ansa.it / economia finanza / 9 marzo 2020–18,20:: Coronavirus: tracollano le Borse europee. Piazza Affari chiude a -11%. Lo Spread a 227,8 punti — il governo faceva conto sullo spread basso per migliorare i nostri conti…

 

ansa.it / economia finanza / 9 marzo 2020–18,20

https://www.ansa.it/sito/notizie/economia/2020/03/09/petrolio-crolla-31peggior-calo-da-1991_0d639374-d3a1-4a45-b6ea-a474552bf41f.html

 

 

Coronavirus: tracollano le Borse europee. Piazza Affari chiude a -11%. Lo Spread a 227,8 punti

Affonda il Canada, apre a -7%, calo maggiore 2008

 

Con le mascherine per proteggersi dal Coronavirus in piazza affari davanti all’ingresso della Borsa a Milano (archivio)

 

 

 

Seul

 

prezzo del petrolio in rialzo

 

 

Giornata da dimenticare per Piazza Affari: l’indice Ftse Mib ha chiuso in calo dell’11,17% a 18.475 punti, dopo un minimo di giornata a quota 18.346. Si tratta del secondo maggiore ribasso in una sola seduta dalla nascita dell’indice nel 1998 dopo quella successiva al referendum sulla Brexit del 24 giugno 2016.

Wall Street riapre gli scambi e si conferma in forte calo. Il Dow Jones perde il 7,53% a 23.920,31 punti, il Nasdaq cede il 7,17% a 7.963,52 punti, lo S&P 500 lascia sul terreno il 7,22% a 2.757,77 punti.

Lo spread tra Btp e Bund chiude a 227,8 punti base, il livello più alto da agosto scorso (contro i 178 della chiusura di venerdì). Il rendimento del decennale del Tesoro è all’1,48%.

Wall Street prosegue negativa. Il Dow Jones perde il 6,41% a 24.210,85 punti, il Nasdaq cede il 5,32% a 8.125,97 punti mentre lo S&P 500 lascia sul terreno il 5,90% a 2.797,18 punti.

Cocktail micidiale per le Borse di tutto il mondo. Da una parte l’emergenza Coronavirus che non risparmia più nessun Paese con un boom di contagi in Europa e, dall’altra, la caduta del petrolio dopo il mancato accordo all’Opec+ con l’Arabia Saudita che, sfidando la Russia, ha deciso di aumentare la produzione e di tagliare i prezzi. In difficoltà interi stati come la Nigeria, il Venezuela e l’Iraq, le cui finanze pubbliche sono fortemente dipendenti dai proventi delle vendite petrolifere.

Il greggio accusa il peggior crollo dalla guerra del Golfo del 1991. I rendimenti dei titoli di Stato americani crollano con la fuga ai beni rifugio con le quotazioni dell’oro che salgono a 1.700 dollari l’oncia, ai massimi dal 2012. Con lo yen che si è rafforzato toccando il massimo dal 2016 è crollata Tokyo (-5,07%). Il Giappone peraltro ha rivisto al ribasso il pil del quarto trimestre mentre il governo e la banca centrale (Boj) sono pronti ad intervenire per garantire la stabilità del sistema finanziario. Tra i listini asiatici non è andata meglio a Seul (-4,19%) con la Corea del Sud che ha passato all’Italia il triste primato del contagiati dall’epidemia alle spalle della Cina.

Tonfo anche per Hong Kong (4,23%), Shanghai (-3,01%) e Shenzhen (-3,79%).

Panico che non ha risparmiato le Borse europee con flessioni medie in avvio intorno all’8 (a metà giornata (Francoforte -6,4%, Parigi -6,6%, Londra -6%). La peggiore Milano con il Ftse Mib (che è arrivato a cedere quasi l’11%) sui minimi da 14 mesi, impallata dalle vendite in avvio con il listino in asta e crolli teorici a doppia cifra. Sul listino che a metà giornata cede il 9,5% a 18.800 punti. Si tratta del peggior ribasso dal tonfo del 12,48% segnato dal listino milanese il 24 giugno 2016 all’esito del referendum sulla Brexit. Non si salva nessuno con Eni che perde il 16,96%, Saipem il 19,6 e Tenaris (-16,5%) col crollo del greggio che perde oltre il 20%, seguiti dai finanziari mentre lo spread Btp Bund è volato a 210 punti. Unicredit e Azimut cedono oltre il 13%, Banco e Poste il 12%, Atlantia l’11%.

Condividi
Questa voce è stata pubblicata in GENERALE. Contrassegna il permalink.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *