hans kung nel 2009
STRALCI DA WIKIPEDIA, HANS KUNG
1. Critiche a Giovanni Paolo II
Nel 2005 è stato pubblicato in Italia ed in Germania un suo articolo estremamente critico nei confronti di Giovanni Paolo II (Wojtyła, il papa che ha fallito, Corriere della Sera[4]). Secondo Küng:
« La «politica estera» [di Giovanni Paolo II] ha preteso da tutto il mondo conversione, riforma, dialogo. Però, in tutta contraddizione, la sua «politica interna» ha puntato alla restaurazione dello status quo ante Concilium, a impedire le riforme, al rifiuto del dialogo intra-ecclesiastico e al dominio assoluto di Roma.“. “Questo Pontefice ha più volte dichiarato la sua fedeltà al Concilio, per poi tradirlo nei fatti attraverso la sua «politica interna». I termini conciliari come «aggiornamento, dialogo, collegialità e apertura ecumenica» sono stati sostituiti da parole quali «restaurazione, magistero, obbedienza, ri-romanizzazione». Il criterio per la nomina dei Vescovi non è affatto lo spirito del Vangelo e l’apertura mentale pastorale, bensì la fedeltà assoluta verso la condotta romana. I sostenitori del Papa tra i vescovi di lingua tedesca come Meisner, Dyba, Haas, Groer e Krenn sono solo gli sbagli più eclatanti di questa politica pastorale devastante, la quale fa pericolosamente scivolare in basso il livello morale e intellettuale dell’episcopato. Un episcopato reso ancor più mediocre, rigido, conservatore e servile, è forse l’ipoteca più pesante di questo lunghissimo Pontificato. » |
Inoltre “Giovanni Paolo II predica i diritti degli uomini all’esterno ma li ha negati all’interno, cioè ai vescovi, ai teologi e soprattutto alle donne. Il Vaticano, un tempo nemico convinto dei diritti dell’uomo ma ben disposto oggi a immischiarsi nella politica europea, continua a non poter sottoscrivere la Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo del Consiglio d’Europa: troppi canoni del diritto ecclesiastico romano, assolutistico e medioevale, dovrebbero prima essere modificati.“. Küng contesta l’elevato numero di canonizzazioni di santi durante il pontificato di Giovanni Paolo II, e soprattutto le beatificazioni e le canonizzazioni di alcuni personaggi (Pio IX, Josemaría Escrivá de Balaguer, fondatore dell’Opus Dei).
Sempre in questo articolo, Küng ritorna sullo stato della teologia nella chiesa cattolica:
« Come Pio XII fece perseguitare i più importanti teologi del suo tempo, allo stesso modo si comportano Giovanni Paolo II e il suo Grande Inquisitore Ratzinger con Schillebeeckx, Balasuriya, Boff, Bulányi, Curran, Fox, Drewermann e anche il Vescovo di Evreux Gaillot e l’arcivescovo di Seattle Huntington. Nella vita pubblica mancano oggi intellettuali e teologi cattolici della levatura della generazione del Concilio. Questo è il risultato di un clima di sospetto, che circonda i pensatori critici di questo Pontificato. I vescovi si sentono governatori romani invece che servitori del popolo della Chiesa. E troppi teologi scrivono in modo conformista oppure tacciono. » |
Inoltre Küng affronta un problema molto delicato riguardo al dialogo tra i cattolici e le chiese protestanti ed ortodosse.
« [Giovanni Paolo II] elogia spesso e volentieri gli ecumenici, ma al tempo stesso ha pesantemente compromesso i rapporti con le Chiese ortodosse e con quelle riformiste ed evita il riconoscimento dei loro funzionari e dell’eucarestia. Il Papa avrebbe dovuto consentire — come suggerito in molti modi dalle commissioni di studio ecumeniche e come praticato direttamente da tanti parroci — le messe e l’eucarestia nelle Chiese non cattoliche e l’ospitalità eucaristica. Avrebbe anche dovuto ridurre l’eccessivo potere esercitato dalla Chiesa nei confronti delle Chiese dell’Est e delle Chiese riformiste e avrebbe dovuto rinunciare all’insediamento dei Vescovi romano-cattolici nelle zone delle Chiese russe-ortodosse. Avrebbe potuto, ma non ha mai voluto. Ha voluto invece mantenere e ampliare il sistema di potere romano. La politica di potere e di prestigio del Vaticano è stata mascherata da discorsi ecumenici pronunciati dalla finestra di Piazza San Pietro, da gesti vuoti e da una giovialità del Papa e dei suoi cardinali che cela in realtà il desiderio di «sottomissione» della Chiesa dell’Est sotto il primato romano e il «ritorno» dei protestanti alla casa paterna romano-cattolica. » |
Küng inoltre sostiene che Giovanni Paolo II “ha cercato il dialogo con le religioni del mondo, ma contemporaneamente ha disprezzato le religioni non cristiane definendole «forme deficitarie di fede»“. In questo passaggio c’è una critica alla Dichiarazione Dominus Iesus, ispirata dal cardinale Ratzinger. Una delle questioni dibattute in questa dichiarazione è di capitale importanza e riguarda la natura e il rapporto delle religioni.
La teologia della seconda metà del XX secolo ha riflettuto sul rapporto tra il cristianesimo e le religioni. Già Küng e altri autori (Rahner, Ratzinger, Schlette, Danielou, Congar) avevano cominciato ad occuparsi dell’argomento. Rahner, Küng, Congar sono tra i critici della verità di fede “extra ecclesiam nulla salus” (“Fuori dalla chiesa non c’è salvezza“) (esclusivismo). Rahner ha elaborato la teoria del cristianesimo anonimo in cui si riconoscono alle religioni non cristiane valori di verità e funzioni salvifica, pur rimanendo Cristo la via di salvezza principale dell’uomo. Küng è andato oltre, considerando le religioni non cristiane come vie ordinarie di salvezza, e il cristianesimo come via straordinaria.
Il documento dottrinale Dominus Iesus, emesso nel 2000 da Ratzinger in qualità di prefetto della Congregazione per la dottrina della fede, cerca di chiarire questa delicata questione riaffermando l’unicità salvifica di Cristo e della Chiesa, e il valore non salvifico delle religioni non cristiane. Per Küng e per altri autori, la Dominus Iesus tradisce l’autentico spirito del Concilio Vaticano II e del documento sul dialogo interreligioso e il valore delle religioni non cristiane Nostra Aetate, oltre ad essere un passo indietro sulla via dell’ecumenismo.
Hans Küng ha inoltre rimproverato al papa di non rispettare la separazione tra stato e chiesa. Ha accusato il Vaticano di fare pressioni attraverso il PPE sul Parlamento europeo specie su temi sensibili (aborto, gravidanza, fecondazione artificiale, eutanasia), biasima gli scandali finanziari e la corruzione interna della chiesa, e ha espresso anche molte critiche nei confronti della spettacolarizzazione della figura papale. La figura di Giovanni Paolo II è stata indubbiamente molto apprezzata, anche dai giovani mobilitati dai movimenti (CL, Opus Dei, Legionari di Cristo); tuttavia, secondo il teologo, i giovani sono acritici: amano la star, ma spesso ignorano i reali contenuti del suo messaggio.
Küng esprime un giudizio profondamente negativo nei confronti di Giovanni Paolo II:
« Per la Chiesa cattolica questo Pontificato si rivela […] un disastro […] Contro tutte le intenzioni del Concilio Vaticano II, il sistema romano medioevale — un apparato di potere caratterizzato da tratti totalitari — è stato restaurato grazie a una politica personale e dottrinale tanto astuta quanto spietata: i vescovi sono stati uniformati, i padri spirituali sovraccaricati, i teologi dotati di museruola, i laici privati dei diritti, le donne discriminate, le iniziative popolari dei sinodi nazionali e delle chiese ignorati. E poi ancora scandali sessuali, divieti di discussione, dominio liturgico, divieto di predica per i teologi laici, esortazione alla denuncia, impedimento dell’eucarestia… La grande credibilità della Chiesa Cattolica, cioè quella ottenuta da Giovanni XXIII e dal Concilio Vaticano II, ha lasciato il posto a una vera e propria crisi della speranza. Questo è il risultato della profonda tragicità personale di questo Papa: la sua idea cattolica di stampo polacco (medioevale, controriformista e antimoderna), in qualità di Pontefice Karol Wojtyła l’ha voluta portare anche nel resto del mondo cattolico… » |
2. Küng e Benedetto XVI
Il 24 settembre 2005, Küng è stato ricevuto a Castel Gandolfo da papa Benedetto XVI, col quale è stato spesso in posizioni di netta contrapposizione. Secondo un comunicato vaticano del 26 settembre “l’incontro si è svolto in un clima amichevole”.
A seguito del perdono pontificio con cui il 24 gennaio 2009 è stata revocata la scomunica di quattro vescovi ultratradizionalisti, ordinati illegittimamente da Marcel Lefebvre il 30 giugno 1988 (Bernard Fellay, Alfonso de Gallareta, Tissier de Mallerais e Richard Williamson), il 26 gennaio 2009 Küng ha dichiarato che la Chiesa ha imboccato un percorso di restaurazione[5].
Il 18 marzo 2010, riferendosi agli abusi sessuali del clero, ha scritto un articolo in cui sostiene che Ratzinger sia «l’uomo che da decenni è il principale responsabile dell’occultamento di questi abusi a livello mondiale»[6].
Küng ha dichiarato, nell’aprile 2010, che papa Benedetto XVI ha fallito e i cattolici hanno perso la fiducia nella Chiesa[7], rinnovando all’attuale pontefice gran parte delle critiche che già aveva mosso al suo predecessore, Giovanni Paolo II.[8]
3.
Opere principali [modifica]
- La giustificazione, Queriniana, Brescia 1969 (ed. orig. 1957)
- Strutture della Chiesa, 1962
- Perché il mondo creda, 1964
- Riforma della Chiesa e unità dei cristiani, 1965
- La Chiesa, Queriniana, Brescia 1969, 19925 (ed. orig. 1967)
- Chiesa, 1968 (versione riepilogativa dell’opera maggiore)
- Veracità. Per il futuro della Chiesa,1968
- Infallibile? Una domanda, 1970
- Incarnazione di Dio. Introduzione al pensiero teologico di Hegel, prolegomeni ad una futura cristologia, Queriniana, Brescia 1972 (ed. or. 1970)
- Preti perché? Un aiuto, 1971
- Fallibile? Un bilancio, 1973
- Cosa deve rimanere nella Chiesa, 1973
- Essere cristiani, 1974
- Cos’è la Confermazione?, 1976
- 20 tesi sull’essere cristiani, 1976
- Dio esiste? Risposta al problema di Dio nell’età moderna, München 1978, Arnoldo Mondadori Editore, Milano 1979. Nuova edizione: Dio esiste? Una risposta per oggi, traduzione di Giovanni Moretto, Fazi Editore, Roma 2012, ISBN 978-88-6411-256-5
- Vita eterna?, 1979
- Cristianesimo e religioni universali. Introduzione al dialogo con islamismo, induismo e buddhismo, Mondadori, 1986
- Contro il tradimento del Concilio. Dove va la Chiesa cattolica, Claudiana, 1987
- Teologia in cammino. Un’autobiografia spirituale, Mondadori, 1987
- Perché sono ancora cristiano, Marietti, 1988
- Arte e problema del senso, Queriniana, 1988
- Mozart. Tracce della trascendenza, Queriniana, Brescia 1992, 20112
- Credo, Rizzoli, Milano 1993
- Ebraismo, Rizzoli, Milano 1993
- Cristianesimo, Rizzoli, Milano 1997
- Sulla dignità del morire, Rizzoli, Milano 1998
- Grandi pensatori cristiani, Rizzoli, Milano 1999
- La Chiesa Cattolica. Una breve storia, Rizzoli, Milano 2001
- Etica mondiale per la politica e l’economia, Queriniana, Brescia 2002
- Ricerca delle tracce. Le religioni universali in cammino, Queriniana, Brescia 2003 ISBN 8839921702
- Islam, Rizzoli, Milano 2005
- La donna nel cristianesimo, Queriniana, Brescia 2005
- L’inizio di tutte le cose, Rizzoli, Milano 2006 ISBN 88-17-01273-4
- La mia battaglia per la libertà, Diabasis, 2008
- Ciò che credo, Rizzoli, 2010
- Salviamo la Chiesa, Rizzoli, 2011
- Onestà, Rizzoli, 2011