CORRETE!:
L’ARTICOLO SU BATTIATO LO TROVATE SUBITO DOPO TUTTE QUESTE MAIUSCOLE…!
NOTA DI CHIARA. “IL BERLUSCONISMO NELLA CULTURA E NELLA VITA QUOTIDIANA” (IN RIFACIMENTO…PROSOPOPEA A PARTE!))
CHIARA HA SOTTOLINEATO UNA FRASE DEL TESTO SEGUENTE (VOLEVO TELEFONARE A GRILLO PER DIRE DI COLLABORARE CON BERSANI, MA HO PREFERITO NON FARLO PERCHE’ : “OGNUNO DEVE FARE QUELLO CHE VUOLE”)
QUESTA FRASE – INCORSIVO -NERO-SOTTOLINEATA- A LEI PARE DECISIVA PER FARE “UNA LUCINA” SU QUESTA CULTURA IN CUI NOI VECCHI, DICIAMOLO PURE, “SIAMO ALLA FINE PRECIPITATI”!
SCALFARI L’HA CHIAMATA “L’ETA’ DEI NUOVI BARBARI” PER SOTTOLINEARE LA FRATTURA NELLA NOSTRA CULTURA OCCIDENDALE DAL CINQUE- SEICENTO
QUELLO CHE LEI CHIAMA “QUESTA CULTURA” E’ QUELLA DI OGGI CHE, TRA L’ALTRO, MA NON SOLO, HA PARTORITO – IN CIRCA QUATTRO ANNI DALL’INIZIO DEL MOVIMENTO 5 STELLE- UN NUOVO PARTITO AL 25%.
MA L’OGGI, DOBBIAMO SAPERLO, HA LE SUE RAGIONI DI ESSERE IN TEMPI LONTANI, LONTANI BEN QUARANTANNI FA: LA TATCHER SALE AL GOVERNO INGLESE NEL 1979/ REAGAN NEL 1981.
+++ NEI TEMPI IMMEDIAMENTE PRECEDENTI QUESTA “SVOLTA POLITICA E CULTURALE”, C’E’ STATA UNA RIORGANIZZAZIONE DEL CAPITALISMO MONDIALE, A PARTIRE DALLA CRISI DEL PETROLIO DEL 1973, CHE E’ STATA CHIAMATA “GLOBALIZZAZIONE” /// FLESSIBILITA, COMPLICE LA COMPUTERIZZAZIONE DELLE RELAZIONI INTERNAZIONALI E PRIVATE: IL PRIMO PERSONAL COMPUTER SI PUO’ DATARE TRA IL 1975-1977.
Come vedete, anche da questi pochi dati di ch. c’è stata UNA RIVOLUZIONE A TUTTO CAMPO CHE HA PRESO ANCHE LE NOSTRE TESTE.
Alla meta’ degli anni Settanta si puo’ anche grossolanamente datare la “scoperta del privato” e “il femminismo”, almeno in Italia (LASCIANDO CHIARO CHE QUEST’ULTIMO SI ORIGINA NEGLI ANNI SESSANTA)
PRIMA DI IMMAGINARE QUALI PAROLE D’ORDINE HA CREATO QUESTA NUOVA CULTURA, LEGGIAMO IL PASSO SEGUENTE, PER ME MOLTO INTERESSANTE:
Questa svolta economica-politica-culturale ha messo sul terreno il termine chiave “FLESSIBILTA’ ” (GEMELLO DI GLOBALIZZAZIONE, COME GIA’ DETTO):
con questa riorganizzazione del mercato del lavoro “si è voluto affermare è che le ragioni di tipo sociale devono essere considerate meno importanti rispetto a quelle di tipo economico. In altre parole, attraverso questo termine si è voluta suggerire l’idea che la società non può opporsi, con le logiche che le sono proprie, a quelle imposte dalle necessità economiche. In sostanza, parlare dell’esigenza di flessibilità vuol dire dare due cose per scontate.
La prima è la completa autonomia della dimensione economica da quella sociale. La logica dell’economia è separata e diversa da quella della società.
La seconda è che se si vuole dar spazio a istanze di tipo sociale si deve sapere che si tratta di scelte che impongono costi in termini di minore efficienza. Dunque, se una società si pone come obiettivo la crescita economica non può che considerare le logiche della società come subalterne a quelle dell’economia” (Roberto Schiattarella: riportato nel blog: www. sbilanciamoci)
QUESTO TESTO, A CHI FOSSE CAPACE DI SGOMITOLARLO, DIREBBE TUTTO!
MA A CHIARA, CHE NON SA FARLO, SUGGERISCE SOLO QUESTO:
1. LAISSEZ FAIRE LAISSEZ FAIRE (NIENTE STATO/ IL MERCATO SI EQUILIBRA DA SOLO, BASTA LASCIARLO FARE) CHE NON SI E’ FERMATO ALL’ECONOMIA E ALLA POLITICA, MA SI E’ DILATATO NEL SOCIALE, NELLA MORALE, NELLE NOSTRE TESTE.
nb CHE QUESTO NON A NIENTE CHE FARE, A PARER MIO, CON IL TEMA “CALDO” DEL RELATIVISMO
PERCHE’ NON ABBIAMO DATO ASCOLTO AI TANTI SEGNALI CHE PURE ARRIVAVANO FORTI…BASTA VEDERE I NOSTRI FIGLI E IL LORO RAPPORTO CON NOI. O IL NOSTRO CON ALTRI GIOVANI NON PARENTI. MA QUI NON SI TRATTA AFFATTO SOLO DI GIOVANI. LA CULTURA DEGLI ANNI OTTANTA HA PERVASO TUTTI.
PER ORA, CHIARA SI TIENE IL SUO PROVVISORIO PUNTO DI RIFERIMENTO CHE E’ QUESTO:
NOI VECCHI SIAMO DISARMATI DAVANTI AL MODO DI VEDERE IL MONDO DELLA “CULTURA DEL BERLUSCONISMO” (OLTRE VENTANNI DI MEDIA, ANCHE CON I CARTONI ANIMATI…CHE HA PRESO DESTRA E SINISTRA), CON LA QUALE FORSE MAI RIUSCIREMO A FARCI I CONTI, ANZI, CREDO CHE DURANTE LA NOSTRA VITA NON POTREMO CHE
ISOLARCI E RINUNCIARE AL DIALOGO, MAGARI PROPRIO CON I NOSTRI FIGLI, O “ADATTARCI”.
MA ESISTE UN ADATTAMENTO “ATTIVO” E UNO “PASSIVO”:
IN QUELLO ATTIVO, TU ASSORBI, COME PUOI, I NUOVI EVENTI, LI MASTICHI E LI INTEGRI NELLA TUA CULTURA O COSCIENZA, E RIESCI A VIVERCI RIMANENDO TE STESSO ANCHE SE ” ABBASTANZA NUOVO”, DICIAMO COSI’.
NELL’ADATTAMENTO PASSIVO: TU, COME TU, CHI SEI VERAMENTE, “RINUNCI”,
CIOE’ SOCCOMBI, DEL TUTTO O IN PARTE, ALLA MAREA MONTANTE
E “SCEGLI” O COMUNQUE DECIDI:
“QUESTA RINUNCIA VALE PER MANTENERE UN RAPPORTO VIVO, COME SI PUO’, CON I MIEI AFFETTI QUALUNQUE SIANO”.
CHE E’, QUESTO, TRA L’ALTRO, UN MODO PER RIMANERE VIVI NOI. IL NOSTRO CUORE HA PIU’ BISOGNO DI SOPRAVVIVERE DI QUALUNQUE CERVELLO:
MA TRISTISSIMO E’ COLUI CHE DEVE SCEGLIERE!
E C’E’ CHI NON PUO’ SCEGLIERE
E CHE PER QUANTO SIA INTELLIGENTE DI ADATTARSI NON CE LA FA (VEDI EUGENIO SCALFARI, IERI, PER ESEMPIO, SU REPUBBLICA-ARTICOLO SUL BLOG DI IERI-OPINIONE DI CHIARA)
CHIARA, CHE NON CONTA E LO SA, E’ “DILANIATA”:
ABITUATA A GESTIRSI DA SOLA DA PICCOLA, HA DOVUTO GESTIRSI DA SOLA ANCOR DI PIU’ NELLA MALATTIA MENTALE DURATA “UFFICIALMENTE” TRENTANNI (AIUTI TUTTI, MA CI SEI TU)…TRENTANNI E PIU’ DI VITA, E L’INFANZIA LA GIOVINEZZA, COSTRUISCONO UN CARATTERE.
UN CARATTERE, SE VOLETE, DI SOLITUDINE PIU’ CHE DI AUTONOMIA, MA CHE HA DOVUTO FARSI MOLTO FORTE “PER NON MORIRE DI PAZZIA”.
CHIARA NON PUO’ CHE VIVERE CON QUESTO CHE E’, APPUNTO, IL SUO. OGGI.
IN QUESTA COSCIENZA, DA SEMPRE, DA GIOVINETTA, ANCORA ALLE MEDIE, IL VALORE PRIMO ERA-PURTROPPO DICO OGGI– “RIMANE FEDELE ALLA SUA COSCIENZA”, “VIVERE COME “IO” O – E’ ORRENDO A DIRSI! SPECIE NELLA VITA DI OGGI –MEGLIO SPARIRE.
DAL “SUO” PUNTO DI VISTA, “ACCOMODAMENTI” NE HA FATTO GIGANTESCHI, CAMBIAMENTI DI SE‘, MEGLIO. PER ANDARE INCONTRO AI SUOI AFFETTI, NON PARLIAMO DELLA FIGLIA: PER I SUOI TESORI, SI E’ TRITURATA-MACINATA-RIFATTA-RITRITURATA- E COSI’ ANDANDO (LEI E’ UN COCCIO DURO E, A VOLTE, SOGNA DI ESSERE DON ABBONDIO.
MA HA DOVUTO ACCETTARE CHE, PUTROPPO PER LEI E PER I SUOI VICINI, NON LO E’. HA TANTA PENA DI LORO, E ANCHE DI SE’.
PER QUESTO SI DICE “DILANIATA”.
NON PUO’ SUICIDARSI, COME HA GIA’ SCRITTO QUI, PERCHE’ NESSUNO, ASSOLUTAMENTE NESSUNO VICINO A LEI, SI MERITA IL TELEGRAMMA: “GUARDATE A COSA VI AVETE COSTRETTO!”.
MA IN TANTI MOMENTI, TROPPI-FORSE-ULTIMAMENTE, VORREBBE SPARIRE. RIPOSARE.
DA UNA LOTTA INDEFESSA CON SE STESSA E IL MONDO, CHE NON HA PORTATO A QUASI– NIENTE:
“ERA “UNA DIVERSA” ALL’INIZIO DELLA SUA VITA E LO E’ ADESSO”.
ANCHE SE I MIGLIORAMENTI NEL RAPPORTO CON GLI ALTRI, SOPRATTUTTO CON LA FIGLIA, LI VEDE…ANCHE ATTRAVERSO UNA LENTE DI INGRANDIMENTO E NE GIOISCE ANCHE TROPPO (SI ILLUDE).
OGGI PENSA CHE NON C’E’ PIU’ TEMPO “PER”. QUEST’ANNO HA 69 ED E’ TUTTA ACCIACCATA.
SA CHE APPARTERRA’ A QUEI MILIONI DI PERSONE “FASTIDIOSE”
CHE HANNO DOVUTO ANDARSENE PER LASCIARE UN BUON RICORDO.
E, A VOLTE, HA POTUTO OSSERVARE, E MOLTO DA VICINO,
NEANCHE QUESTO E’ BASTATO:
DAMNATIO MEMORIA (“NESSUNO LO NOMINI PIU’, SI FACEVA CON GLI IMPERATORI ROMANI).
NELLA SOSTANZA, SI CAPISCE.
DEI MORTI “SI USA” PARLARE BENE E CON AFFETTO, SPECIE SE PARENTI STRETTI.
OPPURE, NON SI PARLA: QUESTA E’ LA VERA DAMNATIO MEMORIA.
MA.
CREDETEMI, L’HO VISTO BENE, DA MOLTO VICINO,
FINALMENTE, I SOPRAVVIVENTI,
RESPIRANO E VIVONO LIBERI A MODO PROPRIO.
SENZA GRILLI PARLANTI! COME LI VEDONO LORO!
ALLELUJA!
chiara e donatella hanno avuto un compagno di scuola che il giorno della morte della madre ha dato un enorme festa danzante. Si e’ liberato così!
ps. chiara sarebbe anche d’accordo di sparire simbolicamente standosene “per suo conto”: libera lei-liberi tutti.
Ma continuamente e’ chiamata in ballo per quello che sa fare, di questo c’è bisogno. Lei si presta sempre troppo, troppi investimenti di energia e affetti per non aspettarsi ritorno, ed è utile in certe cose.
Ma poi – passato il bisogno- non puo’ non percepire che “lei non va bene”: lì ha detto troppo, là è eccessiva, se si e’ tenuta e ha detto quattro parole, doveva dirne una…
Lei, per la poca umiltà che trova in se’ in questo momento di ribellione, non fa che chiedersi:
MA NE VALE LA PENA?
IO NON HO AMMAZZATO NESSUNO, COME GIA’ DICEVA SUA MADRE.
NON SI PUO’ VIVERE SENZA AFFETTI, MA QUESTI BISOGNI (CERTO TU MUORI UN PO’) CHIARA SA CHE SI POSSONO DIROTTARE, TECNICAMENTE “SUBLIMARE”: CI SONO COSI’ TANTE COSE BELLE AL MONDO, TANTE CAUSE DEGNE, TANTA GENTE CHE RISPONDE AL TUO ENTUSIASMO…
Ma lei, a differenza di altri in situazioni analoghe, ha una certezza: il corpo non si puo’ sublimare. E il cervello è un organo del corpo.
Che il suo sia solo un bla-bla?
L’OPINIONE
Battiato benedice Grillo: «Lui può governare»
Il cantautore: «È uno showman. Su Bersani non va preso alla lettera».
Franco Battiato benedice lo tsunami a 5 stelle, elogia Beppe Grillo ma lo invita anche a tendere una mano al Pd per uscire dalla trappola di un Italia ingovernabile. Soprattutto il celebre cantautore italiano, assessore nella giunta Crocetta in Sicilia, vede nel vento grillino una possibilità concreta per liberare il campo dalla Casta politica.
Nel Movimento 5 Stelle c’è «un cambiamento radicale. Grillo ha un’intelligenza politica a dir poco notevole. Rivoluzionaria. Come Crocetta». Ha affermato a Repubblica Battiato, spiegando che dal movimento emerge la voglia di dare un calcio alla vecchia classe politica. «Io non dico il 100% ma di sicuro il 75% dovrebbe andarsene in pensione. A cominciare da quelli che sono in parlamento da una vita».
«NON C’È RISCHIO INGOVERNABILITÀ». «Non credo», ha aggiunto Battiato sul rischio ingovernabilità, «Grillo non è un irresponsabile. Prima delle elezioni volevo chiamarlo, poi non l’ho fatto, ho pensato che ognuno deve fare quello che vuole». In ogni caso, fa sapere, «gli avrei consigliato di fare un patto con Bersani, che è l’unico con cui in questo momento lui si può alleare, sia pure temporaneamente. Per fare subito, insieme, le riforme più urgenti e più importanti. Un patto a termine, su una lista corta di cose da fare, e poi ognuno va per conto suo».
«GRILLO, UNO SHOWMAN». Su Grillo che ha detto che Bersani è «un morto» e che non gli voterà mai la fiducia, Battiato osserva: «Sì, ogni tanto lui ha queste uscite, ma non bisogna prenderlo alla lettera. Quando ci parli, è squisito. Dice cose che nessuno ha mai detto e che sono la soluzione, non il problema». Si può governare con Grillo? «Ma certo. Io e lui abbiamo una cosa in comune: siamo uomini di spettacolo, non abbiamo bisogno di soldi e abbiamo deciso di fare qualcosa per la nostra terra».
Venerdì, 01 Marzo 2013
Può darsi che sia così. Non vedo però molto probabile che un uomo che vive di spettacolo rinunci, anche in parte, al personaggio che gli ha dato tanto successo e che gli permette di stare in continuazione su tutte le scene mediatiche dell’Italia, pur dando a vedere di disprezzarle. Ma possibile che tutti, ma proprio tutti quelli che lo hanno votato, non abbiano niente da dire sulla mancanza assoluta di democrazia, sul modello ” stalinista” del partito ( pardon: movimento!) quando si esalta sopra ogni cosa la libertà dell’individuo, sulla libertà di stampa e di opinione? E che dire delle lezioni di francescanesimo da un leader che sicuramente non ha mai avuto il problema di lavorare per vivere? Sono tutti elementi che dovrebbero far riflettere, non dico per condannare, ma per tirare giù dal firmamento personaggi che sono del tutto terreni, con pregi e difetti terribilmente umani. Quando ci sarebbe la possibilità concreta di cambiare davvero l’Italia, avendo a disposizione un Parlamento rinnovato, che vuole, almeno così sembra nella stragrande maggioranza degli eletti, le stesse giuste riforme, perché sputare su questa enorme possibilità, che non ci si presenterà per la seconda volta? Ormai la comicità ha dato alla testa ai comici: perfino la Littizzetto ( comica oserei dire modesta) ieri, alla trasmissione di Fazio, subito dopo l’intervento di Bersani, si è sentita in dovere di lanciare anche lei la sua pietruzza contro il lapidato di turno. E sì che i comici dovrebbero portare avanti l’arte di far ridere prendendo in giro i potenti di turno! ( Mi viene da piangere pensando a Charlie Chaplin).
Rispondendo a Chiara, è ovvio che in tante cose che tu dici ,mi ci ritrovo. Mi pare che, per non avere noie con chi ci sta attorno, bisognerebbe vivere in clandestinità, almeno di espressione, perché, appena si dice quello che si pensa davvero, magari non con bon ton settecentesco, vedi che le persone non ti capiscono più e sovente ti sono ostili . Bisogna consolidare, continuare a costruire quello che già abbiamo: persone ( poche e non necessariamente i familiari) con cui ci si intende , cose che ci piacciono o che comunque ci fanno piacere mentre le facciamo. Abbiamo un grande dono, per cui siamo rimasti bambini: la curiosità. Con quella penso che riusciremo a non annoiarci fino alla fine. Altra cosa importante: riaffermare come valore quello che siamo e che siamo diventati, la nostra storia, sia personale che culturale in senso lato, con tutto quello che di buono siamo riusciti a fare, a volte tra ostacoli tremendi ( vedi la tua storia). Affermare il proprio valore, senza iattanza ma anche senza timidezza: il nostro posto nel mondo ce lo abbiamo e ce lo siamo conquistato.
cara mia stellassa d’oiro, il tuo è un programma di vita…quasi tutto da realizzare. Non mi riprendero’ mai da questo cambiamento della mia vita: quando sono partita per il Brasile, costretta da una diagnosi, tra l’altro, noi vivevamo in un largo gruppo che, una volta alla settimana, cenava insieme ognuno portando qualcosa: uno stare conviviale che era occasioni di tanti discorsi diversi…Era un gruppo molto variopinto di culture e professione, tutti ” di sinistra” in un’etichetta ampia, ma non come quella di oggi. Per me e’ durato fino al 1976 ed è cominciando col famoso boom del 68, almeno la frequentazione “a gruppazzo”, come si diceva per ridere. Tornata nell’86 in Italia, ognuno era chiuso nel suo nucleo familiare, e li frequentavi uno ad uno, facendo discorsi ancora vari, ma direi piu’ personali. Bisognava avere il fiato per andare da uno e dall’altro…e li riunivi nel tuo cuore. Oggi, siamo anche vecchi, questo aspetto di chiusura nel proprio guscio è ancora più forte. Come sai, mi tengo in contatto, ma tante volte il fiato mi manca, ho un impegno “per non peggiorare” di salute, specie per camminare, che mi prende un tempo inimmaginabile. Mi piacerebbe rifare un gruppo sul blog…ma credo sia impossibile: il nostro blog e’ a tre, chiara, tu, Donatella, e nemo. E’ già tanto anche perche’ possiamo anche vederci. Iscriversi ad un partito? Io, piu’ parte dell’anno, vivo a sanremo…il PD ….ma è tutta Sanremo che è invivibile! Lì, ci sono secoli di “non-cultura alle spalle…cosa vuoi farci? Di mio, poi, penso che se mi metto “fuori” casa, vorrei farlo con qualcosa legato alla malattia mentale. Almeno so cosa faccio! Ma tutto è complicato quando non hai l’Alzeihmer grazie al cielo, ma i sintomi ce l’hai “quasi” tutti…Oggi forse viene NIC, come lo chiami tu, e mi ubriacherò della sua dolcezza infinita e arguta…tutti sono invitati a partecipare!!!