Bastia è tra Perugia e Assisi
piazza Mazzini
Bastìa Umbra è un comune di 21.742 abitanti della provincia di Perugia in Umbria, situato nella Valle Umbra, tra Perugiaed Assisi, lungo il fiume Chiascio.
Fiume Chiascio a Bastia Umbra— – Opera propria
(a SINISTRA ) CHIESA DI San Michele Arcangelo a Bastia Umbra
La chiesa parrocchiale di San Michele Arcangelo sorge in piazza Mazzini, sul luogo dove un tempo si trovavano due chiese dedicate rispettivamente a Sant’Antonio Abate e alla Buona Morte. Fu costruita su iniziativa dell’allora parroco, don Luigi Toppetti, e progettata dall’architetto Antonio Bindelli, consacrata ed aperta al culto il 29 settembre 1962.
Vi si conservano il portale centrale in bronzo (1962) di Umbro Battaglini, due statue lignee della Madonna, di San Michele Arcangelo e il Presepe (1962) di Flavio Pancheri. Le pale degli altari laterali raffiguranti il Sacro Cuore e la Madonna del Rosario (1962) sono opera di Edgardo Abbozzo. Inoltre, nel battistero sono collocate: la Madonna addolorata (fine XIX secolo) di Vincenzo Rosignoli e Gesù Cristo crocifisso (inizio XVI secolo).
chiesa colleggiata di Santa Croce
La chiesa collegiata di Santa Croce, situata in piazza Mazzini, venne costruita nel 1295, unitamente ad un convento, dell’ordine dei frati minori. Il convento ospitò per qualche tempo il beato Corrado da Offida, famoso predicatore francescano, che morì a Bastia nel 1306, mentre stava annunciando l’Avvento. I frati minori lasciarono Santa Croce nel 1653 al clero regolare per la volontà pontificia di chiudere i piccoli conventi.
Nel 1788 la chiesa assunse il titolo di chiesa collegiata e parrocchiale: nel 1962 la sede della parrocchia fu trasferita nella chiesa di San Michele Arcangelo.
L’edificio si presenta con una facciata rivestita in pietra bicroma del Monte Subasio, tetto a capanna, rosone centrale e portale centrale con lunetta dipinta da Domenico Bruschi (Sant’Elena fra san sebastiano e san Michele arcangelo, 1886).
La chiesa, a navata unica, conserva molte opere fra le quali il Polittico di Sant’Angelo (1499), opera di Nicolò Alunno[3].; Madonna con Gesù Bambino e angeli (inizio XVI secolo) di ambito umbro-toscano; Madonna con Gesù Bambino e San Luca evangelista (1510) di Tiberio d’Assisi; Miracoli di sant’Antonio abate (XVII secolo) di Cesare Sermei. A Domenico Bruschi si deve la decorazione della navata, delle cappelle laterali, del presbiterio e dell’abside, eseguita nel 1886; le vetrate (1903, 1923) sono opera della famiglia perugina Moretti-Caselli.
Il campanile, che si innalza alla destra della chiesa, è stato eretto tra il 1835 e il 1839 su progetto dell’architetto Domenico Antonelli; tale campanile non è molto elevato in quanto la sua altezza originale è stata in seguito ridotta di un terzo per via dei danni che riportò a causa del terremoto che colpì Bastia nel 1854. Conserva 5 campane elettrificate a slancio, fuse dalla fonderia Sini di Acquapendente (VT) alcuni anni dopo l’edificazione della torre, ed esattamente nel 1847. La mezzana, cioè la seconda campana più grande, è stata successivamente rifusa dalla fonderia De Poli di Vittorio Veneto (TV) nel 1935; in seguito anche la campana più piccola ha subito una rifusione nel 2004, ad opera della fonderia Capanni di Castelnovo ne’ Monti (RE). Sono utilizzate per gli Angelus e per il richiamo delle messe della chiesa di San Rocco e della parrocchia di San Michele Arcangelo.
Dopo il sisma del 1997 la chiesa ha dovuto subire un lungo restauro finalizzato al consolidamento e al restauro della struttura, ha riaperto ufficialmente al culto nel 2012.
Polittico di Sant’Angelo (1499)—Nicolò Alunno
Ex chiesa di Sant’Angelo, oggi auditorium.— – Opera propria
L’ex chiesa di Sant’Angelo, situata in piazza Umberto I, si trova dentro il castello ed era la più antica chiesa della città. L’edificio, ricostruito agli inizi del XV secolo, è caratterizzato da una navata unica con copertura a capanna impostata su tre archi a sesto acuto.
La facciata era scandita da due ingressi e da un oculo di cui ancora si leggono le tracce; nella muratura è inserito un frammento di lapide funeraria romana.
I Baglioni, fra la fine del XV e l’inizio del XVI secolo, arricchirono l’interno con numerose opere, commissionate a pittori di scuola umbra (Niccolò Alunno, Tiberio d’Assisi, Orazio Merlini).
Dal 1788, in seguito alla spostamento della sede priorale nella chiesa di Santa Croce, diventata la nuova sede parrocchiale, perse gradualmente importanza. Sconsacrato, e trasferite nel 1899 le opere in Santa Croce, venne utilizzato come deposito. All’inizio del XX secolo fu adibito a sala cinematografica e teatrale della parrocchia. Nel 1955 venne venduto da questa a privati che lo trasformarono in magazzino.
Dopo aver subito gravi danni a seguito del sisma del 1997, il comune ha acquisito la proprietà dell’edificio per poterlo ristrutturare ed adibire ad auditorium cittadino. I lavori di ristrutturazione sono partiti nell’ottobre del 2012 e sono terminati l’8 gennaio 2014 per quanto riguarda la parte esterna ed a novembre 2017 sono terminati quelli all’interno; l’inaugurazione dell’auditorium ha avuto quindi luogo il 2 dicembre 2017.
Porta Sant’Angelo— – Opera propria
Dal secondo dopoguerra fino a tutti gli anni novanta ha conosciuto una forte crescita demografica, urbanistica ed economica, grazie alla presenza di stabilimenti industriali (settori alimentare, del tabacco, metalmeccanico, dell’arredamento ed abbigliamento) e di varie piccole-medie imprese agricole, artigianali e commerciali.
Nel 1978 è stato inaugurato il centro fieristico regionale chiamato Umbriafiere, che nel 1987 è stato intitolato a Lodovico Maschiella, politico e giornalista, già sindaco di Bastia Umbra.
Rocca Baglionesca di Bastia Umbra
La Rocca Baglionesca di Bastia Umbra è uno dei luoghi più suggestivi della cittadina. L’edificio fortificato è sito tra via della Rocca e piazza Umberto I. il monumento si caratterizza per la quasi totale assenza di aperture e per la presenza di possenti bastioni poligonali che sporgono verso l’esterno. Caratteristiche sono anche le torri angolari. La Rocca Baglionesca fu eletta a residenza dalla famiglia Baglioni nel XV secolo, che si occupò di consolidarla. Nel corso del secolo successivo, sotto al governo dello Stato della Chiesa, la Rocca Baglionesca perse la sua funzione difensiva, cadendo in uno stato di abbandono. Nel XVII secolo il monumento conobbe una nuova destinazione d’uso: fu adibito, infatti, a monastero benedettino femminile. All’interno della Rocca è possibile ammirare la Chiesa di Sant’Anna del XVIII secolo, realizzata con il contributo di Artemisia Baldeschi, contessa di Perugia. Da vedere nell’edificio sacro sono la tale con la Madonna con Gesù Bambino fra i Santi Anna, Francesco e Chiara e un’altra tela rappresentante San Benedetto.
La Rocca illuminata