Lo striscione che riprende una frase di Simone, il 15enne che si è contrapposto a CasaPound, al presidio anti fascista (Ansa)–da il Corriere
REPUBBLICA-ROMA 6 APRILE 2019
La protesta
La città antirazzista scende in piazza da Torre Maura a Ostia
Anpi, movimenti e partiti manifestano oggi, anche ai Parioli E aderisce il M5S. Trasferiti tutti i rom: Forza nuova festeggia
Salvatore Giuffrida Luca Monaco
Dopo i cassonetti in fiamme, le minacce dettate dal senso di disperazione gridate all’indirizzo dei 70 rom trasferiti martedì scorso nell’ex centro di riabilitazione in via dei Codirossoni, a Torre Maura, oggi da Ostia a ai Parioli scende in piazza la Roma inclusiva e antirazzista con 5 appuntamenti diversi.
Una reazione utile a scongiurare l’avanzata delle formazioni di estrema destra che hanno contribuito ad alimentare la rivolta anti- rom a Torre Maura. Da ieri quella che era l’unica struttura cittadina di accoglienza per rom “fragili” ( donne incinte e malati), ha chiuso. In mattinata i pulmini della Sala operativa sociale del Comune hanno accompagnato le ultime 27 persone nei centri del circuito ordinario di accoglienza. «Abbiamo garantito l’incolumità dei 33 bambini — scrive su Fb la sindaca Raggi — il nostro intervento è stato mirato a stroncare sul nascere ogni possibile violenza » . La sindaca motiva il dietrofront accusando CasaPound e Forza Nuova «che hanno tentato di mettere a ferro e fuoco il quartiere » . E che adesso provano a intestarsi reciprocamente la ” vittoria politica”. Mentre la procura indaga per istigazione all’odio razziale, ieri alla fiaccolata indetta da Forza Nuova hanno partecipato 20 persone. Oggi i numeri della partecipazione al sit- in indetto dall’Associazione nazionale partigiani d’Italia (Anpi), Cgil e Libera alle 10 in piazzale delle Paradisee mostrerà il volto autentico di Torre Maura. Lo slogan dell’iniziativa ( « Non me sta bene che no») riprende un passaggio dell’intervento di Simone, il 15enne che ha sfidato i militanti di Casa-Pound in via dei Codirossoni.
Torre Maura « A Torre Maura mancano il lavoro, i servizi, le scuole sono fatiscenti, ma per qualcuno il problema sono i rom — dicono i promotori — bisogna dare risposte ai cittadini e smettere di fare propaganda sulle paure e sulla sofferenza degli ultimi » . Un concetto condiviso da tutte le forze politiche di centrosinistra, dal Pd a Leu, che oggi saranno presenti insieme agli esponenti del M5s. La piazza della solidarietà è contrapposta alla manifestazione indetta da Casa-Pound in via dei Codirossoni ( alle 10.30). Quasi certamente i numeri saranno superiori a quelli di Forza Nuova. « Ormai il risultato l’abbiamo ottenuto, non capisco proprio il motivo di queste manifestazioni — dice Gennaro Bencivenga, 70 anni — sono strumentalizzazioni politiche che non mi piacciono».
Ostia. Anche a Ostia le realtà antirazziste chiedono soluzioni in grado di alleviare il malessere della popolazione di un territorio afflitto da mille problemi. Oggi alle 15, insieme all’Anpi gli studenti dei licei di Ostia sfileranno dalla stazione al Pontile per chiedere alle istituzioni di farsi carico del disagio delle periferie romane strette fra precariato, emergenza abitativa, assenza di servizi sociali. «Chiediamo alla politica un cambio di rotta — spiega Valeria studentessa del liceo Labriola — quello che è successo a Torre Maura potrebbe succedere a Ostia » . Il ragazzo aggredito un mese fa deve ancora decidere se partecipare al corteo. A sostenerlo ci pensano gli amici di classe, il liceo classico Anco Marzio di Ostia. « Chiamiamo la città a reagire e mobilitarsi — spiega il comitato degli studenti del liceo — queste violenze sono la conseguenza di parole e politiche irresponsabili di chi ci governa per un proprio tornaconto elettorale».
Piazza Euclide. Nella piazza simbolo dei Parioli, dopo l’aggressione razzista subita da una mamma africana aggredita il 26 marzo scorso mentre passeggiava con i due figli, le ” Mamme per la pelle” scendono in strada per esprimere « una profonda condanna sull’episodio » chiamando a raccolta il volto antirazzista del II municipio.
Montecitorio. Alle 12 la comunità sudanese sgomberata da via Scorticabove a luglio manifesterà in piazza di Montecitorio per sostenere il popolo sudanese « colpito da una grave crisi — dicono i promotori — per denunciare la violenta repressione armata contro manifestanti innocenti » . È l’ultima iniziativa della giornata organizzata per rendere onore alla città medaglia d’oro per la Resistenza.
ROMA.CORRIERE.IT — 6 APRILE 2019—VIDEO NEL LINK QUI SOTTO:::
LA RIVOLTA ANTI ROM
Torre Maura, manifestazioni Anpi: «Chiediamo scusa a quelle persone»
Il secondo sit in, organizzato ai CasaPound, a poche centinaia di metri di distanza. All’appuntamento degli antifascisti anche Fiano, Orfini, Caudo, Stefàno
Circa 500 persone si sono riunite alle 10 a piazzale delle Paradisee a Torre Maura, per la manifestazione antirazzista e antifascista promossa dopo le tensioni dei giorni scorsi per l’arrivo nel centro d’accoglienza di settanta rom. Un sit in che si è presto trasformato in un corteo, sulle note di «Bella Ciao» e diretto alla vicina stazione della metro C. Bandiere dell’Anpi e dei sindacati sventolavano tra i manifestanti: ma nessun simbolo politico alla mobilitazione che si è svolta a meno di 300 metri dall’altro presidio, quello di Casapound. Una situazione che rischiava di essere ad alta tensione, tanto che i due gruppi sono stati separati da polizia e blindati.
In piazza anche Fiano, Orfini e Caudo
«Noi cittadini perbene di Torre Maura chiediamo scusa alle famiglie e ai bambini rom» dice Monja, residente del quartiere. «Oggi sono qui ma con il pelo sullo stomaco. Perché la sinistra doveva venire prima», ha detto Raffaella abitante di Torre Maura arrivata con i suoi figli in piazzale delle Paradisee. «Tutte queste sigle rispettabilissime dove stavano prima? Abbiamo lasciato spazio alle ultradestre. Siamo comunque qui come antifascisti», affermano Gianluca e Francesca, altri due cittadini della zona. In piazza per «difendere i valori antifascisti sempre» anche Fabrizio De Sanctis, di Anpi Roma, Emanuele Fiano parlamentare Pd, Matteo Orfini, Giovanni Caudo, Marco Miccoli del coordinamento nazionale, Bruno Astorre segretario regionale, il segretario romano Andrea Casu. Presenti anche diversi esponenti del M5S capitolino, da Enrico Stefàno a Andrea Coia al capogruppo Giuliano Pacetti. Dopo essere arrivati alla stazione metro Torre Maura, dove sono proseguiti gli ultimi interventi, la maggior parte dei manifestanti ha cominciato a lasciare la piazza.
Torre Maura, corteo dell’Anpi e sit in di CasaPound
I residenti: «Non siamo fascisti, siamo esasperati»
«Qui non si vive bene, regna il degrado. Per anni nessuno è mai venuto a vedere. E ora volevano portarci anche i nomadi. Siamo esasperati». A dirlo alcuni abitanti di Torre Maura che stanno partecipando alla manifestazione di Casapound. In piazza molte donne e anche bambini del quartiere. Alcune abitanti espongono lo striscione «Alcuni italiani non si arrendono» mentre viene intonato il coro «Siamo noi scudo e spada dell’Italia siamo noi». «Dicono che siamo fascisti, ma non è così – dice Maria – I politici si riempiono la bocca di belle parole, i nomadi li portassero nelle loro seconde case». D’accordo un’anziana che spiega: «Pago 500 euro per l’affitto di una casa popolare. Mi piove in testa, le radici stanno facendo sollevare i palazzi e ci sono i topi nelle cantine. I veri discriminati siamo noi italiani».
CasaPound: «Battaglia vinta»
Poco dopo mezzogiorno il presidio di CasaPound si è concluso: «Abbiamo vinto questa battaglia, ma da domani si va avanti – hanno detto i militanti -. Il problema non è risolto, ma spostato. Ci stanno già contattando da altre periferie dove pare che quei nomadi siano stati portati. CasaPound sarà sempre vicina alle periferie della città». E poi, prima di concludere la manifestazione i partecipanti hanno intonato un ultimo coro: «Diritto alla casa, diritto al lavoro non lo abbiamo noi e non lo hanno loro?».