FABIO SCUTO ( notizie in fondo ) :: PALESTINA: All’asta le scuole donate dall’Europa Non a norma – I militari avevano sequestrato i prefabbricati di cemento ai palestinesi — IL FATTO QUOTIDIANO DEL 01 GIUGNO 2019

 

IL FATTO QUOTIDIANO DEL 01 GIUGNO 2019

https://www.ilfattoquotidiano.it/in-edicola/articoli/2019/06/01/allasta-le-scuole-donate-dalleuropa/5224453/

 

9

All’asta le scuole donate dall’Europa
Non a norma – I militari avevano sequestrato i prefabbricati di cemento ai palestinesi

All’asta le scuole donate dall’Europa

 

 

di Fabio Scuto | 1 Giugno 2019
|
Il ministero della Difesa israeliano prevede di tenere un’asta la prossima settimana per vendere due aule prefabbricate che sono state donate agli scolari palestinesi dal programma di aiuti dell’Unione Europea. Le forze di difesa israeliane hanno smantellato e sequestrato le strutture nell’ottobre 2018. Il Cogat, l’organismo israeliano per l’amministrazione civile dei Territori occupati, ha fatto confiscare dall’Idf le aule che erano state destinate a 49 ragazzini delle scuole elementari della cittadina palestinese di Ibziq, nel nord della Cisgiordania occupata. La struttura era entrata nel mirino del Cogat per il basamento in cemento dei moduli prefabbricati. I territori palestinesi sono divisi in 3 zone, la zona A sotto controllo amministrativo dell’Anp e aree B e C ancora sotto il totale controllo israeliano. Nelle aree B e C non è possibile per i palestinesi costruire strutture che prevedono l’uso di cemento senza autorizzazione del Cogat, che quasi mai la concede senza distinzioni tra edifici privati e pubblici, comprese le donazioni internazionali.

Dopo lo smantellamento la missione dell’Ue a Gerusalemme e Ramallah aveva condannato le autorità israeliane e le aveva invitate a ricostruire le strutture nello stesso luogo “senza indugio”. L’Ue aveva esortato “le autorità israeliane a fermare le demolizioni e le confische di case e proprietà palestinesi, in conformità con i suoi obblighi di potenza occupante ai sensi del diritto internazionale umanitario”. Una protesta in punta di diritto che si è persa come il vento nella Valle del Giordano. Per Izbiq non è certo una novità. Il villaggio arabo negli ultimi 5 anni è stato evacuato dai suoi abitanti 100 volte per “esigenze di sicurezza”. Che sono esercitazioni militari dell’Idf con carri armati e blindati. Israele che brama da sempre la Valle del Giordano sta facendo tutto il possibile per liberarlo dai suoi abitanti originari che possono essere sfrattati dalle loro case e dalla loro terra con una semplice direttiva militare. Il rientro è quasi sempre un paio di giorni dopo, quando i campi coltivati sono stati “arati” e devastati dai cingoli dei mezzi corazzati. Un vicino avamposto dei coloni non è mai stato evacuato dall’Idf per consentire alle sue truppe di allenarsi nei suoi campi. Più di 400 mila israeliani si sono trasferiti in Cisgiordania, costruendo insediamenti su terreni sequestrati ai palestinesi. Il primo ministro uscente, Benjamin Netanyahu, ha promesso di annettere queste aree in un futuro accordo di pace. Netanyahu però potrebbe non mantenere le promesse. Il fallimento nel formare un governo dopo la vittoria, le elezioni anticipate il 17 settembre, l’audizione davanti al Procuratore generale ai primi di ottobre per tre processi per corruzione e frode, mettono in forse la permanenza di Bibi al potere e l’intesa con la Casa Bianca per lanciare l’Accordo del secolo. Dopo che la Knesset ha votato per sciogliersi, la conferenza di pace economica in Bahrain dal 25 al 26 giugno non è più in cima all’agenda di nessuno. Chiosa Saeb Erekat, capo dei negoziatori palestinesi, “L’Accordo del secolo adesso è diventato l’Accordo del prossimo secolo”. Tensioni ieri per l’ultimo venerdì di Ramadan. Un uomo di 50 anni è stato ferito gravemente e un altro in misura meno grave nella città vecchia di Gerusalemme. A Betlemme le forze di sicurezza israeliane hanno ucciso un palestinese di 16 anni che avrebbe tentato di aggirare un posto di blocco.

 

 

Risultati immagini per FABIO SCUTO

Fabio Scuto (Roma1957) è un giornalista italiano.

Esperto di affari esteri, corrispondente da Gerusalemme dal 2010 al 2016 per il quotidiano La Repubblica, dove è entrato nel 1987. Negli anni è stato inviato e capo redattore Esteri. Nel 2017 ha scritto per La Stampa, dal 2018 collabora con Il Fatto Quotidiano.

Ha ricevuto il premio Peace Through Media nell’ambito degli International Media Awards assegnati annualmente dall’International Council for Press and Broadcasting nel 2017

 

Fabio Scuto nel 1990 durante un’intervista con Yasser Arafat

Condividi
Questa voce è stata pubblicata in GENERALE. Contrassegna il permalink.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *