIA, MARDIN E’ PROPRIO VICINO AL CONFINE, IN ALTO SULLA DESTRA
Le prime popolazioni a insediarsi nell’area furono cristiani della Chiesa d’Oriente, che vi giunsero nel III secolo. Fino al XVIII secolo la religione predominante a Mardin rimase quella siro-orientale. Così afferma Simo Parpola:
«Dal terzo secolo in poi gli Assiri si convertirono al cristianesimo in numero sempre maggiore, anche se la religione assira continuò ad esistere. Per esempio ad Harran persistette almeno fino al X secolo; a Mardin fino al XVIII secolo.»
Mardin rimase cristiana durante il dominio islamico califfale, tra il VII e il XII secolo e anche durante il periodo artuqide (dinastia turca che governò l’Anatolia orientale e la Mesopotamia settentrionale tra il XII e il XIV secolo.
La regione artuqide di Mardin cadde in mano mongola nel 1394, anche se i Mongoli non governarono mai direttamente l’area. Mardin fu più tardi dominata dal Sultanato turco degli Ak Koyunlu («Quelli del Montone Bianco»).La madrasa Kasımiye fu edificata da Sultan Kasım, figlio del sultano degli Ak Koyunlu, Cihangir, tra il 1457 e il 1502.
DA :
https://it.wikipedia.org/wiki/Mardin
foto sopra di Anadolualbum su Twitter
La Stele di Mardin di Samsî-Addu. Foto da Moortgat 1967, tav. 204.
La Stele di Daduša: particolare del registro superiore. Foto da Ismail 2003, fig. 2 a.
2008c La Stele di Daduša come documento storico dell’età paleobabilonese. Immagini e iscrizione a confronto, Vicino Oriente XIV, pp. 129-146. UNIVERSITÀ DI ROMA « LA SAPIENZA
FOTO Davide Nadali