Dovàdola (Dvêdla in romagnolo) è un comune italiano di 1 575 abitanti della provincia di Forlì-Cesena in Emilia-Romagna. Il centro abitato è situato a circa venti chilometri dal capoluogo Forlì, nella valle del fiume Montone.
Probabilmente il paese trae origine dall’esistenza di due guadi a poca distanza l’uno dall’altro del fiume Montone. L’abitato sorse su una rupe che sovrasta il fiume.
Nella valle dove sorge Dovadola si riscontra la presenza umana sin dalla preistoria. L’esistenza di un centro abitato in epoca romana è testimoniata dall’archeologia (ritrovamenti di tombe romane e di monete battute).
Furono i Longobardi, tra VII e VIII secolo, a ripopolare il paese dopo la terribile Guerra gotica. Tra VIII e IX secolo l’arcivescovo di Ravenna, che dominava tutta l’area dalla Toscana al Po, fece costruire la prima rocca sullo spuntone roccioso che domina il paese.
Nel XIII secolo divenne conte di Dovadola Marcovaldo (Markward) dei conti Guidi, figlio di Guido Guerra III, capostipite della famiglia per nomina dell’imperatore Enrico IV. Per ordine di Marcovaldo il castello fu ampliato: nuova cinta muraria, bastioni e palazzo signorile.
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LA ROCCA DEI CONTI GUIDI IN RESTAURO, INIZATO NELL’APRILE DEL 2017 ANCHE SE CON POCHI MEZZI…
La Rocca dei Conti Guidi o Rocca di Dovadola è una rocca già attestata nel 1021, già probabilmente sede di un castrum romano. Si erge in prossimità di baluardi Longobardi che sorvegliavano le zone in prossimità dei territori bizantini.
COMUNE DI DOVADOLA NELLA PROVINCIA DI FORLI’ – CESENA
LA PROVINCIA FORLI’-CESENA
LA PROVINCIA DI FORLI’-CESENA NELL’EMILIA-.ROMAGNA
ABBAZIA DI SANT’ANDREA DI DOVADOLA
Sorge su un’altura oltre il fiume Montone. Fondata dai monaci cluniacensi prima dell’anno Mille, la prima menzione risale all’anno 1116. Nel XV secolo la chiesa venne restaurata assumendo l’aspetto, in stile rinascimentale toscano, che conserva tuttora. Nell’edificio si possono ammirare interessanti affreschi del ‘500 e pregevoli dipinti del XVI secolo di scuola romagnola e bolognese. La chiesa conserva le spoglie della venerabile dovadolese Benedetta Bianchi Porro ed è meta di pellegrinaggi.
LA FACCIATA DELLA CHIESA
CROCE NEI PRESSI DELL’ABBAZIA
EREMO DI MONTEPAOLO
SUL CAMMINO DI ASSISI
Bellissimo questo piccolo borgo e bellissimo il suo nome in dialetto, che ha eliminato molte vocali.