4 FEBBRAIO 2013 ORE 16:36 MERIMERI DICE: “CHE BELLO!” /// A CHIARA PARE UN NIDO IN CUI RIFUGIARSI PER STARE INSIEME A “PERSONE DI BUONA VOLONTA’ ” CHE LAVORANO PER UN’ITALIA GIUSTA

“Siamo ciò che facciamo ripetutamente. L’eccellenza, quindi non è un atto ma un’ abitudine” (Aristotele).

 

 

Bordighera: ecco come si presenta la vetrina del punto d’ accoglienza Pd col quadro del pittore
Sergio Gagliolo. (VEDI SOTTO)

 

 

 

 

SERGIO GAGLIOLO

 

 

 

 

 

 

Sergio Gagliolo. Nasce a Bordighera nel 1934. Giovanissimo, frequenta lo Studio del Pittore Enzo Maiolino e più tardi i corsi di pittura presso l’Accademia diretta dal pittore Giuseppe Balbo in Bordighera.

Nel 1953 frequenta un breve corso di nudo presso l’Accademia di Brera a Milano. Negli anni Settanta è al Piccolo Teatro di Milano, conosce Giorgio Strehler e Virginio Puecher, ma è a Roma che realizza bozzetti di scenografia per un’allieva che frequenta il corso di regia all’Accademia d’Arte drammatica Silvio D’Amico. Il soggetto dei bozzetti è “Alle cinque della sera” di Garcia Lorca.

Nel 1960 conosce il pittore lombardo Ennio Morlotti e tra i due nasce un rapporto di lunga amicizia e di stima. Morlotti negli ultimi anni frequentava spesso lo studio di Gagliolo e molte volte capitava che i due andassero a dipingere insieme in aperta campagna.

Dal 1974 al 1985 tiene lo studio a Milano in Via Correggio 12.

L’opera di Sergio Gagliolo è profondamente marcata dai temi della sua terra ligure, dai muri come traccia storica delle pietre di carne fino ai fiori luminosi o soffusi nel silenzio del luogo, e alla poetica degli scrittori liguri come Eugenio Montale e Francesco Biamonti che hanno influenzato l’animo dell’artista. La sua pittura rimane sempre difficile, frutto di una visione repressiva, introversa, sofferta.

Il cammino di Gagliolo è sulle pietre dolorose dell’esperienza di pittura moderna, dove la vibrazione dell’immagine materica non passa attraverso l’astrazione informale, ma fa parte di un continuo processo di depurazione del reale. È il reale che si identifica nelle forme di natura dell’ambiente ligure, nelle rocce e nei muri racchiusi fra le gamme austere del bianco e del grigio. A questi segni visibili della presenza fisica delle cose, Gagliolo ha rivolto il suo interesse nel corso di una vita.

Ora l’isolamento nel dolce paesaggio di Vallebona, dove abita e dipinge, lo stimola nel suo lavoro, o come lo descrive il suo amico Biamonti: Gagliolo abita e lavora in una valle che va dal mare alle Prealpi, valle in ascesa percorsa da ombre e luci violente. Ma si direbbe che si difenda, dai chiarori ventosi, con una sobrietà monacale, talora in una monocromia di silenzio…

Dal 1998 è Direttore Artistico dell’Accademia G. Balbo e Presidente della Commissione Mostre.

Sue opere si trovano in collezioni pubbliche e private in Italia ed all’estero.

 

 

 

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1 risposta a 4 FEBBRAIO 2013 ORE 16:36 MERIMERI DICE: “CHE BELLO!” /// A CHIARA PARE UN NIDO IN CUI RIFUGIARSI PER STARE INSIEME A “PERSONE DI BUONA VOLONTA’ ” CHE LAVORANO PER UN’ITALIA GIUSTA

  1. nemo scrive:

    Apprezzato post, cara Chiara.

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