MONTE SAN VICINO
LAGO DI CINGOLI E MONTE SAN VICINO
MONTE SAN VICINO
MONTE CONFAITO
RISERVA NATURALE MONTE SAN VICINO E MONTE CONFAITO
PROVINCIA DI MACERATA
Idea weekend: una passeggiata fra i faggi secolari di Canfaito
Pubblicato il 09/01/2015 da Giorgia Barchi, aggiornato il 2 novembre 2018
Una passeggiata fra i faggi secolari di Canfaito
Canfaito è un ampio altopiano situato sulle pendici del Monte San Vicino, a circa 1000 metri di quota, all’interno della Riserva Naturale Regionale Monte San Vicino e Monte Canfaito.
Qui potrete passeggiare immersi fra i faggi secolari e incontrare il faggio più antico delle Marche, inserito fra i 300 alberi monumentali d’Italia. A condurci in questo viaggio saranno delle meravigliose fotografie, gentilmente concesse da un gruppo di fotografi appassionati. Le immagini sono state scattate in autunno ma ogni stagione è buona per passeggiare in questo luogo che vi rigenererà di nuove energie e vi rinfrancherà lo spirito.
Canfaito deriva dal latino “campum faiutum” e significa “campo di faggi”. Non c’è nome più adeguato per esprimere con una sola parola tutto ciò che si prova ad immergersi nella più grande concentrazione di superfaggi della nostra regione.
Qui troverete il più grande faggio delle Marche, inserito fra i 300 alberi monumentali d’Italia, nell’omonima pubblicazione del Corpo Forestale. E’ il re indiscusso della faggeta, insieme ad altri due esemplari di poco più giovani.
CLAUDIO SCARPONI
PIETRO CERIONI
Lo si raggiunge da San Severino Marche, in provincia di Macerata, passando per la strada che porta al castello di Elcito, altra grande meraviglia di questo luogo. Si prosegue per tre o quattro chilometri su una strada tortuosa fino ad arrivare ad una stradina in terra battuta che si inoltra in un bosco di faggi.
All’uscita del bosco, la strada si fa più agevole e poco più avanti troverete due sbarre, quasi sempre aperte. Avvisterete l’unica costruzione del luogo e al di là di quella prende inizio la serie di straordinari faggi. Questi veri e propri patriarchi della natura si sono salvati dai tagli perché i pastori, durante le ore calde dei mesi estivi, vi si rifugiavano cercando riparo fra le loro grandi chiome.
Il sentiero è definito dalla gente del luogo “il viale dei giganti” perché due di essi hanno addirittura superato i 500 anni, uno 400 e poi gli altri dai 200 anni in giù.
GIOVANNI CHERUBINI
MARIA ADELE PEZZANESI
PIETRO CERIONI
Oltrepassato l’edificio, al margine della stradina, incontrerete il re indiscusso della faggeta di Canfaito che vi catturerà lo sguardo con la sua massiccia figura. L’albero dovrebbe avere più di 500 anni, secondo quanto affermava circa 30 anni fa don Eugenio Angeloni, arciprete del Capitolo della Cattedrale, cui appartiene la faggeta.
Ipotesi avvalorata dal confronto di due misurazioni effettuate a grande distanza di tempo: una nel 1982 che misurava la sua circonferenza di m.6,15; l’altra nel 2006 di m.6,42. In 24 anni un incremento di 27 cm è assolutamente in armonia con le misure attuali.
Nonostante l’età il nostro gigante di Canfaito mostra un’ottima salute e la sua rigogliosa chioma nel pieno della ripresa vegetativa ne fornisce una prova rassicurante. Ecco le parole di Don Eugenio Angeloni:
“II Faggio in questione non ha una storia specifica, anche perché fa parte di una splendida faggeta, in cui però domina in quanto è un po’ più grande degli altri; è un sovrano in mezzo ai giganti; mentre la storia è ampia e documentata per quanto concerne la zona preappenninica, in cui la faggeta si distende e che trova in San Vicino (m. 1480) la cima più alta. Conversando con i turisti che vengono sul Canfaito son solito dire che il Faggio in questione fa da confine tra un’amministrazione e un’altra. Infatti nel 1486 l’azienda che era stata per tanti secoli di proprietà dei monaci fu donata da Innocenzo VII al Capitolo della Cattedrale di San Severino. Ebbene, questo Faggio potrebbe risalire a quell’epoca? E’ una mia supposizione, certamente non suffragata da uno studio botanico accurato, ma che non dovrebbe essere molto lontana dalla realtà”.
LUIGI ALESI
SAURO STRAPPATO
NICOLA PEZZOTTA
PASQUALE ERCOLANI
ANGELO GRANITI
CHRISTIAN RIBICHINI
Vi sveleremo la particolarità per cui lo riconoscerete. Si contraddistingue per una grossa radice che si racchiude a formare una sorta di chiocciola. Eccolo in tutto il suo splendore.
Faggio secolare di Canfaito. Foto di sinistra Panoramio Archeoludica. Foto di destra di Vincenzo Mollaretti
Dopo una bella camminata fra i faggi secolari la passeggiata sull’altopiano prosegue verso il belvedere roccioso posto sopra la valle di Matelica. Il percorso è pressoché pianeggiante ed è adatto a tutti non presentando difficoltà di sorta. Ad un certo punto si arriva in un luogo magico, quasi completamente spoglio di alberi se non per uno, che solo soletto e piegato dal vento, guarda verso il San Vicino, che qui si può ammirare in un versante meno noto ma ugualmente suggestivo. Lo sguardo si sperde su un balcone naturale di straordinaria bellezza che si affaccia sull’Appennino centrale, dal quale è possibile scorgere innumerevoli vette, dal Catria ai Sibillini.
Belvedere di Canfaito – Foto di Giorgia Barchi
… ricordiamo che i Piani di Canfaito sono Area Floristica Protetta, pertanto si raccomanda un comportamento “ecologicamente” corretto e di evitare di arrivare con le auto nel tunnel della faggeta.
Grazie per le fotografie a Claudio Scarponi, Luigi Alesi, Giovanni Cherubini, Maria Adele Pezzanesi, Nicola Pezzotta, Cristian Ribichini, Pasqualino Ercolani, Pietro Cerioni, Sauro Strappato e Vincenzo Mollaretti.
L’articolo è aggiornato al 2 novembre 2018
per chi fosse interessato :::
RISERVA NATURALE REGIONALE DEL MONTE SAN VICINO E DEL MONTE CANFAITO
http://www.riservamontesanvicino.it/
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Paesaggi e foto davvero meravigliose.