La chiesa di Løten (Løten kirke), costruita nel 1200
(Jensens) – Opera propria
Løten è un comune norvegese della contea di Hedmark. Qui è nato l’artista Edvard Munch nel 1863.
Løten – Veduta
User:Mahlum – Opera propria
QUALCOSA DELLA STORIA DELLA BAMBINA / FANCIULLA MALATA
NELLE PAROLE DI EDVARD MUNCH
Lo spunto de La fanciulla malata è decisamente autobiografico. Nel dipingere la bambina sopraffatta dalla malattia, infatti, Munch prende spunto dalla tragica morte della sorella Sophie, stroncata nel 1877 da una feroce tubercolosi.
«Credo che nessun pittore abbia vissuto il suo tema fino all’ultimo grido di dolore come me quando ho dipinto La bambina malata. […] Non ero solo su quella sedia mentre dipingevo, erano seduti con me tutti i miei cari, che su quella sedia, a cominciare da mia madre, inverno dopo inverno, si struggevano nel desiderio del sole, finché la morte venne a prenderli»
La gestazione de La fanciulla malata è dettagliatamente descritta nel diario personale dello stesso Munch, ove è spiegato il legame che vincola le sue vicende esistenziali al suo modo di fare arte:
«Quando vidi la bambina malata per la prima volta – la testa pallida con i vividi capelli rossi contro il bianco cuscino – ebbi un’impressione che scomparve quando mi misi al lavoro. Ho ridipinto questo quadro molte volte durante l’anno – l’ho raschiato, l’ho diluito con la trementina – ho cercato parecchie volte di ritrovare la prima impressione – la pelle trasparente, pallida contro la tela – la bocca tremante – le mani tremanti.
Avevo curato troppo la sedia e il bicchiere, ciò distraeva dalla testa. Guardando superficialmente il quadro vedevo soltanto il bicchiere e attorno. Dovevo levare tutto ? No, serviva ad accentuare e dare profondità alla testa. Ho raschiato attorno a metà, ma ho lasciato della materia. Ho scoperto così che le mie ciglia partecipavano alla mia impressione. Le ho suggerite come delle ombre sul dipinto. In qualche modo la testa diventava il dipinto. Apparivano sottili linee orizzontali – periferie – con la testa al centro […] Finalmente smisi, sfinito – avevo raggiunto la prima impressione»
Con la stesura della Fanciulla malata, insomma, Munch intendeva restituire l’«impressione» psicologica, interiore (e non visiva) dell’agonia della sorella quindicenne. L’opera fu ultimata nel 1885–1886, quando Munch aveva ventisei anni, per poi essere replicata in altri sei dipinti.
https://it.wikipedia.org/wiki/La_fanciulla_malata
Munch Det Syke Barn 1885-86–LA BAMBINA MALATA
Edvard Munch –
Munch Det Syke Barn 1896
commento a questo dipinto:
I colori sono intensi e la scena è poco rarefatta, la superficie appare graffiata, sofferente essa stessa, gli occhi stanchi, la bocca della sorella tremante. Le linee verticali richiamano le ciglia di Munch, che avevano influenzato la visione, e l’impatto emotivo del dipinto è altissimo. Le due donne, sebbene unite dall’incontro delle mani, appaiono chiuse in un dolore personale e incomunicabile, segnato dalla consapevolezza dell’approssimarsi della morte.
da:
appunti di storia dell’arte.it / Munch / opere
http://appuntidistoriadellarte.it/Munch/Opere%20Edvard.html
Edvard Munch – The sick child (1907) – Tate Modern
EDWARD MUNCH — LA BAMBINA/ LA RAGAZZA MALATA –1925
Edvard Munch, acquaforte del 1894 raffigurante il medesimo soggetto della Fanciulla malata
Edvard Munch, La bambina malata I, 1896, litografia. Museo Munch, Oslo, Norvegia.
Edvard Munch, La bambina malata I, 1896, litografia. Bergen Kunstmuseum, Bergen, Norvegia.
DA:: GEOMETRIE FLUIDE
La Bambina malata è il capolavoro che conclude la fase giovanile di Munch e ha suscitato grande scandalo. È il quadro con cui Munch ricorda la sorella, ne esistono cinque versioni in pittura e diverse varianti grafiche.Qui Munch abbandona il disegno e il chiaroscuro. Il formato è quasi quadrato, la composizione è impostata sulle diagonali.Al centro geometrico del quadro c’è l’intreccio delle mani, solo abbozzato da macchie di colore informi, non c’è descrizione, è un’evocazione. Eppure queste macchie informi comunicano tutta l’intensità di un legame affettivo e della disperazione di due persone che non vogliono lasciarsi.
A. Cocchi–Storia dell’arte
GEOMETRIE FLUIDE
https://www.geometriefluide.com/pagina.asp?cat=munch-edvard&prod=bambinamalata-munch
ALTRI QUADRI DI SOGGETTO E PERIODO SIMILI ::
da:
artwave.it –nel link c’è anche un testo
Edvard Munch, Morte nella stanza della malata (1895), pastello su tela (125,5 x 169,5 cm). Fonte: www.web.tiscali.it/
Edvard Munch, La madre morta e la bambina (1897-1899), olio su tela (104,5 x 179,5 cm). Oslo, Munch Museet. Fonte: caffetteriadellemore.forumcommunity.net
Edvard Munch ( Løten, 12 dicembre 1863 – Oslo, 23 gennaio 1944) è stato un pittore norvegese.
da wikipedia
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Sin dalla fanciullezza, Edvard fu provato da una serie interminabile di disgrazie familiari: la madre morì di tubercolosi nel 1868, seguita da Johanne Sophie nel 1877, che spirò stroncata dalla stessa malattia.[1] A curarsi del giovane Munch, dopo la morte della madre, vi erano il padre e la zia Karen; fu in questo periodo che il ragazzo iniziò ad interessarsi all’arte, disegnando per tenersi occupato nei momenti di stasi. Nel frattempo Christian Munch, per sopperire alle varie assenze fatte dal figlio a scuola per motivi di salute, avviò la sua formazione in ambito storico-letterario, introducendolo anche alla dimensione horror-psicologica dello scrittore statunitense Edgar Allan Poe.
Edvard, però, non fu l’unico a rimanere afflitto dai due gravi lutti: anche il padre Christian iniziò a diventare più malinconico, cadendo vittima di un pietismo morboso e di una sindrome maniaco-depressiva. Allo spirito di Edvard non giovò di quest’ambiente; i vari incubi e le numerose malattie, così come il comportamento quasi psiconevrotico del padre, lo segnarono profondamente, inculcandogli quella visione macabra del mondo che lo renderà poi celebre. Quest’interpretazione della realtà fu stimolata anche dalla pazzia di Laura, che iniziò ad essere affetta da crisi psichiche, e dal trapasso del fratello Andreas, che morì immediatamente dopo il suo matrimonio. Munch avrebbe poi scritto: «ho ereditato due dei più spaventosi nemici dell’umanità: il patrimonio della consunzione e la follia»
La paga percepita dal padre era molto bassa e, pur essendo sufficiente per i bisogni primari, mantenne la famiglia in uno stato di perenne povertà. Le primissime esperienze artistiche di Munch riprendono i disagi economici che affliggevano la famiglia, raffigurando gli interni di quegli appartamenti degradati dove erano costretti a vivere.
Autoritratto con braccio di scheletro (1895)
Edvard Munch
se avete tempo, vale leggere il seguito ::
https://it.wikipedia.org/wiki/Edvard_Munch