https://www.youtube.com/watch?v=3o56v4XhTZ8
La lunga strada del ritorno
ITALIA – 1962
Il film-inchiesta “La lunga strada del ritorno” di Alessandro Blasetti (1900-1987) è forse uno dei primi casi, almeno nell’ambito della televisione italiana, di riutilizzo sistematico dei materiali di repertorio, combinati con interviste appositamente realizzate, per costruire un’opera documentaristica d’autore finalizzata alla memoria storica. Andato in onda in tre parti nel giugno 1962 sul secondo canale (nato soltanto pochi mesi prima per accogliere le sperimentazioni televisive più originali), il documentario raccoglie infatti testimonianze dei reduci italiani della Seconda Guerra Mondiale, coniugando il racconto del conflitto a quello delle vicende degli uomini impegnati al fronte. Per la realizzazione dei testi, Blasetti si avvalse della collaborazione del poeta Alfonso Gatto. “La lunga strada del ritorno” fu il risultato di un certosino lavoro di ricerca nelle cineteche italiane e straniere, nelle quali Blasetti andò in cerca non della cronaca bellica tout-court ma del volto più privato e sofferto della guerra, così come era stata vissuta da chi era al fronte oppure attendeva a casa. Con quest’opera del regista la Rai partecipò per la prima volta alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia: quest’anno essa viene riproposta in versione integrale e dopo essere stata sottoposta ad un accurato restauro, effettuato da Rai Teche in collaborazione con l’Archivio Nazionale Cinema d’Impresa.
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Regia:
Alessandro Blasetti - Collaborazione alla regia:
Sergio Giordani
- Sceneggiatura: Alfonso Gatto – (testi)
- Fotografia: Massimo Sallusti
- Musiche: Danièle Paris
- Montaggio: Luciana Bartolini
- Durata: 136′
- Colore: B/N
- Genere: TELEVISIVO, INCHIESTA
- Produzione: RAI-RADIOTELEVISIONE ITALIANA
Alessandro Blasetti (Roma, 3 luglio 1900 – Roma, 1º febbraio 1987) è stato un regista, sceneggiatore, montatore e critico cinematografico italiano, fra i più celebri e significativi del suo tempo, tanto da poter essere definito «padre fondatore del moderno cinema italiano
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Interessantissima questa ricostruzione della vita di chi la guerra l’aveva sofferta su di se’ e sui suoi cari.