La manifestazione”disarmiamo Napoli” lancia un messaggio che andrebbe raccolto da tutti a partire dal governo centrale. Non basta l’aumento del numero dei poliziotti. Se si vuole contrastare efficacemente la camorra occorre la presenza continua e capillare delle istituzioni; in primis il ministro degli Interni, il capo della Polizia, il ministro delle Finanze.
L’assenza dello Stato, la disoccupazione giovanile, l’abbandono scolastico, la cultura dell’omertà e del lasciar correre, cronici a Napoli ed in tutto il Meridione, hanno determinato l’espansione del fenomeno camorristico e della criminalità organizzata.
Il far west nella città che ha messo e mette a rischio l’incolumità dei cittadini dura da decenni.
Nella difficile realtà di Napoli è ammirevole l’eroismo di tanti amministratori locali, di sacerdoti, insegnanti, assistenti sociali. Per sconfiggere la camorra, però, oltre la presenza costante delle istituzioni, è necessario uno scatto di dignità, di civismo, di impegno della gente.
Sottrarre territorio, consenso e capitale umano ai vari boss è possibile solo con la presa di coscienza dei napoletani del centro e delle periferie. Le manifestazioni durano un giorno.
Estirpare il cancro della camorra significa la mobilitazione quotidiana. Con il principio della delega, la persuasione di molti che non cambia mai niente, con l’etica “mi preoccupo solo degli affari miei “, non si va nessuna parte.
Anche parte della società civile ha le sue responsabilità per il degrado e l’illegalità diffusa.
