Donato “Donnino” di Angelo di Pascuccio, detto il Bramante (Fermignano, 1444[1] – Roma, 11 aprile 1514[2]), è stato un architetto e pittore italiano, tra i maggiori artisti del Rinascimento. Formatosi a Urbino, uno dei centri della cultura italiana del XV secolo, fu attivo dapprima a Milano, condizionando lo sviluppo del rinascimento lombardo, quindi a Roma, dove progettò la basilica di San Pietro. In qualità di architetto, fu la personalità di maggior rilievo nel passaggio tra il XV e il XVI secolo e nel maturare del classicismo cinquecentesco, tanto che la sua opera è confrontata dai contemporanei all’architettura delle vestigia romane[3] e lui considerato “inventore luce della buona e vera Architettura”-
Chiesa di Santa Maria della Pace, a Roma, nel rione Ponte.
La facciata di Santa Maria della Pace in un’incisione di Giuseppe Vasi (XVIII secolo)- 1756
Cappella Chigi
AFFRESCO-
Raffaello Sanzio, Sibille e angeli, 1514
Il chiostro
Il Chiostro del Bramante
Il Chiostro del Bramante è uno straordinario esempio di architettura rinascimentale. È opera di Donato Bramante (1444-1515) che, trasferitosi da Milano a Roma dopo la caduta di Ludovico il Moro, diventerà qui primo architetto di Papa Giulio II e sarà grande rivale di Michelangelo. Fa parte del complesso che comprende anche l’attigua Chiesa di Santa Maria della Pace in cui si trovano le famose Sibille di Raffaello.
Fu commissionato dal cardinale Oliviero Carafa intorno al 1500, come attestano l’iscrizione dedicatoria che abbraccia l’intero perimetro del Chiostro e gli emblemi gentilizi sovrastati dal cappello cardinalizio posti a decoro scultoreo sui pilastri sia del pianterreno che del piano superiore.
Il Chiostro è una costruzione di raffinata linearità e rigorosa eleganza, che applica principi di armonia ed equilibrio in ogni elemento compositivo. L’architettura, come è tipico del Rinascimento, prende ispirazione dalla classicità, radicalmente riaffermata dal Bramante con il bando di ogni decorazione aggiuntiva, a favore della potenza degli elementi strutturali. In questo il Bramante si distacca dal suo stesso periodo milanese, più vicino alle influenze del precedente periodo gotico, diffuso soprattutto nel nord Europa.
Eretto su uno schema quadrato, il Chiostro è costituito da due ordini sovrapposti: un ampio portico a quattro archi per ogni lato con pilastri in stile ionico dotati di capitello e base (paraste), coperture a volta, e un loggiato superiore in stile composito, con pilastri e colonne corinzie alternati che sostengono l’architrave a copertura piana.
CHIOSTRO DEL BRAMANTE–STORIA