Le visage de la guerre è un dipinto di Salvador Dalí, realizzato in seguito allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale, che rappresenta gli orrori e le morti causati dalle guerre.
Salvador Dalí, Le visage de la guerre (El Rostro de la Guerra), 1940, olio su tela, 79 x 64 cm. Rotterdam, Museum Boijmans Van Beuningen
Descrizione
Un volto spaventoso ed enorme si innalza all’interno di un paesaggio desertico. La pelle è scura e corrugata in una smorfia di dolore e disperazione. La fisionomia non identifica il viso come quello di un uomo o una donna. All’interno delle due orbite oculari e della bocca sono inseriti dei teschi. A loro volta, presentano altri teschi all’interno delle tre cavità. Dalla parte posteriore del volto emergono dei serpenti minacciosi che si lanciano in avanti e avvolgono il viso. Alcuni di essi si infilano all’interno delle orbite, altri cadono al suolo. A destra, su di una roccia è impressa l’impronta di una mano. In alto, invece, sempre a destra, una quinta rocciosa chiude il paesaggio nell’angolo.
Interpretazioni e simbologia
Salvador Dalí, con il dipinto Le visage de la guerre (El Rostro de la Guerra) si riferisce alla distruzione causata dalle guerre. Fu dipinto negli anni della guerra civile spagnola e allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale. Nonostante questo assume un carattere universale. I teschi si replicano all’interno delle cavità in modo infinito. Questo continuo rimando di morte sta forse a significare la perenne presenza della guerra nel destino dell’umanità.
I committenti, le collezioni e la storia espositiva
La curatrice Renilde Hammacher suggerì l’acquisto del dipinto di Salvador Dalí da un collezionista francese nel 1971.
La storia dell’opera
Le visage de la guerre (Il volto della guerra), fu dipinto da Dalí nel suo soggiorno negli Stati Uniti. L’artista, infatti, si era rifugiato oltre oceano a causa dello scoppio della Seconda Guerra Mondiale in Europa. Salvador Dalí realizzò molti disegni preparatori. In uno di questi è raffigurato un occhio invaso dalle api. In una stampa due allegri ubriachi presentano le orbite degli occhi trasformate in teste. Il tavolo ha i denti mentre i bicchieri diventano narici di forma triangolare.
26 NOVEMBRE 2018
FOTO DEL 1940 — STATI UNITI
IL VOLTO DELLA GUERRA, 1941
Museo Boijmans Van Beuningen–ROTTERDAM
Il Museum Boijmans Van Beuningen è il museo principale di Rotterdam, nei Paesi Bassi. Le sue collezioni spaziano dall’arte medievale europea all’arte moderna. La fondazione della raccolta ebbe inizio quando il collezionista Frans Jacob Otto Boymans (1767-1847) donò la sua collezione alla città di Rotterdam nel 1841. Nel 1958 si aggiunse la collezione di Daniël George van Beuningen (1877-1955) e il museo prese il nome di Museum Boijmans Van Beuningen.
FOTO TRIPADVISOR
Le opere riportate sono alcune di quelle esposte nel museo:
- Hubert van Eyck: Le tre Marie al sepolcro (inizio del XV secolo)
- Hans Memling: Rappresentazione allegorica di due cavalli (1475 circa)
- Hieronymus Bosch: San Cristoforo (1504-1505); Venditore ambulante (1510 circa); Tavole del Diluvio (1415 circa); Nozze di Cana (seguace, 1550 circa)
- Gerard David: Madonna col Bambino in un paesaggio (1515-1520)
- Quentin Massys: Madonna con Gesù Bambino in un paesaggio (terzo decennio del XVI secolo)
- Pieter Brueghel: La “piccola” torre di Babele
- Tintoretto: Le vergini savie e le vergini stolte (seconda metà del XVI secolo)
- Paolo Veronese, Cena in Emmaus
- Willem Claeszoon Heda: Natura morta (1634)
- Rembrandt: L’attesa di Tobi e Anna (1658)
- Alfred Sisley: Orto in primavera (1881)
- Franz Marc: L’agnello (1913-1914)
- Salvador Dalí: Shirley Temple (1939); La Cara de la guerra (1940).
ROTTERDAM, PONTE ERASMUS