Dante-Symphonie: “Eine Symphonie zu Dantes Divina Commedia ” di Franz Listz

 

DA UN’ IDEA PRESA DA UNO SPETTACOLO AL TEATRO RISTORI DI VERONA NEL 2014

 

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TEATRO RISTORI A VERONA INAUGURATO NEL 1844 — RIAPERTO NEL 2011  DOPO UN LUNGOI RESTAURO

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ESTERNO

 

IL MUSICISTA:::

 

 

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La casa natale di Franz Liszt a Raiding
Earnest B – Opera propria

 

 

 

 

Raiding – Veduta

RAIDING

 

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Franz Liszt (in ungherese Liszt Ferenc, in tedesco anche Franz von LisztRaiding22 ottobre 1811 – Bayreuth31 luglio 1886) è stato un compositorepianistadirettore d’orchestra e organista ungherese.

 

Après une Lecture de Dante: Fantasia quasi Sonata, è una sonata in un movimento, composta da Franz Liszt nel 1849. L’opera è ispirata alla Divina Commedia di Dante Alighieri. È stata pubblicata per la prima volta nel 1856 come parte del secondo volume degli Années de pèlerinage (Anni di Pellegrinaggio). Viene considerata uno dei brani più difficili del repertorio pianistico.

 

 

La Dante Sonata era originariamente un piccolo pezzo diviso in due movimenti tematici, che Liszt aveva composto nel 1830 circa. È stata eseguita per la prima volta a Vienna nel novembre 1839.Una volta trasferitosi a Weimar nel 1849 Liszt revisionò il pezzo dandogli il suo attuale titolo derivato dall’omonimo poema di Victor Hugo

 

 

 

 

 

 

 

Il pezzo è diviso in due temi principali. Il primo, in Re minore, rappresenta il lamento delle anime all’inferno. La tonalità di Re minore in musica viene associata alla morte, viene infatti utilizzato da Liszt anche nel Totentanz[5]. Il secondo tema è un corale in Fa diesis maggiore che rappresenta la gioia delle anime beate.

 

 

 

 

L’introduzione della sonata

Alton – Opera propria

 

 

Il secondo tema

IL PIANISTA ::

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Michail Vasil’evič Pletnëv (Arcangelo14 aprile 1957) è un pianista e direttore d’orchestra russo.

 

 

 

 

IL PITTORE :: 

 

 

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La barca di Dante (La Barque de Dante) è un dipinto ad olio su tela (189×246 cm) del pittore francese Eugène Delacroix, realizzato nel 1822 e conservato al Musée du Louvre di Parigi.

Il soggetto del dipinto, esposto al Salon del 1822, è esplicitamente desunto dall’Inferno dantesco: ad esser raffigurati, infatti, sono Dante e Virgilio traghettati dal demonio Flegias al di là dello Stige, fino all’infuocata città di Dite. Mentre il demone nocchiero traghetta Virgilio e il suo discepolo al di là delle acque melmose, dove si ergono le mura della città di Dite, la navicella viene attaccata dai dannati della palude stigia, dove iracondi e accidiosi scontano la loro pena eterna.

I dannati, immersi nell’acqua fangosa, si dimenano contro loro stessi, mordendosi a vicenda, preda della loro stessa rabbia; tra le fangose genti (Inf VIII 59) si scorge il fiorentino Filippo Argenti, che furibondo tenta di rovesciare la barca. Dall’ambientazione buia e tenebrosa, infine, emergono in fondo le mura di ferro incandescenti che cingono la città di Dite, circondata dalla palude.

 

 

IL POETA ::::

 

 

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VICTOR HUGO A 16 ANNI—

 (1802 – 1885)

 

Immagine correlata

 

Victor Hugo

Après une lecture de Dante

Les Voix intérieures, Ollendorf, , 17 (p. 451-452).

 

 

XXVII

Quand le poète peint l’enfer, il peint sa vie :
Sa vie, ombre qui fuit de spectres poursuivie ;
Forêt mystérieuse où ses pas effrayés
S’égarent à tâtons hors des chemins frayés ;
Noir voyage obstrué de rencontres difformes ;
Spirale aux bords douteux, aux profondeurs énormes,
Dont les cercles hideux vont toujours plus avant
Dans une ombre où se meut l’enfer vague et vivant !
Cette rampe se perd dans la brume indécise ;

Au bas de chaque marche une plainte est assise,
Et l’on y voit passer avec un faible bruit
Des grincements de dents blancs dans la sombre nuit.
Là sont les visions, les rêves, les chimères ;
Les yeux que la douleur change en sources amères,
L’amour, couple enlacé, triste, et toujours brûlant,
Qui dans un tourbillon passe une plaie au flanc ;
Dans un coin la vengeance et la faim, sœurs impies,
Sur un crâne rongé côte à côte accroupies ;
Puis la pâle misère au sourire appauvri ;
L’ambition, l’orgueil, de soi-même nourri,
Et la luxure immonde, et l’avarice infâme,
Tous les manteaux de plomb dont peut se charger l’âme !
Plus loin, la lâcheté, la peur, la trahison
Offrant des clefs à vendre et goûtant du poison ;
Et puis, plus bas encore, et tout au fond du gouffre,
Le masque grimaçant de la Haine qui souffre !

Oui, c’est bien là la vie, ô poète inspiré,
Et son chemin brumeux d’obstacles encombré.

Mais, pour que rien n’y manque, en cette route étroite
Vous nous montrez toujours debout à votre droite
Le génie au front calme, aux yeux pleins de rayons,
Le Virgile serein qui dit : Continuons !

6 août 1836

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