Con piacere condividiamo due interventi di DOMENICO MATTIA TESTA, di oggi, uno sulla scuola e, l’altro, che ci è più caro, più che un intervento è una testimonianza su un personaggio legato a doppio filo a CESARE PAVESE:: PINOLO SCAGLIONE, NUTO DEL SALTO ( LA LUNA E I FALO’ )

 

 

 

 

vignetta del Canturino:: http://www.canturino.com

 

 

DOMENICO MATTIA TESTA 

 

Che il ministro Fioramonti si dimetta sarebbe un gesto apprezzabile, ma non avrebbe nessuna incidenza, dato che la scuola interessa a pochi: infatti, non è mai entrata nelle priorità dei programmi dei governi che si sono avvicendati nella prima, nella seconda e nella” nascente”…terza Repubblica. Un precedente illustre viene da Tullio De Mauro, studioso di livello internazionale, che, appena dopo un anno, si dimise: aveva capito che non aveva nessuno spazio per realizzare il suo progetto di riforma. A parole tutti parlano dell’importanza della scuola, dell’università, della ricerca, ma in concreto, ceto politico, sindacale, opinione pubblica non si sono mai impegnati a cambiarla seriamente. Gli stessi insegnanti sono rassegnati, incapaci di mobilitarsi e sviluppare movimenti di protesta contro la mala scuola, specialmente degli ultimi decenni. Si parla tanto che la Conoscenza è l’investimento più importante per competere nel mondo globalizzato, dell’Infosfera, dell’Intelligenza Artificiale, invece si continua a sottovalutarla, addirittura ad emarginarla. Per trovare risorse ci si affida a tasse sulle bevande, a eventuali introiti dell’8% per mille della dichiarazione dei redditi…. Assai esemplificativa è la nomina dei ministri: quello della Pubblica Istruzione viene citato tra gli ultimi. Ben altro rilievo danno i Paesi dell’Ue alla scuola, agli insegnanti, ai ricercatori perché sanno che da essi dipenderà il futuro dell’intera comunità nazionale. Se si continua a trascurare un settore decisivo per l’economia e lo sviluppo darà difficile uscire dalla crisi a più livelli che attanaglia il nostro Paese.

 

 

 

SANTO STEFANO BELBO

 

 

 

Rivedo con piacere i vigneti delle Langhe: un paesaggio irripetibile, inconfondibile, espressione alta del lavoro umano, giustamente riconosciuto come sito dell’Unesco. Vado con la memoria ai primi anni di insegnamento a Saluzzo. Ebbi modo allora di incontrare Pinolo Scaglione a Santo Stefano Belbo, il Nuto, protagonista ed alter-ego dell’autore de “La luna e i Falò”. Ricordo che il “Falegname” raccontò, tra l’altro, che lo scrittore era solito restare per ore sotto il pergolato senza dire una parola, concentrato in sé stesso, completamente assente. Pinolo mi accolse con molta cordialità e disponibilità al racconto. Nel Nuto-Scaglione si notano la saggezza, l’adesione totale alla vita, per Pavese erano qualità difficili da conquistare…

 

 

 

 

 

 

dalla Fondazione Cesare Pavese

https://fondazionecesarepavese.it/i-luoghi-pavesiani/casa-di-nuto/

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1 risposta a Con piacere condividiamo due interventi di DOMENICO MATTIA TESTA, di oggi, uno sulla scuola e, l’altro, che ci è più caro, più che un intervento è una testimonianza su un personaggio legato a doppio filo a CESARE PAVESE:: PINOLO SCAGLIONE, NUTO DEL SALTO ( LA LUNA E I FALO’ )

  1. ROBERTO RODODENDRO scrive:

    due interventi importanti e diversi. Il primo una precisa condanna, che, ahimè, lascia il tempo che trova, come lo stesso Mattia ammette con disappunto.
    Il secondo invece, per un momento mi ha sconvolto l’orizzonte:Pavese e le langhe. Pavese e la sofferenza di vivere. Ricordo sempre, e forse tu Ch. lo ricordi come luogo, una sera all’Inter bar. C’eravamo sicuramente Mauro S., Giancarlo Albano ed io e, probabilmente Aldo B. Fu una serata triste , da giovani diciasettenni più o meno, parlammo del suicidio, ricordando appunto il suicidio di Pavese avvenuto dieci anni prima ma ci sembrava il giorno prima. Il suicidio come atto vitale dicemmo allora. Solo rinunciandoci si riconosce la vita. Eravamo giovani un po’ esaltati e abbondantemente romantici. Anni dopo quei luoghi, le langhe, ebbi modo di conoscerli bene.

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