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Salvini apre la crisi di governo. Verso le elezioni
Focus
È crisi di governo, dopo un passaggio parlamentare. Difficilissimo ipotizzare altri governi
Matteo Salvini stacca la spina: “Andiamo subito in Parlamento per prendere atto che la maggioranza non c’è più, come evidente dal voto sulla Tav, e restituiamo velocemente la parola agli elettori”.
È il testo della stringatissima nota della Lega giunta al termine di una giornata tesissima consumata fra vertici, contatti, dichiarazioni polemiche tra Lega e M5S.
Il capo leghista ha dunque optato per la soluzione più traumatica, la fine del governo Conte. Probabile che quest’ultimo, nel colloquio di un’ora di questo pomeriggio, abbia tentato di capire se fossero possibili altre soluzioni. Intanto Di Maio era in un’altra stanza di palazzo Chigi, totalmente ininfluente sugli avvenimenti.
Il Quirinale, dove Conte era salito in precedenza, si è allertato nel pomeriggio. Mattarella ha visto Fico e si è tenuto in contatto con la Casellati.
Perché ora si mette in moto la macchina della crisi, a cominciare dalla definizione del passaggio parlamentare nel quale si prenderà atto che il governo non ha più una maggioranza. A quel punto inizieranno le consultazioni del capo dello Stato. È impossibile prevedere cosa succederà dopo. Certo, se Salvini da una parte e Zingaretti dall’altra chiedono le urne sembra impossibile dare vita a un altro governo.
E circolano le date delle possibili elezioni: il 13 o il 20 ottobre. Ma siamo solo all’inizio. La certezza per ora è solo una: il “governo del cambiamento” è fallito.
