SPUTNIK — 5 SETTEMBRE 2019 –ore 17,56
Brasile, Bolsonaro contro il commissario per i diritti umani dell’Onu
Jair Bolsonaro, dopo il recente scontro con Macron per gli incendi in Amazzonia, si è scagliato contro l’ex presidente del Cile e commissario Onu Michelle Bachelet, accusandola di ingerenza nella politica brasiliana.
La comunità mondiale ha appena iniziato a dimenticarsi del duello tra Bolsonaro e Macron, ma il presidente brasiliano ha aperto un nuovo fronte polemico accusando l’ex presidente del Cile e attuale alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani di seguire la stessa linea di Macron e di interferire negli affari interni del Brasile.
Michelle Bachelet aveva dichiarato in un’intervista che nell’ultimo periodo in Brasile si è registrata una diminuzione dello spazio civile e democratico.
In risposta Jair Bolsonaro ha scritto un post su Facebook, in cui ha sostenuto che la Bachelet persegue la stessa linea del presidente francese Macron, intromettendosi negli affari interni e nella sovranità del Brasile. Nel post Bolsonaro ha inoltre rilevato i meriti del regime di Pinochet, che con un golpe ha rovesciato il governo di sinistra. Se non fosse accaduto, il Cile sarebbe diventato come Cuba, ha scritto Bolsonaro.
Paulo Velasco, professore all’Università di Rio de Janeiro (Universidade do Estado do Rio de Janeiro, UERJ) ed esperto in relazioni internazionali, ha espresso la sua opinioneall’edizione brasiliana di Sputnik sulla vicenda, sostenendo che le dichiarazioni di Bolsonaro siano in contrapposizione alla tradizione diplomatica del Brasile.
“Le dichiarazioni di Bolsonaro sono completamente in antitesi alla posizione che il Brasile ha cercato di costruire relativamente ai diritti umani delle Nazioni Unite, almeno dall’inizio della ridemocratizzazione. Negli ultimi 30 anni il Brasile ha cercato di assumere una posizione più cooperativa e meno sovrana”, ha spiegato Velasco.
Christopher Mendonça, professore all’Università Ibmec-BH, anche lui esperto di politica estera, ha dichiarato a Sputnik che Bolsonaro ha commesso un “errore di comunicazione”.
“La nostra diplomazia è nota per la sua moderazione attiva e dimostrativa, è sempre aperta al dialogo, favorevole all’instaurazione di rapporti. Questo è stato un errore di comunicazione del presidente Bolsonaro, che a muso duro e in modo aggressivo ha risposto all’ex presidente Bachelet”, sostiene Mendonça.
Paulo Velasco ritiene che l’argomento della “sovranità” usato da Bolsonaro abbia contribuito all’isolamento del Brasile.
“Una reazione scorbutica con riferimenti alla sovranità e alle accuse di ingerenza negli affari interni è una risposta non desiderabile che compromette in qualche modo la posizione del Brasile su un altro punto dell’agenda internazionale”, ha affermato il professor Velasco.
Secondo Christopher Mendonça, alla vigilia dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite, questo tipo di dichiarazioni all’indirizzo dell’Alto Commissario per i diritti umani possono creare problemi al Brasile.
“Dal momento che stiamo parlando del rappresentante delle Nazioni Unite, ha un effetto piuttosto negativo sul Brasile, alla vigilia dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, nonché alla vigilia dell’arrivo del ministro degli Esteri del Cile in Brasile. Stiamo vivendo un processo difficile dal punto di vista del dialogo, sostanzialmente il presidente crea un’immagine negativa del Brasile agli occhi della comunità internazionale”, ha riassunto Mendonça.