Lezione 17 — ALBERTO ASOR ROSA CI RACCONTA ITALO SVEVO — con inserti video, come per esempio : ” La Trieste di Italo Svevo ” e vari altri

 

 

Il giovanissimo Ettore Schmitz (1875)

 

 

 

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ITALO SVEVO (1861-1928) ai tempi della bozza di ” Una vita ” nel 1892

 

 

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VIDEO:: 57,51

 

https://www.youtube.com/watch?v=G0hzFkIdBB8&t=76s

 

 

 

 

 

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SVEVO LA MOGLIE LIVIA VENEZIANI E LA FIGLIA LETIZIA

 

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Lo scrittore con la moglie Livia e la figlia Letizia (1912 ca)

 

 

italo svevo

ITALO SVEVO E JAMES JOYCE

 

 

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la foto è più nitida, non vi pare ?

 

ITALO SVEVO E L’AMICO PITTORE VERUDA

CHE ISPIRO’ IL PROTAGONISTA DEL ROMANZO ” SENILITA’ ”

 

 

Foto

Italo Svevo e Umberto Veruda ritratti a Trieste (ca. 1892). Trieste, Museo Sveviano

 

SVEVO CON LA MOGLIE, FIGLIA E GENERO

 

 

UNA BELLISSIMA FOTO DI SVEVO

 

 

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UNA FOTO IN POSA : SVEVO E LA MOGLIE LIVIA VENEZIANI

 

CASA NATALE DI ARON HECTOR SCHMITZ

Vi nacque Hector Aron Schmitz il 19 dicembre 1861 da Allegra Moravia e Francesco. In questa casa rimane fino al 1881. Le strade adiacenti alla contrada sono il palcoscenico sul quale si muovono molti personaggi delle sue creazioni letterarie.

” Una sera, al principio di gennaio, il Balli, con un infinito malumore, camminava soletto lungo l’Acquedotto “- Senilità, 1898 –

 

 

FILIALE N. 12 DELLA BANCA UNION

FILIALE N. 12 DELLA BANCA UNION

Galleria Tergesteo, scala 1 (oggi via Einaudi, 1)

 

 

BIBLIOTECA CIVICA ATTILIO HORTIS

BIBLIOTECA CIVICA ATTILIO HORTIS

Piazza Lipsia (oggi piazza Attilio Hortis)

 

 

Corsia Stadion

ABITAZIONE DELLA GIOVINEZZA

Via Battisti, 12 (Corsia Stadion, 12)

 

Negli anni in cui Ettore lavora alla banca Union, risulta che la famiglia Schmitz abitasse in Corsia Stadion, dove si era trasferita da via dell’Acquedotto, sua parallela.

” Ebbi la ventura di trovare in Corsia Stadion un portone ancora aperto e illuminato in cui mi rifugiai proprio a tempo! Subito dopo il nembo s’abbatté sulla via. Lo scroscio di pioggia fu interrotto da una ventata furiosa che parve portasse con sé anche il tuono tutt’ad un tratto vicinissimo. Trasalii! Sarebbe stato un vero compromettermi se fossi stato ammazzato dal fulmine, a quell’ora, in Corsia Stadion! Meno male ch’ero noto anche a mia moglie come un uomo dai gusti bizzarri che poteva correre fin là di notte e allora c’è sempre la scusa a tutto “.- La coscienza di Zeno, 1923 –

 

 

PORTICI DI CHIOZZA

PORTICI DI CHIOZZA

 

I portici di Chiozza, dal nome dell’architetto che li progettò, all’epoca di Svevo erano a due arcate (ne sopravvisse una sola nella successiva ristrutturazione del palazzo). Svevo vi si recava per frequentare l’omonimo caffè, luogo d’incontro di artisti e intellettuali e in particolare per vedersi con l’amico pittore Umberto Veruda (ispiratore del personaggio di Stefano Balli in Senilità). Veruda, assieme ai colleghi pittori Carlo Wostry e Isidoro Grünhut, aveva lo studio proprio accanto al caffè, al numero 20 di via Carducci. Accomunati dalla passione per l’Impressionismo tedesco, questi tre artisti diedero vita a una delle migliori stagioni dell’arte pittorica triestina della fine del XIX secolo, furono inoltre tra i più fervidi promotori del Circolo Artistico Triestino a partire dal 1884.

 

” Una sera egli doveva trovarsi con lei alle venti precise, ma mezz’ora prima, il Balli mandò ad avvisarlo che lo attendeva al Chiozza, giusto a quell’ora, per fargli delle comunicazioni importantissime “.- Senilità, 1898 –

 

 

Teatro Verdi

TEATRO VERDI

Piazza Verdi, 1

Svevo e la moglie Livia Veneziani frequentavano abitualmente il teatro lirico cittadino benché Svevo fosse maggiormente interessato alla prosa, i cui spettacoli si tenevano prevalentemente in altre sale: quelle del Teatro Filodrammatico e del Politeama Rossetti.

” Per quella sera non trovò il Balli. Sul tardi venne fermato dal Sorniani il quale ritornava dal teatro. Dopo il saluto, subito, costui raccontò di aver vista a teatro, in prima galleria, Angiolina colla madre; bellissima davvero con una vita di seta gialla e un cappellino di cui non si vedevano che due o tre grandi rose nell’oro dei capelli “.- Senilità, 1898 –

 

 

CAFFÈ FABRIS

Via Caserma, 9 (oggi piazza Dalmazia, 4)

Nell’Ottocento le colline di Romagna e Scorcola segnavano i limiti della città e nel verde di quelle alture alcune ricche famiglie avevano costruito le loro ville. Il Caffè Fabris era luogo di appuntamenti ed era collocato nel punto di confluenza tra via di Romagna e via Fabio Severo. Gli ampi locali del caffè ospitavano intellettuali e uomini d’affari che giocavano a biliardo, scrivevano in tranquillità o leggevano i giornali e le riviste sempre presenti sui tavolini. Anche Svevo frequenta il caffè e lo ricorda in Senilità.

” Era probabile che Angiolina rincasasse dalla parte di via Romagna […] gli parve di veder passare dinanzi al caffè Fabris Angiolina accompagnata da Giulia e da un uomo che doveva essere l’ombrellaio “.- Senilità, 1898 –

 

 

BERLITZ SCHOOL

Via San Nicolò, 32

Nel 1907, per seguire gli affari della ditta di vernici che ha aperto una filiale a Londra, Svevo ha bisogno di approfondire la conoscenza della lingua inglese e il giovane irlandese James Joyce, insegnante alla Berlitz School, si reca tre volte alla settimana a villa Veneziani per offrire delle lezioni cui spesso assistevano anche la moglie Livia e la figlia Letizia. Tra i due scrittori nasce un rapporto di reciproca stima ed è grazie all’intervento di Joyce, che nel dopoguerra si trasferisce a Parigi, che la Coscienza di Zeno ottiene l’attenzione della critica francese e quindi di quella italiana.

 

 

GIARDINO PUBBLICO DE TOMMASINI

Angolo via Battisti – via Giulia

GIARDINO PUBBLICO DE TOMMASINI

Il busto bronzeo di Italo Svevo, opera dello scultore Giovanni Mayer, viene scoperto nel giardino pubblico al cospetto dei familiari e delle autorità cittadine il 26 aprile 1931. L’8 settembre del 1939, il busto viene abbattuto e lordato e i giornali fascisti ne danno notizia con soddisfazione. Sul milanese “Il Popolo d’Italia” del giorno successivo si legge: “Un busto inutile eliminato” e “La Tribuna” di Roma incalza: “Questa notte è stato deposto dal piedistallo il busto in bronzo di Italo Svevo, scrittore noto soltanto perché ebreo”. Fra gli altri numerosi busti di artisti e personalità triestine che si incontrano nel giardino ci sono anche quelli di Livia Veneziani e di James Joyce.

” Ero appena uscito dal Giardino Pubblico che m’imbattei proprio faccia a faccia in mia suocera. Dapprima ebbi un dubbio curioso: di mattina, cosí di buon’ora, da quelle parti tanto lontane dalle nostre? Forse anche lei tradiva il marito ammalato “.- La coscienza di Zeno, 1923 –

 

MUSEO SVEVIANO

Via Madonna del Mare, 13tel. 040 6758182 – 8170

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