OGGI, CHE E’ LA FESTA DELLA MAMMA, NE APPROFITTIAMO PER FESTEGGIARE ANCHE IL PAPA’…siete d’accordo ? senz’altro sì…

 

 

bossa nova…un classico. 

 

LE FOTO E I TESTI DEL PAPA’ SONO PRESI DA QUESTO LINK:  SCIENZA E MAGIA.EU– sotto c’è un altro nome, ma alla fine si ricongiungeranno…

 

I papà animali sono i più bravi e premurosi

 

Quelle della mamma, un po’ da Wwf, un po’ da ansa.it, un po’ l’abbiamo messo dopo (per le orse) e poi da Internet

 

Mamma orsa e il suo cucciolo (fonte: Pixabay)

Mamma Orso polare generalmente partorisce due cuccioli gemelli e li alleva fino all’età di due anni sfruttando il calore corporeo per tenerli al caldo.

 

 

Wwf — Una mamma ghepardo con il suo cucciolo

Le mamme Ghepardo allevano i loro piccoli in isolamento e spostano i loro cuccioli perché i predatori non riescano ad individuarli: ciò accade fino ai 18 mesi quando i cuccioli lasceranno poi le loro madri. 

 

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E’ eroico il pinguino imperatore, specie che si riproduce in inverno sul ghiaccio aperto. Le femmine depongono un solo uovo, che abbandonano subito dopo per intraprendere un viaggio di circa due mesi, per cacciare in mare aperto e quindi sono i papà a mantenere al caldo le uova appena deposte, tenendole in equilibrio sui piedi e proteggendole con una piega della pelle, nota come “marsupio della covata”.

In questi due mesi di cure parentali, i maschi non mangiano nulla e devono resistere agli eventi atmosferici dell’Antartide. Solo con il ritorno della madre, i coraggiosi padri abbandonano la covata e vanno a cercare cibo in mare.

 

 

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I papà animali sono i più bravi e premurosi

I papà animali sono i più bravi e premurosi

 

L’educazione dei cuccioli? È un lavoro da maschi. Almeno così pensano le femmine del casuario australiano (Casuarius casuarius), il secondo uccello più grande al mondo dopo lo struzzo. Le” signore” sono troppo indaffarate a cercare nuovi partner con i quali accoppiarsi – in genere due o tre esemplari a stagione – per badare alla prole. Tanto a covare le uova ci pensa il futuro papà che, dopo una sessantina di giorni di paziente attesa, assiste alla schiusa e incontra finalmente i suoi pulcini. I piccoli rimangono accanto al padre, che li sfama e li protegge dai predatori, fino al raggiungimento della completa indipendenza, conquistata nove mesi dopo la nascita. Soltanto allora il genitore li abbandona al loro destino.

L’educazione dei cuccioli? È un lavoro da maschi. Almeno così pensano le femmine del casuario australiano (Casuarius casuarius), il secondo uccello più grande al mondo dopo lo struzzo. Le” signore” sono troppo indaffarate a cercare nuovi partner con i quali accoppiarsi – in genere due o tre esemplari a stagione – per badare alla prole. Tanto a covare le uova ci pensa il futuro papà che, dopo una sessantina di giorni di paziente attesa, assiste alla schiusa e incontra finalmente i suoi pulcini. I piccoli rimangono accanto al padre, che li sfama e li protegge dai predatori, fino al raggiungimento della completa indipendenza, conquistata nove mesi dopo la nascita. Soltanto allora il genitore li abbandona al loro destino.

 

 Non c’è pesciolina in età da marito che non sogni di accasarsi con lui. Il jawfish (in inglese "pesce mascella"), come tutti i maschi della sua famiglia - quella degli Opistognathidae - è un perfetto "uomo di casa". Tanto per cominciare, si prende cura dei nascituri, covando le uova nella sua grande bocca (vedi foto) fino al momento della schiusa. Il mascellone paterno rimane un rifugio sicuro per i piccoli anche dopo la nascita, in caso di attacco dei predatori. Tra una covata e l’altra, poi, questo padre modello si occupa dei lavori di casa. Con le sue fauci robuste scava dei cunicoli sui fondali di Atlantico e Pacifico, dove vive, e al primo sentore di pericolo vi si rifugia con tutta la sua famiglia.

Non c’è pesciolina in età da marito che non sogni di accasarsi con lui. Il jawfish (in inglese “pesce mascella”), come tutti i maschi della sua famiglia – quella degli Opistognathidae – è un perfetto “uomo di casa”.
Tanto per cominciare, si prende cura dei nascituri, covando le uova nella sua grande bocca (vedi foto) fino al momento della schiusa. Il mascellone paterno rimane un rifugio sicuro per i piccoli anche dopo la nascita, in caso di attacco dei predatori.
Tra una covata e l’altra, poi, questo padre modello si occupa dei lavori di casa. Con le sue fauci robuste scava dei cunicoli sui fondali di Atlantico e Pacifico, dove vive, e al primo sentore di pericolo vi si rifugia con tutta la sua famiglia.

 

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Mamma Pinguino Imperatore depone invece l’uovo e poi lo lascia al maschio, che lo protegge: la mamma però viaggia fino a 50 miglia per raggiungere l’oceano e pescare. Al momento della schiusa torna per rigurgitare il cibo ai pulcini appena nati e con il calore della tasca ventrale tiene il pulcino al caldo e lo protegge. 

 

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Arriva il momento in cui mamma orsa deve insegnare ai propri cuccioli come diventare indipendenti

 

 

Momma orso con il suo cucciolo

 

Momma orso con il suo cucciolo

 

Momma orso con il suo cucciolo

 

Momma orso con il suo cucciolo

Momma orso con il suo cucciolo

 

Momma orso con il suo cucciolo

 

Momma orso con i suoi cuccioli

 

Momma orso con il suo cucciolo

 

Momma orso con il suo cucciolo

 

Momma orso con il suo cucciolo

 

Momma orso con il suo cucciolo

Momma orso con il suo cucciolo

Momma orso con il suo cucciolo

Momma orso con il suo cucciolo

 

 

LE MERAVIGLIOSE FOTO DI QUESTI ORSI  E ORSETTI LE ABBIAMO PRESE DA QUESTO LINK::  UNIVERSO ANIMALI .IT

https://www.universoanimali.it/arriva-momento-cui-mamma-orsa-deve-insegnare-ai-propri-cuccioli-diventare-indipendenti-le-15-mamme-piu-tenere-del-web/

 

Il tamarino imperatore (Saguinus imperator) è un primate che vive nelle foreste tropicali di Bolivia, Perù e Brasile (America meridionale), dove si distingue per essere un ottimo saltatore, muovendosi velocemente tra i rami degli alberi. Queste scimmiette si caratterizzano per i lunghi baffi bianchi che arrivano al petto o si appoggiano sulle spalle quando si stendono a terra. Curioso il comportamento dei genitori impegnati nella cura della prole, in cui è molto coinvolto anche il maschio. È lui che si occupa di accudire il piccolo subito dopo il parto per lavarlo. La madre si occupa del nuovo nato, nutrendolo ogni 2-3 ore per circa una mezz'ora, dopo la quale è riaffidato alle amorevoli cure del papà.

Il tamarino imperatore (Saguinus imperator) è un primate che vive nelle foreste tropicali di Bolivia, Perù e Brasile (America meridionale), dove si distingue per essere un ottimo saltatore, muovendosi velocemente tra i rami degli alberi. Queste scimmiette si caratterizzano per i lunghi baffi bianchi che arrivano al petto o si appoggiano sulle spalle quando si stendono a terra.
Curioso il comportamento dei genitori impegnati nella cura della prole, in cui è molto coinvolto anche il maschio. È lui che si occupa di accudire il piccolo subito dopo il parto per lavarlo. La madre si occupa del nuovo nato, nutrendolo ogni 2-3 ore per circa una mezz’ora, dopo la quale è riaffidato alle amorevoli cure del papà.

 

Nel giorno in cui si festeggiano tutti i papà, si può conferire la palma del papà più solerte del mondo animale al cavalluccio marino (nella foto, un Hippocampus histrix). Nella modalità di riproduzione di questo animale, il padre svolge infatti un ruolo fondamentale. È lui, dopo la fecondazione, ad occuparsi delle uova, che raccoglie in una borsa incubatrice sul ventre, alla base della coda. Le uova rimangono lì per due mesi durante i quali sono nutrite attraverso le pareti interne della borsa stessa.

Nel giorno in cui si festeggiano tutti i papà, si può conferire la palma del papà più solerte del mondo animale al cavalluccio marino (nella foto, un Hippocampus histrix). Nella modalità di riproduzione di questo animale, il padre svolge infatti un ruolo fondamentale. È lui, dopo la fecondazione, ad occuparsi delle uova, che raccoglie in una borsa incubatrice sul ventre, alla base della coda. Le uova rimangono lì per due mesi durante i quali sono nutrite attraverso le pareti interne della borsa stessa.

 

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La femmina di orango è una mamma speciale che non abbandona i suoi cuccioli fino ai sei o sette anni, età in cui i cuccioli avranno imparato a trovare il loro cibo.

 

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UNA SUPER-MAMMA…

 

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Nascosto dietro a un fiore di iris, questo maschio di damigella azzurra (Coenagrion puella) – un insetto simile alla libellula – non perde di vista un attimo la sua compagna. Vuole essere sicuro che, dopo l’accoppiamento, la sua dolce metà non lo tradisca con un altro. È l’unico modo per garantirsi la paternità dei nascituri.
Il pene dei maschi di damigella infatti grazie alla sua forma particolare è in grado di rimuovere il seme dell’ “amante” precedente dall’organo sessuale femminile, per depositare poi nuovo sperma. In questa “guerra” tra liquidi seminali rivali, solo l’ultimo partner sessuale di ogni femmina si assicura una discendenza.

 

Questo struzzo (Struthio camelus) festeggia portando a spasso i suoi pulcini per la savana africana.
Finalmente un po’ di relax dopo settimane di tensione. Già perché il periodo della cova è un vero stress per il povero pennuto, che per non lasciare il nido in balia dei predatori, di notte veglia sulle uova, nascondendole sotto le lunghe piume nere. E tutto mentre mamma struzzo ronfa!
Le femmine infatti covano di giorno, quando il loro piumaggio grigiastro – più chiaro di quello dei partner – si mimetizza perfettamente nella sabbia.

 

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La femmina dell’elefante di foresta mantiene sempre un affettuoso contatto con i figli, ma non è da sola a crescere i suoi cuccioli. Gli elefanti vivono in una società matriarcale, quindi altre femmine del gruppo aiutano il piccolo a stare in piedi dopo la nascita e gli insegnano ad allattare.

 

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Africa, mamma elefante contro le iene per difendere il cucciolo

 

 

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Se il maschio di cigno reale (Cygnus olor) ha la fama di compagno fedele (con le dovute eccezioni…), non si dimentichi il ruolo attivo che esercita nella cura della prole. Collabora attivamente nella costruzione del nido. Segue l’incubazione delle uova, covandole in alternanza con la femmina o rimanendo a guardia del nido. All’inizio della schiusa poi accompagna in acqua i primi nati, mentre la femmina continua a covare le uova non ancora pronte. I pulcini non si staccano dai genitori e il loro mezzo di trasporto preferito è proprio il loro dorso. Con la nuova stagione degli amori però mamma e papà allontanano i piccoli dal nido e si preoccupano di altre faccende…

 

Questo cucciolo di leone (Panthera leo) rosicchia con gusto il suo pranzo. Potrebbero essere i resti di una zebra, di un’antilope, di uno gnu ma anche di una lepre o di un elefante. La dieta di questi carnivori, che insieme ai leopardi e ai ghepardi sono i più grandi predatori africani, è infatti molto variegata. Ma chi avrà portato la pappa al piccolo? Mamma o papà? La prima, perché, nonostante la fama di “re della savana” che ha il leone, è spesso la leonessa a cacciare, in gruppo, e a nutrire il branco.

 

 

 

 

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1 risposta a OGGI, CHE E’ LA FESTA DELLA MAMMA, NE APPROFITTIAMO PER FESTEGGIARE ANCHE IL PAPA’…siete d’accordo ? senz’altro sì…

  1. Chiara Salvini scrive:

    chiara : guardando come si comportano altri animali –rispetto agli umani – il famoso ” istinto materno” risulta essere molto più variegato, anche per chi vive un po’ fuori della retorica della ” Mamma – mou – mou “… E’ un peccato che si sia così’ ignoranti da non poter usare la loro esperienza ( degli animali ) per decidere chi, ” moralmente !”… ha il dovere di procacciare il cibo, per esempio, chi, nella coppia, deve stare dietro…o davanti al piccolo… Un po’ più di cultura animalesca ci renderebbe senz’altro più tolleranti rispetta a comportamenti di madri / padri che oggi ci lasciano, nel migliore dei casi, stupiti quando …non malignanti…

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