ansa.it — 3 gennaio 2020–8,18 ++ REDAZIONE IL FATTO QUOTIDIANO ::: Attacco aeroporto Baghdad, ucciso il generale iraniano Soleimani. Su ordine di Trump. Ayatollah Khamenei: “Dure ritorsioni all’atto di terrorismo ”

 

ansa.it — 3 gennaio 2020–8,18

http://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/2020/01/03/attacco-aeroporto-baghdad1-civile-morto_5654a70f-6d45-4df4-b81f-ea78293b4d16.html

 

 

Carta di Laura Canali

CARTA DI LAURA CANALI, LIMES, n. 7-  2018:: LA SFERA D’INFLUENZA 

IRANIANA

 

 

Attacco aeroporto Baghdad, ucciso il generale iraniano Soleimani.

Su ordine di Trump. Morte altre 7 persone. Almeno 12 soldati iracheni feriti

 

IRGC’s Quds Force chief Qassem Soleimani interviewed

 

 

Le forze americane hanno ucciso a Baghdad il generale iraniano Qassem Soleimani, una delle figure chiave dell’Iran, molto vicino alla Guida suprema, l’ayatollah Ali Khamenei, e considerato da alcuni il potenziale futuro leader del Paese. Un raid, quello statunitense, condotto – secondo indiscrezioni – con un drone e ordinato da Donald Trump. E che rischia di far salire la già alta tensione fra Stati Uniti e Iran, ma anche in tutto il Medio Oriente. La reazione iraniana è immediata, con Teheran che parla di “atto di terrorismo” e fa sapere che ci saranno ritorsioni.   “Il lavoro e il cammino del generale Qassem Soleimani non si fermeranno e una dura vendetta attende i criminali, le cui mani nefaste sono insanguinate con il sangue di Soleimani e altri martiri dell’attacco della notte scorsa”, ha detto la guida suprema iraniana Ali Khamenei riferendosi all’attacco.

Da parte sua, il ministro degli Esteri iraniano, Javad Zarif, ha commentato: “L’atto di terrorismo internazionale degli Stati Uniti con l’assassinio del generale Soleimani, la forza più efficace nel combattere il Daesh, Al Nusrah e Al Qaida, è estremamente pericoloso e una folle escalation”. E poi: “Gli Stati Uniti si assumeranno la responsabilità di questo avventurismo disonesto”.

“Il generale Soleimani stava mettendo a punto attacchi contro diplomatici americani e personale in servizio in Iraq e nell’area”, afferma il Pentagono confermando il raid e assumendosene la responsabilità. “Il generale Soleimani e le sue forze Quds sono responsabili della morte di centinaia di americani e del ferimento di altri migliaia”, aggiunge il Pentagono, precisando che il generale iraniano è stato anche il responsabile degli “attacchi contro l’ambasciata americana a Baghdad negli ultimi giorni”. Il raid punta a essere un “deterrente per futuri piani di attacco dell’Iran. Gli Stati Uniti continueranno a prendere tutte le azioni necessarie per tutelare la nostra gente e i nostri interessi del mondo”, mette in evidenza il Dipartimento della Difesa.

L’attacco americano segue l’avvertimento lanciato dal ministro della Difesa, Mark Esper, dopo le tensioni degli ultimi giorni con ore e ore di guerriglia e diversi tentativi di penetrare il compound che ospita la sede diplomatica Usa nella capitale irachena, la cui torretta all’ingresso principale è stata data alle fiamme. La dichiarazione del Pentagono arriva dopo ore di confusione, fra voci che si rincorrevano e nessuna rivendicazione della responsabilità. Trump, avvolto nel silenzio, si è limitato a twittare una foto della bandiera americana prima che il ministero della Difesa uscisse alla scoperto.

Quando la televisione irachena ha annunciato la morte del generale Soleimani si è iniziato a immaginare che gli Stati Uniti potessero essere dietro al raid, nel quale ha perso la vita anche Abu Mahdi al-Muhandis, il numero due delle Forze di mobilitazione Popolare (Hashd al-Shaabi), la coalizione di milizie paramilitari sciite pro-iraniane attive in Iraq.

La Guardia Rivoluzionaria iraniana, confermando la morte di Soleimani, afferma che il generale è stato ucciso da un attacco sferrato da un elicottero americano. Secondo le ricostruzioni iniziali, Soleimani e Mohammed Ridha, il responsabile delle public relation delle forze pro-Iran in Iraq, erano da poco atterrati all’aeroporto internazionale di Baghdad ed entrati in una delle due auto che li attendeva quando l’attacco è stato sferrato. L’attacco è seguito al lancio di tre razzi all’aeroporto che non ha causato alcun ferito. L’uccisione di Soleimani rischia di avere ripercussioni profonde nei rapporti tesi fra Washington e Teheran, in Medio Oriente ma anche negli Stati Uniti.

I parlamentari americani, infatti, non sono stati avvertiti dell’attacco, ha reso noto in un comunicato il deputato democratico Eliot Engel. Il raid eseguito in Iraq contro l’iraniano Qassem Soleimani “ha avuto luogo senza alcuna notifica o consultazione con il Congresso”, recita la nota: Soleimani era “la mente di una grande violenza” e ha “il sangue degli americani sulle sue mani”. Tuttavia, ha proseguito, “intraprendere un’azione di questa gravità senza coinvolgere il Congresso solleva seri problemi legali ed è un affronto ai poteri del Congresso nella sua veste di ramo paritetico del governo”.

Intanto, Israele ha elevato lo stato di allerta dopo aver appreso dell’uccisione di Soleimani, considerato nello Stato ebraico come il principale artefice da molti anni della sistematica penetrazione militare dell’Iran in vari Paesi della Regione. Nella nottata la radio militare ha interrotto i programmi normali per trasmettere primi aggiornamenti sulla sua morte. Secondo l’emittente non è da escludersi una reazione degli Hezbollah libanesi se giungessero alla conclusione che Israele ha avuto un ruolo nella sua eliminazione. Al confine israeliano con Libano e Siria le piste di sci del monte Hermon sono state chiuse al pubblico. Secondo l’emittente il premier Benyamin Netanyahu potrebbe abbreviare la visita che sta conducendo in Grecia e rientrare oggi stesso in Israele.

 

 

IL FATTO QUOTIDIANO DEL 3 GENNAIO 2020

https://www.ilfattoquotidiano.it/2020/01/03/iraq-ucciso-in-un-raid-aereo-usa-il-generale-iraniano-soleimani-azione-ordinata-da-trump-ministro-degli-esteri-di-teheran-terrorismo/5648868/

 

 

MONDO

Iraq, ucciso in un raid aereo Usa il generale iraniano Soleimani. Azione ordinata da Trump. Ayatollah Khamenei: “Dure ritorsioni”

Iraq, ucciso in un raid aereo Usa il generale iraniano Soleimani. Azione ordinata da Trump. Ayatollah Khamenei: “Dure ritorsioni”

L’uccisione del generale iraniano rappresenta un duro colpo per la leadership di Teheran in Medio Oriente e rischia di dar vita a un confronti militare tra militari Usa e forze sciite pro-Iran. Il ministro degli Esteri di Teheran, Javad Zarif, parla di “un atto di terrorismo internazionale”

di F. Q. | 3 GENNAIO 2020

In un raid americano contro una zona adiacente all’aeroporto di Baghdad sono rimasti uccisi il generale iraniano Qassem Soleimani e il numero due della milizia paramilitare sciita Hashd Shaabi, Abu Mahdi al-Mohandes. Ad annunciarlo è stato un portavoce della stessa milizia. Per il Pentagono l’uccisione di Soleimani è stata “un’azione difensiva”. Il ministro degli Esteri di Teheran, Javad Zarif, lo ha definito “un atto di terrorismo internazionale”.

Secondo le prime ricostruzioni, Soleimani e Mohammed Ridha, il responsabile delle relazioni pubbliche delle forze pro-Iran in Iraq, erano da poco atterrati all’aeroporto internazionale di Baghdad ed entrati in una delle due auto che li attendeva quando è stato sferrato l’attacco, seguito dal lancio di tre razzi sull’aeroporto che non hanno causato alcun ferito.

L’uccisione del generale iraniano rappresenta un duro colpo per la leadership di Teheran in Medio Oriente e rischia di dar vita a “dure ritorsioni”, come promesso dalla Guida Suprema, l’ayatollah Ali Khamenei, e a scontri militari nell’area tra forze Usa e le milizie sciite pro-Iran. Soleimani era infatti il generale delle Forze Quds, forze speciali delle Guardie della Rivoluzione Islamica, ed è lui il deus ex machina delle strategie militari iraniane in Medio Oriente, presente in prima persona nei teatri più caldi, dalla Siria all’Iraq, per dirigere le operazioni delle milizie del governo di Hassan Rohani facenti parte della coalizione della Mezzaluna sciita, appoggiata in Siria anche dalla Russia.

L’attacco, fanno sapere dal Pentagono, è stato ordinato direttamente dal presidente Donald Trump e vuol essere un deterrente per futuri piani di attacco iraniani: “Gli Stati Uniti continueranno ad assumere le azioni necessarie per proteggere la nostra gente e i nostri interessi ovunque nel mondo”, fanno sapere dal Dipartimento della Difesa Usa, spiegando che uno degli obiettivi di Soleimani era quello di uccidere diplomatici americani nell’area. “Il generale Soleimani e le sue forze Quds sono responsabili della morte di centinaia di americani e del ferimento di altri migliaia”, aggiungono da Washington precisando che il militare è stato anche il responsabile degli “attacchi contro l’ambasciata americana a Baghdad negli ultimi giorni”. Sulla questione, il presidente Trump non si è ancora espresso e si è solo limitato a twittare l’immagine di una bandiera americana.

Tra i primi dell’esecutivo iraniano a rilasciare dichiarazioni c’è il ministro degli Esteri, Javad Zarif: “L’atto di terrorismo internazionale degli Stati Uniti con l’assassinio del generale Soleimani, a capo della forza più efficace nel combattere Daeshal-Nusra e al-Qaeda, è estremamente pericoloso e una folle escalation. Gli Stati Uniti si assumeranno la responsabilità di questo avventurismo disonesto”.

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