UNA PAROLA AL GIORNO.IT — 6 LUGLIO 2019 —PARACLITO

 

 

PARACLITO

VANGELO

Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Quando verrà il Paràclito, che io vi manderò dal Padre, lo Spirito della verità che procede dal Padre, egli darà testimonianza di me; e anche voi date testimonianza, perché siete con me fin dal principio. Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso. Quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità, perché non parlerà da se stesso, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annuncerà le cose future. Egli mi glorificherà, perché prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà. Tutto quello che il Padre possiede è mio; per questo ho detto che prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà».

 

 

 

Una Parola al Giorno

 

06 luglio 2019

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Paraclito

 

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Trono di Dio con rotolo dei Vangeli e la colomba dello Spirito santo. Mosaico, inizio V secolo circa, Chiesa di santa Matrona, san Prisco (CE )

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pa-ra-clì-to

SIGNIFICATO :: Consolatore, difensore, in particolare usato in ambito ecclesiastico quale attributo dello Spirito Santo

voce dotta recuperata dal latino ecclesiastico paraclétus o paraclítus, dal greco parácletos ‘consolatore’, ma più propriamente ‘invocato’, derivato di paracléo ‘chiamo in aiuto’ (composto da pará‘presso’ e caléo ‘chiamo’).

Questa parola fa parte della famiglia dei termini difficili che, incontrati, accendono la curiosità; ma si tratta di un termine che è vissuto in una maniera così speciale da poter essere considerato un termine tecnico — nell’ambito della religione cristiana.Con una certa variabilità viene registrato più volentieri ora come ‘paraclito’ ora come ‘paracleto’ (molto buffo come i dizionari segnino ora l’una ora l’altra come desueta): si tratta di varianti determinate dall’opzione per la pronuncia più fedele all’originale greco classico(paracleto) o per la pronuncia bizantina medievale (paraclito), che aveva subito il fenomeno dello iotacismo, col passaggio della pronuncia di diversi suoni a una semplice ‘i’.In italiano non ha parenti — almeno di non considerare il nome Anacleto, che ci racconta un ‘invocato’. Il suo successo è di matrice evangelica (in particolare del Vangelo di Giovanni), in quanto viene citato quale attributo dello Spirito Santo, visto nella sua funzione di sostegno patrono, di consolatore e difensore. Il suo significato, visto lo strettissimo ambito di uso e la forma che all’orecchio non ha potuto suggerire alcun collegamento lepido, tantomeno malizioso, non è stato praticamente esteso da questo attributo. A quando a quando è stato usato come sineddoche per Dio, inteso nella sua veste trinitaria, e anche gli usi ironici sono stati sporadici e poco rilevanti.Purtroppo è uno di quei casi (eccezionalmente rari) in cui una parola promettente, che già fa odorare un carisma semantico raro, si rivela praticamente aliena al corpo della lingua, incistata in un uso che per quanto secolarmente stabile non ha trovato sbocchi vivi fuori dal suo ambito d’elezione. Fermo restando che per i credenti tratteggia un attributo superiore di comprensione amorevole e accogliente compassione.

NOTA DEL BLOG::

 

  1.  LEPIDO :

lèpido agg. [dal lat. lepĭdus]. – Di persona, che dice cose piacevoli e spiritose, con arguzia che ha spesso dell’ingegnoso: scrittoreconversatore lepido. Riferito alle parole: mottidiscorsi l.; una risposta l.; stava raccontando una lepidissima storiella. Letter. (raro), piacevole, ameno, grazioso: Luoghi un tempo al mio cor soavi e lepidi(Sannazzaro). ◆ Avv. lepidaménte, in modo arguto e spiritoso: conversarenarrare lepidamente.

( VOCABOLARIO TRECCANI )

 

2.  SINEDDOCHE::METONIMIA

 

sineddoche — Figura retorica che risulta da un processo psichico e linguistico attraverso cui, dopo avere mentalmente associato due realtà differenti ma dipendenti o contigue logicamente o fisicamente, si sostituisce la denominazione dell’una a quella dell’altra. La relazione tra i due termini coinvolge aspetti quantitativi, cioè i rapporti parte-tutto (una vela per la barca), singolare-plurale (lo straniero per gli stranieri), genere-specie (i mortali per gli uomini), materia prima-oggetto prodotto (un bronzo per una scultura in bronzo).

 

 

 

metonimia Figura retorica che risulta da un processo psichico e linguistico attraverso cui, dopo avere mentalmente associato due realtà differenti ma discendenti o contigue logicamente o fisicamente, si sostituisce la denominazione dell’una a quella dell’altra. Costituiscono relazioni di contiguità i rapporti causa-effetto (sotto la specie autore-opera, leggere Orazio, cioè le opere scritte da Orazio metalepsi), contenente-contenuto (bere un bicchiere), qualità-realtà caratterizzata da tale qualità (punire la colpa e premiare il merito, cioè punire i colpevoli e premiare i meritevoli); simbolo-fenomeno (il discorso della corona, cioè il discorso del re o della regina), materia-realtà composta di tale materia (un concerto di ottoni, strumenti fatti d’ottone). Si distingue tra m. in cui le realtà associate hanno una relazione di tipo qualitativo e sineddoche, in cui la relazione è di tipo quantitativo.

 

( TRECCANI )

 

 

IN QUESTO LINK, PER VEDERE LA DIFFERENZA, FA PARECCHI ESEMPI

https://www.sololibri.net/Metonimia-e-sineddoche-cosa-sono.html

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