ANSA.IT — 2 SETTEMBRE 2019–ore 15,15
Governo, Crippa: ‘Nove senatori M5s pronti al No’. Di Maio: ‘Voto su Rousseau decisivo’
Conte convoca i capigruppo Pd-M5s. Vertice del Movimento a Palazzo Chigi. Grillo incalza Di Maio: ‘E’ bello cambiare le cose’. Domani il voto sulla piattaforma Rousseau
Andrea Crippa in un’immagine d’archivio
m5s palazzo chigi
La nascita del nuovo governo dipenderà dal voto degli iscritti M5s in programma domani sulla piattaforma Rousseau. Lo avrebbe detto, a quanto riferiscono diverse fonti, il leader del Movimento 5 Stelle Luigi Di Maio, nell’incontro a Palazzo Chigi con ministri e sottosegretari uscenti del Movimento.
Il sottosegretario del M5s Manlio Di Stefano annuncia il sì nel voto sulla piattaforma Rousseau. “Ve lo dico in modo davvero chiaro: non sono affatto sereno in nessuno scenario possibile, perché ho conosciuto il Pd di Governo e so cosa possa significare. Ma so anche che un futuro governo, senza il M5S, farà al 100% tutte quelle politiche che noi, invece, contrastiamo da anni. Oggi esserci è fondamentale e con un sistema elettorale proporzionale l’esserci sarà sempre condizionato da accordi pre-formazione del Governo. Accordi che in questo caso ci sono e sembrano positivi. A voi quindi la scelta, la mia è di votare sì” su Rousseau, scrive su facebook il penstastellato. Terminato il vertice del Movimento Cinque Stelle a Palazzo Chigi, a cui ha partecipato il leader del partito, Luigi Di Maio con esponenti di governo e parlamentari del movimento. Al termine il sottosegretario Carlo Sibilia ha dichiarato: “Per Di Maio chiediamo un ruolo di primo piano: è il nostro capo politico ed è giusto così”. Alla domanda se Di Maio potrebbe rinunciare alla carica di vicepremier, Sibilia ha risposto affermativamente: “Per quello che mi riguarda sì. Per noi la priorità è risolvere i problemi dei cittadini, e tutto, anche le poltrone, è subordinato a quell’obiettivo”.
E intanto si apre un altro fronte. Andrea Crippa, vicesegretario della Lega fa sapere “Mi hanno contattato nove senatori del M5s dicendomi che loro e altri senatori e deputati M5s non vogliono votare la fiducia a questo governo Conte e sono pronti a dire No se gli garantiamo un seggio“. “Gli ho detto che non siamo un’assicurazione per la vita su nessuno ma valuteremo caso per caso i parlamentari che hanno mostrato ampia condivisione su temi portanti come tasse, autonomia, immigrazione, legittima difesa. Le porte della Lega non sono chiuse ma aperte”.
Il segretario del Pd Nicola Zingaretti ha convocato per le 12 la cabina di regia del partito. E mentre c’è attesa per l’incontro tra il premier incaricato Giuseppe Conte, il segretario del Pd, Nicola Zingaretti e il capo politico del M5s,
DA QUI, L’ANSA RIPUBBLICA NOTIZIE CHE ANCHE NOI ABBIAMO GIA’ PUBBLICATO–PER CHI L’AVESSE PERSE E FOSSE CURIOSO…
Beppe Grillo irrompe di nuovo sulla scena politica incalzando Di Maio. In un breve intervento sul Fatto Quotidiano si rivolge al capo politico del Movimento, parlando di “una testa rivolta a Luigi, incazzata e ancora stupefatta per l’incapacità di cogliere il bello intrinseco nel poter cambiare le cose”. E aggiunge: “Con i punti che raddoppiano come alla Standa“. E infine: ‘E’ bello cambiare le cose’. Poi si riferisce alla stanchezza del premier e scrive: “ma perché Conte è stanco? È l’unico che ha una casa dove andare, che possiede un filo conduttore interiore. Una persona eccezionale perché capace di rimanere normale: non sono tantissimi”.
Grillo, poi, riprendendo il suo video di sabato scorso, parla di “depressione, incapacità di cogliere con ironia quello che ti capita e brama di potere”. Dei media, infine, scrive che “non resistono e riecheggiano l’urlo dell’Elevato: non resterà altro da fare che inseguirlo. Esercitare la leadership facendosi inseguire, anche, ridendo”.
E mentre Giuseppe Conte detta i tempi dell’accordo spiegando che la ‘deadline del governo è tra martedì e mercoledì’ il Movimento si prepara al voto di domani dalle 9 alle 18 sulla piattaforma Rousseau. Lo ha annunciato ieri sera il blog delle Stelle. “Sei d’accordo che il MoVimento 5 Stelle faccia partire un Governo, insieme al Partito Democratico, presieduto da Giuseppe Conte?”, il quesito sul quale dovranno esprimersi gli iscritti.
Intanto il Pd, su proposta di Franceschini, chiede un governo senza vicepremier per “far decollare” l’esecutivo. Se da Rousseau dovesse emergere un giudizio negativo sul governo Pd-M5S “ne trarremo le conseguenze. Siamo felici di avere un sistema che permette ai nostri elettori di essere parte attiva della politica. Per noi è fondamentale”. Lo ha detto il sottosegretario M5S, Manlio Di Stefano.
Sulla stessa lunghezza d’onda il capogruppo dei senatori M5s Stefano Patuanelli: ‘Se dovessero prevalere i no, il presidente del Consiglio dovrà sciogliere la riserva di conseguenza: in modo negativo. Non vedo alternativa’
Martedi’ si votera’ su Rousseau per governo Conte bis
Matteo Salvini a 24 mattino su Radio24 fa sapere che con M5s “L’esperienza è stata rivoluzionaria almeno fino a qualche settimana fa. Se poi in nome della conservazione del potere si scende a patti con il Pd e con la Boschi, facciano, io non mi permetto di entrare nel dibattito altrui. Se io dico ‘mai col Pd’ vado avanti nel nome del ‘mai col Pd'”.
E’ difficile dire qualcosa di sensato su quanto sta accadendo politicamente in Italia. La cosa che mi pare più negativa è lo scarso coinvolgimento del cosiddetto “popolo” ( penso in questo momento a quello di sinistra) in quanto sta accadendo ai massimi livelli. Le scelte, sia di andare ad elezioni, sia di fare il governo, sono entrambe rischiose: occorrerebbe una mobilitazione popolare ( come c’è stata sul referendum costituzionale) per smuovere davvero le acque stagnanti della politica italiana.
Il cinema ci fa conoscere particolari interessanti della storia che abbiamo vissuto qualche decennio fa:
“Red Joan”, del regista inglese Trevor Nunn, uscito nel 2018, punta su una storia “privata” realmente accaduta, collegata al periodo della cosiddetta” guerra fredda”. L’anziana Joan Stanley vive serenamente in un elegante sobborgo londinese, tra le fotografie dei nipotini e la passione del giardinaggio, quando viene arrestata dal controspionaggio britannico, perché accusata di avere fatto la spia a favore dell’ex-Unione Sovietica. Il figlio avvocato non crede inizialmente a questa accusa, ma durante l’interrogatorio Joan viene forzata a ricordare i tempi in cui studiava fisica a Cambridge, la passione per il comunista Leo Galich ( emigrato dalla Russia e poi dalla Germania nazista), infine il suo coinvolgimento, anche se tardivo in una rete di spionaggio a favore dell’Unione Sovietica. Il passato riaffiora, molto più complesso e drammatico di quanto il figlio Nick avesse potuto mai immaginare. E’ talmente sconvolto da questa rivelazione sul passato di sua madre che inizialmente si rifiuta di difenderla. Sarà Joan, ripensando a quegli anni, che troverà dentro di se’ la forza di difendersi dalle terribili accuse. L’atmosfera della guerra fredda costringeva tutti a schierarsi, tanto più chi era a diretto contatto con il pericolo di una guerra atomica. Joan, lavorando come fisica in un laboratorio direttamente coinvolto nella realizzazione di un’atomica inglese, ritiene che, dopo la tragedia di Hiroschima e Nagasachi, l’unico modo per fermare la corsa alla distruzione sia far sì che anche il blocco sovietico abbia l’arma a disposizione. Lo stratagemma sembra avere funzionato, come rivendica orgogliosamente l’anziana signora: nessuna potenza, a parità di rischio, ha voluto rendersi responsabile della distruzione dell’umanità. Il figlio si convincerà della buona fede della madre e accetterà di difenderla. Girato in esterni a Cambridge e nei dintorni di Londra, il film cerca di raccontare una storia vera nel modo più verosimile possibile. Joan, anche da giovane, non ha affatto le caratteristiche della spia che siamo abituati a vedere nei film: è una giovane fisica che in modo tormentato si pone il problema di come fermare il disastro atomico e lo fa con i mezzi che sono a sua disposizione. Judi Dench è la grande attrice che impersona l’anziana e insospettabile spia suo malgrado, mentre Sophie Cookson interpreta mirabilmente la giovane Joan. Si tratta di una rilettura della guerra fredda, che scava nella vita intima dei personaggi di allora, facendoci meditare su periodi storici troppo spesso irrigiditi in schemi superficiali.
Per la cronaca, l’ex-spia fu condannata, ma essendo ultraottantenne, non venne imprigionata. Il film è basato sul romanzo ” La ragazza del KGB” di Jennie Rooney, a sua volta ispirato alla vicenda reale di Melita Norwood, fisica nucleare ed ex-agente britannica arrestata per spionaggio negli anni Novanta con l’accusa di avere trasmesso all’Unione Sovietica informazioni per costruire la bomba atomica ai tempi della Seconda Guerra Mondiale.