5 FEBBRAIO 2013 ORE 09:04 DEDICATO A DILETTA E AL MIO GRANDE AMORE CHE NON C’E’…PAZIENTERA’ CHE NON C’E’ IL TESTO ORIGINALE…

 

 

 

“Non e’ il tuo amore che voglio

voglio soltanto saperti vicina

e che muta e silenziosa

di tanto in tanto, mi tenda la tua mano.”

 

 

GARCIA LORCA

 

 

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5 risposte a 5 FEBBRAIO 2013 ORE 09:04 DEDICATO A DILETTA E AL MIO GRANDE AMORE CHE NON C’E’…PAZIENTERA’ CHE NON C’E’ IL TESTO ORIGINALE…

  1. nemo scrive:

    Fortunato quel ‘grande amore’ cui sono dedicati questi versi molto belli di Lorca.

  2. diletta luna scrive:

    le mie dichiarazioni sentimentali, più sono forti e più le faccio sentire con il cuore e non con la parola.Certi sentimenti non detti, a me pare si capiscano meglio che se manifestati con parole. Se sei vicina, muta e silenziosa a tendere la mano, fai sentire davvero il tuo amore.

    • Chiara Salvini scrive:

      SOS Donatella o chiunque altro. ALLA CARA DILETTA. So che non te ne farai niente, ma alludi a quella che si chiama “comunicazione inconscia e che, hai ragione, dipendendo dalle circostanze, è più forte della parola. Ma le circostanze sono così diverse che non me ne faccio una regola di comportamento. In genere riguarda rapporti tra singoli individui. Tu hai una maniera di “passare amore” che è davvero straordinaria: nel tuo abbraccio comunichi “un’accettazione senza riserve” che è della mamma (la mamma, quasi con la “m” maiuscola) con il suo piccolo. Tanto per ricorrere, contemporaneamente, ad una verità e ad uno stereotipo. Tu sei forse un poeta. Chiara è un’impenitente illuminista, proprio quelli del Settecento, che si illudevano che l’uomo fosse soprattutto “ragione” e che fosse possibile parlare al mondo, e tutto mettere in comune, e apprendere insieme scambievolmente in quella vastissima comunità mondiale dove esistevano esseri umani. La stessa Rivoluzione Francese, che è seguita a questo gigantesco movimento culturale, ha dimostrato che l’uomo è prima di tutto passione, sentimenti, irrazionalità, natura animale. Stante tutto questo, ha mostrato anche la Ragione (che, allora, se non sbaglio si scriveva maiuscola, la dea Ragione): hanno infatti prodotto la Costituzione che è la Carta dei Diritti in tutto il mondo (Gli Stati Uniti, è precedente, ci aggiungono “il diritto alla felicità” che, francamente, a noi europei manca!). Come sai meglio di me, in quanto insegnante nelle scuole tutta la vita, nella seconda metà dell’Ottocento, con il cosiddetto “Decadentismo” e poi nel primo Dopoguerra (’15-’18) e via e via, le dittature, la seconda guerra, il dopoguerra…l’irrazionalità dell’uomo è diventata evidente a tutti. L’irrazionalità e l’inconscio, “quasi” sinonimi. Chiara è rimasta là, nonostante tutta la sua “fede” nell’inconscio. Ho bisogno della parola perché ho bisogno della “comunità”, un orticello comune qui accanto a me, prima della grande comunità o società. Che, “comunità” non è né puo’ essere mai. Ho bisogno di persone “ragionevolmente” affini, con una parte di storia di vita in parte simile, almeno in alcuni punti, anche minimi, un habitat gruppale, diciamo così, che è del sentimento /e della ragione attraverso la parola/, per poter parlare di tutto quel che è possibile: è la parola (quando non è grido, solamente sfogo) che, a mio modo di vedere e sentire, dà vita a… “comunità”-“comunicazione”, ad una dimensione che è privata e pubblica…mi riesce difficile esprimermi perché….sento!! (deliro?) che qui non mi segui più: lo so, la regola è: “Il privato è privato/ il pubblico è pubblico e le due dimensioni vanno tenute ben separate…”. Ma, mi spiace, questa regola non mi appartiene. E adesso non so neanche spiegarmi più:::.chissà se Donatella mi dà una mano? O chiunque altro? chiara è perduta, non riesce a dormire, non riesce a scrivere, insomma: “si è perduta per le strade del mondo e degli uomini che nascondo così spesso, almeno per me, terrificanti solitudini. Domani mattina, è sicuro, si ritroverà. ciao ch. GRAZIE

  3. D 'IMPORZANO DONATELLA scrive:

    In questi giorni, per diverse ragioni, sia guardando vicino a me che un po’ più in là, mi sembra che sia molto difficile comunicare. L’unica cosa che ci potrebbe salvare è la parola, cioè la comunicazione tra esseri umani, che però difficilmente trova un terreno comune per essere intesa e intendersi. Per questo è importante un orticello, più o meno ” conclusus”, con persone con cui abbiamo condiviso dei pezzi di vita, magari per darci la forza di parlare anche ad altri.

  4. nemo scrive:

    Vi manca la tribù …. ma a non tutte le amiche la tribù ‘piace’ …

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